Ennesima delusione spagnola. Insomma, da quando la nazionale maggiore si è messa a vincere sono precipitate le quotazioni delle selezioni giovanili. E dopo la brutta figura dell'under 17, ecco la quasi certa eliminazione dell'under 21, sempre agli Europei. Genesi simile, anche tra i meno di 21 anni, la Spagna appariva tra le favorite al titolo e invece dopo due partite non è ancora riuscita a segnare un gol, e ieri ne ha presi due da una buona Inghilterra che sanno di condanna.
Lopez Caro prova a cambiare il sistema di gioco ma i risultati sono addirittura peggiori rispetto al match coi tedeschi. Adrian Lopez ad affiancare Bojan, Jurado ad inventare e un centrocampo di contenimento in cui Suarez è inserito tra Javi Martinez e Raul Garcia. Dietro, Javi Garcia centrale per sostituire Chico: un disastro assoluto (paradigmatico l'errore sul rigore, ppi parato da un grande Asenjo). Ma non è l'unico colpevole, visto che la squadra rimane spesso senza iniziativa, procede per inierzia e propone poche cose che rientrano nella categoria "gioco di squadra". Giocatori irriconoscibili rispetto alle loro potenziali qualità, in primis un assolutamente perso Bojan davanti, totalmente fuori da questo Europeo che poteva e doveva essere il suo.
L'Inghilterra di Pearce è una squadra solida e, complice pure il velleitarismo degli iberici, dietro non sbaglia nulla. Favoloso match di Muamba davanti alla difesa, benissimo i due centrali di difesa Richards e Onuoha. Buona transizione offensiva e accompagnamento sulle fasce, l'ingresso di Walcott sulla sinistra regala poi i tre punti meritati agli inglesi, già qualificati per le semifinali.
Spagna: Asenjo; Azpilicueta, Javi García, Torrejón, Monreal; Javi Martínez (Xisco, 69), Mario Suárez (Pedro León, 80), Raúl García, Jurado; Bojan (Capel, 57), Adrián López.
Inghilterra: Hart; Cranie, Richards, Onuoha, Gibbs; Milner, Cattermole, Muamba, Noble (Gardner, 84), Johnson (Walcott, 62); Agbonlahor (Campbell, 39).
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