18 luglio 2008

Campionato svizzero al Via

Inizia il campionato svizzero di calcio. Di seguito, il pezzo di presentazione che l'amico e collega Alec Cordolcini ha scritto per la rivista olandese "Fc Voetbal Mag", prima nella traduzione italiana, poi nell'originale olandese.



Dopo il deludente europeo casalingo disputato dalla nazionale Svizzera, già fuori dal torneo dopo le prime partite, terminate entrambe con una sconfitta (0-1 contro la Repubblica Ceca e 1-2 contro la Turchia), la palla torna nuovamente a rotolare tra le Alpi. La nuova Axpo Super League è pronta a partire. Dieci squadre, due gironi di andata e due di ritorno, diverse novità. Ecco una piccola panoramica sulla nuova stagione del massimo campionato svizzero.

Campione nazionale per la 12esima volta nella sua storia, la terza negli ultimi cinque anni, il Basilea ha messo in bacheca il titolo solamente all’ultima giornata del passato torneo grazie al 2-0 nello scontro diretto contro lo Young Boys, i grandi rivali dei renani. Le possibilità che anche quest’anno la lotta-scudetto risulti essere un affare privato tra i rossoblu di Basilea ed i gialloneri di Berna sono notevoli. L’insediamento di Gisela “Gigi” Oeri, moglie di Andreas Oeri (uno degli eredi del colosso farmaceutico Hoffman-La Roche), in qualità di presidente, ha garantito al Basilea l’impulso necessario per proiettarsi stabilmente ai vertici del calcio svizzero. 30 milioni di franchi (circa 18.6 milioni di euro) come budget, un settore giovanile che in Svizzera non ha eguali (giocatore-simbolo del vivaio è l’attaccante Eren Derdiyok, che il 6 febbraio 2008 ha esordito in nazionale maggiore sostituendo Blaise NKufo contro l’Inghilterra a Wembley e segnando l’unica rete della compagine rossocrociata, sconfitta 1-2), uno stadio, il St. Jakob Park, in cui è stato investito molto ma che garantisce buoni introiti. La scorsa stagione il tallone d’Achille del Basilea è si è rivelata essere la difesa, a dispetto delle buone prestazioni del portiere argentino Franco Costanzo. La partenza dell’ex Twente Daniel Majstorovic verso l’Aek Atene potrebbe risultare un grosso problema. Il tecnico Christian Gross ha individuato in Beg Ferati il sostituto del difensore serbo-svedese, ma potrebbe non bastare. La squadra è stata rinforzata con gli arrivi del terzino svedese-iraniano Behrang Safari dal Malmö, del centrocampista offensivo albanese Jürgen Gjasula dal San Gallo e del giovane talento Daniel Unal dalla Roma, e si propone come un ben calibrato mix tra esperienza (Ivan Ergic, Carlitos, Marco Streller) e giovani emergenti (i già citati Derdiyok e Ferati, più Fabian Frei, fratello dell’attaccante del Borussia Dortmund Alexander, Valentin Stocker, Pascal Schürpf, Michel Morganella).

Lo Young Boys, pur qualitativamente inferiore al Basilea, rimane indubbiamente l’avversario più pericoloso dei renani. La scorsa stagione la coppia Hakan Yakin-Thomas Häberli totalizzò in coppia un bottino di 42 reti in 36 partite, con l’attaccante svizzer-turco miglior giocatore della Super League con 24 gol e 18 assist. Il tecnico Martin Andermaat ha costruito un gruppo solido e ben organizzato, con giocatori di valore quali Xavier Hochtstrasser, Gilles Yapi Yapo e Alberto Ragazzoni, ma il grosso punto di domanda resta legato alla partenza di Hakan Yakin. Il giocatore, uno dei migliori della spedizione svizzera (assieme al centrocampista dell’Udinese Gokhan Inler) all’Europeo grazie anche alle 3 reti realizzate in 3 incontri, ha infatti sfruttato una clausola contrattuale che gli permetteva di svincolarsi dallo Young Boys nel caso di un offerta proveniente dall’estero, per dare l’addio al club di Berna. Yakin ha scelto i soldi del Qatar, e adesso per lo Young Boys è diventato tutto più difficile.

Grasshoppers e Lucerna non puntano al titolo, ma possono essere le grandi sorprese. Quella che solo qualche anno fa era l’avversario numero uno del Basilea, ovvero il Grasshoppers, ha in Raul Marcelo Bobadilla il proprio uomo di punta. L’attaccante argentino, cresciuto nelle giovanili del River Plate, ha segnato 18 reti nella sua prima stagione in Svizzera, nella Challenge League (la serie B svizzera) con il Concordia Basilea, e si è ripetuto lo scorso anno con il club di Zurigo. Con gli arrivi di Senad Lulic (esterno bosniaco tatticamente duttile) e Samel Sabanovic (rapace d’area proveniente dal Wil), non dovrebbero mancare né gol né spettacolo in casa Grasshoppers. Se Bobadilla è la stella del GC, quella del Lucerna risponde invece al nome di Davide Chiumineto. Il talentuoso centrocampista, nato in Svizzera da genitori italiani, è cresciuto nel vivaio della Juventus, non riuscendo però mai a ritagliarsi una spazio nella rosa della prima squadra della Vecchia Signora. Dopo esperienze fallimentari con a Siena, Le Mans e Berna (Young Boys), Chiumiento, che ha giocato con l’under-21 svizzera salvo rifiutare la convocazione nella nazionale maggiore a favore di una chiamata, mai arrivata, dall’Italia (adesso però ha cambiato idea e spera di rientrare nei piani del nuovo ct elvetico Ottmar Hitzfeld), ha trovato a Lucerna il suo ambiente ideale.

A dispetto del terzo posto in campionato, lo Zurigo è reduce da una stagione mediocre piena di alti (pochi) e bassi (innumerevoli). 18 punti di distacco dai campioni del Basilea, 14 dallo Young Boys, a dispetto dell’esplosione del tunisino Yassine Chikhaoui, attaccante veloce e dotato di un fantastico dribbling finito sui taccuini di numerosi club europei (tra cui l’Ajax), nessuno a Zurigo era soddisfatto. E probabilmente nessuno lo sarà nemmeno quest’anno: nessun acquisto (solo giocatori “promossi” dalla squadra giovanile), pochi giocatori di qualità (Emra Tahirovic, in prestito dal Lille, Dusan Djuric e Andres Vasquez, quest’ultimo in possesso di interessanti qualità tecniche ma un po’ troppo “leggero” per le caratteristiche di questo campionato), nessuna prospettiva, se non quella dell’imminente cessione di Chikhaoui. Tutt’altro che una candidata al titolo, questo Zurigo dal futuro sempre più grigio appare piuttosto vicino a squadre di metà classifica quali Neuchatel Xamax, Sion (il club del vulcanico presidente Christian Constantin, oltre 13 allenatori cambiati in 5 anni) e Aarau. Questi ultimi due club possono almeno contare su un paio di attaccanti di buon valore: il costaricano Alvaro Saborio, 17 reti nell’ultima stagione, e il rumeno Christian Ianu, 75 gol realizzati dall’inizio della sua avventura in Svizzera, iniziata nell’estate del 2003. Entrambi i giocatori potrebbero condurre le loro squadre ad un sorprendente terzo posto, valevole, assieme alla vittoria in coppa di Svizzera, ai fini della qualificazione Uefa. E l’arrivo dell’ultima ora di Olivier Monterrubio rinforza ulteriormente le ambizioni del Sion.

Per la prima volta nella storia del calcio svizzero una squadra straniera giocherà nella massima divisione nazionale. Il Vaduz, club del Lichtenstein, ha infatti vinto il campionato di Challenge League 2007-08, per una promozione storica arrivata sotto la guida del tecnico Heinz Hermann e grazie ai gol (ben 31) dell’attaccante brasiliano Odirlei de Souza Gaspar. I Rehinwölfe giocano nel campionato svizzero sin dal 1932, senza però mai essere riusciti a raggiungere il livello più alto. La squadra della capitale del principato è l’unica società professionista del Lichtenstein, stato in cui si disputa solamente la coppa nazionale. Oggi l’obiettivo primario del Vaduz è evitare l’immediato ritorno in seconda divisione, uno scopo da raggiungere magari anche grazie a Damian Bellon, uno dei due fratelli Bellon che due anni fa abbandonarono le giovanili del San Gallo per un’avventura nell’Academy dell’Aston Villa. In chiave salvezza il Vaduz dovrà lottare contro il Bellinzona. Il club del Ticino, il Cantone più a sud dell’intera Svizzera composto quasi esclusivamente da popolazione di lingua italiana, è un’altra favola proposta dal calcio svizzero. La scorsa stagione i Granata, la società con il budget più basso della Super League con appena 8 milioni di franchi, sono infatti riusciti a raggiungere la finale della Coppa di Svizzera, poi persa 1-4 contro i futuri campioni nazionali del Basilea. Una sconfitta che ha comunque permesso all’ACB di qualificarsi alla Coppa Uefa (affronteranno gli armeni dell’Ararat Yerevan) per la prima volta nella sua storia. Per la nuova stagione il Bellinzona, che ha riportato il Ticino nella massima divisione svizzera dopo la retrocessione del Lugano nel 2002 per problemi finanziari, si è profondamente rinnovato: un nuovo presidente, un nuovo allenatore (l’ex nazionale Marco Schällibaum), un diverso modulo tattico (dal 3-4-3 si è passati al 4-4-2) e soprattutto tanti nuovi giocatori, dall’esperto Mauro Lustrinelli ai giovani Jocelyn Roux, Shkelzen Gashi ed Henri Siqueira-Barras. Tutte i big della scorsa stagione se ne sono andati: l’attaccante camerunese Christian Pouga al Siviglia B, il fantasista tedesco Ifet Taljevic al Neuchtale Xamax e il già citato Lulic al Grasshopper. Anche il contratto dell’ex attaccante di Juventus e Blackburn Rovers Corrado Grabbi non è stato rinnovato. Un cambiamento davvero imponente, forse troppo.

ALEC CORDOLCINI

ORIGINALE OLANDESE, FONTE Fc Voetbal Mag

Na de teleurstellende prestaties van de Zwitserse voetbalelftal op het EK, waarin de nationale ploeg verliest de eerste twee wedstrijden op rij (0-1 tegen Tsjechië en 1-2 tegen Turkije) en werd vroeg uigeschakeld van het toernooi, de ball begint opnieuw te rollen in de land van de Alpen. De nieuwe seizoen van de Axpo Super League is klaar te beginnen. Tien ploegen, twee heen- een twee terugronde, verschillende noviteiten. Hier is een korte blick op de hoogste afdeling in het Zwitserse voetbal.

Fc Basel werd vorige seizoen kampioen voor de 12ste keer, de derde in de laatse vijf jaaren, maar de titel kwam slechts in de laatste westrijd van het kampioenschap dankzij een 2-0 zege tegen Young Boys, hun grootste tegenstander. De kans dat de titelrace opnieuw een kwestie tussen de root-blauw uit Basel een de geel-zwart uit Berne zal zijn, is redelijk groot. Met Gisela “Gigi” Oeri, vrouw van Andreas Oeri (een van de erfgenamen van de farmaceutische industrie Hoffmaan-La Roche), als voorzitter is Fc Basel een vaste waarde worden aan de Zwitserse top. De omzet is gestegen naar 30 miljoen Franken (ongeveer 18.6 miljoen Euro), de jeugdopleideng is de beste van de hele Zwitserland (het embleem is de spits Eren Derdiyok, die op 6 Februari 2008 debuteerde als A-international tegen Engeland in Wembley, als invaller voor Blaise NKufo, en scoorde het enige doelpunt van zijn elftal in een 1-2 nederlaag) en ook het St. Jakob Park stadion levert geld op. Vorige seizoen was het verdediging de zwakste punt van Fc Basel, ondanks de goede prestatie van de Argentijnse doelman Franco Costanzo. De vertrek van de vormalige Twente-verdediger Daniel Majstorovic naar Aek Athene mag een grote probleem zijn. Een mogelijk oplossing hebben trainer Christian Gross in de jonge Beg Ferati gevonden, maar dit mag niet zijn genoeg. De ploeg versterkte zich met de Zweedse rechts-linksback Behrang Safari (uit Malmö), de Albanees aanvallende middenvelder Jürgen Gjasula (uit St. Gallen) en de jonge ster Daniel Unal (uit AS Roma), en rekent op een gebalanceerd mengeling tussen ervaren spelers (Ivan Ergic, Carlitos, Marco Streller) en jonge talenten (de bovenvermelden Derdiyok en Ferati, meer Fabian Frei, broer van de Borussia Dortmund-spits Alexander, Valentin Stocker, Pascal Schürpf, Michel Morganella).

Young Boys heeft ongetwijfeld minder kwaliteit van Basel maar is in ieder geval hun sterkste tegenstander. Vorige seizoen het duo Hakan Yakin-Thomas Häberli was klaar voor 42 doelpunten in 36 wedstrijden, met de Turks-Zwitserse nummer 10 meeste waardevolle speler van de Super League met 24 doelpunten e 18 assist. Trainer Martin Andermaat heeft een vaste en indrukwekkende ploeg gebouwt, met aardige spelers zoals Xavier Hochtstrasser, Gilles Yapi Yapo en Alberto Regazzoni, maar op de jonge jongens uit Berne ligt er een enorme vraagteken: is er leven na Hakan Yakin? De speler, een van de beste (samen met Udinese-controlende middenvelder Gokhan Inler) van Zwitserland in de laatste EK met drie treffers in drie wedstrijden, heeft namelijk zijn afscheid van de club nemen, dankzij een ontsnappingclausole het geval er zich een buitenlands avontuur aandiende dat was in zijn contract opgenomen. Yakin heeft het geld van Qatar gekozen, en nu is alles voor Young Boys moelijker geworden.

Grasshopper-Club Zürich en Fc Luzern zijn geen titelkandidaat, maar mogelijke ousiders wel. Die voormalige grote concurrenten van Fc Basel hebben in Raul Marcelo Bobadilla een grote pion gevonden. De Argentijnse spits, die komt uit de opleiding van River Plate, scoorde 18 keer in zijn eerste seizoen in Zwitserland, met Concordia Basel in de Challenge League (de Zwitserse Tweede Divisie), en deed hij toch de volgende jaar met GC. Met de nieuwe aankoping Senad Lulic (snelle Bosnische vleugelspelerer met een goede tactisch inzicht) en Samel Sabanovic (pinchitter uit Wil), aanvallende voetbal en doelpunten zouden niet missen. Als Bobadilla is de grote ster van GC, Davide Chiumento is de kleine genie van Fc Luzern. De talentvolle middenvelder, geboren in Zwitserland van Italiaanse ouders, werd in de jeugdopleiding van Juventus opgegroied, maar hij kon nooit een vaste waarde in het eerste elftal van de Oude Dame zijn. Na mislukte transfers naar Siena, Le Mans en Berne (Young Boys), Chiumiento, die speelde voor de U-21 Zwitserse elftal maar liet in de media weten dat hij wilde met de A-selectie van Italië spelen (nu heeft hij van mening verandered en hoop op de nieuwe bondscoach Ottmar Hitzfeld om in de selectie van het Zwitserse elftal werden opgenomen), heeft in Luzern zijn paradijs gevonden.

Ondanks de derde plaats kende Fc Zürich een slechte seizoen, met weinige hoogtes een vele laagtes. Fc Basel eindigde 18 punten voorsprong, Young Boys nog 14, en ondanks het ontbreken van de Tunesische Yassine Chikhaoui (ook Ajax heeft zijn oog op hem laten vallen), uistekende spits met en geweldige dribbel en een grote versnelling, niemand in Zürich was tevreden. En waarschinlijk niemand zal zijn: geen aankopen (alleen maar eigen gelederen spelers), weinige voetballers om naar uit te kijken (Emra Tahirovic, gehuurd van Lille OSC, Dusan Djuric en Andres Vasquez, goede techniek maar heden te licht voor deze competitie), geen perspectiven. En Chikhaoui zal snel worden verkocht. Geen titelkandidaat, maar een middenmotor als Neuchatel Xamax, Fc Sion (het club van het bruisende voorzitter Christian Constantin, die heeft in vijf jaar meer dan dertien trainers gewisseld) en Fc Aarau; een zwarte toekomst wacht op Fc Zürich. Daarentegen kunnen Fc Sion en Fc Aarau op twee goede spits rekenen: de Costaricaanse Alvaro Saborio, 17 treffers in de laatste toornoei, en de Romeense Christian Ianu, 75 doelpunten sinds zijn komst in Switserlend in de zomer van 2003. Beide spelers mogen zijn ploegen helpen om een verrassend derde plaats (dat geeft, behalve de winst van de beker, de enige kaartje voor de Uefa-Cup) te bereiken. En de komst van Olivier Monterrubio maakt Fc Sion nog sterker.

Voor het eerst in de geschiedenis van het Zwiterse voetbal een buitenlander ploeg speelt in de hoogste divisie. Fc Vaduz, een Lichtensteinse voetbalclub, heeft namelijk the kampioenschap van de Challenge League 2007-2008 gewonnen, onder leiding van trainer Heinz Hermann en dankzij de 31 treffers van de Brasiliaanse spits Odirlei de Souza Gaspar. De Rehinwölfe speelden al sinds 1932 competitievoetbal in Zwitserland, maar kwamen nog nooit uit op het hoogste niveau. De vereniging uit de hoofdstad is de enige profvoetbalclub in Liechtenstein, en deelneemen aan de Zwitserse competite omdat Liechtenstein behalve de beker geen eigen competitie kent. Nu zij gaan om degradatie te vermijden, met de hulp van Damian Bellon, een van de twee Bellon broers die verlieten de jeugdopleiding van St. Gallen twee jaar geleden om bij Aston Villa aan de slag te gaan.

Fc Vaduz moet tegen Ac Bellinzona strijden. Het ploeg van Ticino, het zuidelijkste kanton van Zwitserland en bijna volledig Italiaanstalig, is een andere fabel uit het Zwiterse voetbal. Vorige seizoen kon de Granata, die heeft het laagste begroting van de hele Super League met slechts 8 miljoen Franken, tot de bekerfinale bereiken, waarin zij verloren 1-4 tegen de nieuwe kampioen van de Axpo Super League, Fc Basel. In ieder geval dat gaf zij recht op het spelen van voorronden voor de Uefa Cup (zijn tegenstander zal de Armeens van Ararat Erevan zijn) voor het eerst in zijn historie. Voor het komende seizoen heeft ACB, dat is de eertse ploeg uit Ticino dat speelt in de Super League sinds de degradatie van AC Lugano in 2002 wegens financiële problemen, vele verandering gedaan: een nieuwe voorzitter, een nieuwe trainer (oude internationaal Marco Schällibaum), een andere speelschema (van 3-4-3 tot 4-4-2) en vooral vele nieuwe spelers, van de routinier Mauro Lustrinelli tot de jongens Jocelyn Roux, Shkelzen Gashi en Henri Siqueira-Barras. Alle de sterspelers van vorige kampioenschap zijn weg: de Kameroense spits Christian Pouga naar Fc Sevilla B, de Duitse spelmaker Ifet Taljevic naar Neuchtale Xamax en de bovenvermeld Lulic naar Grasshopper. Ook het contract van voormalige Juventus en Blackburn Rovers spits Corrado Grabbi was onbekend. Een grote weddenschap, misschien te groot.

ALEC CORDOLCINI

04 luglio 2008

Libertadores - Liga di Quito campione

(Da FoxSports:)



Fonte: Gazzetta.it

La Liga di Quito è, per la prima volta nella sua storia, la squadra campione del Sudamerica. La rimonta del Fluminense, dopo il pesante 4-2 dell’andata, si ferma solo davanti ai rigori finali, dove il portiere ecuadoriano Cevallos, veterano e istrione, neutralizza tre penalty su quattro e consegna il trofeo continentale alla sua squadra.
GOL IN AVVIO - Il punteggio dell’andata sembrava lasciare solo poche speranze alla squadra di Renato, e a questo si è sommato il gol a inizio partita della Liga confezionato dai due gioielli della società della capitale dell’Ecuador, azione insistita di Guerron sulla destra, assist e gol di Bolaños: dopo cinque minuti i gol da recupeare per i brasiliani sono tre (qui non esiste la regola del maggior peso dato al gol in trasferta).
GRINTA FLUMINENSE - Gli oltre ottantamila del Maracanã non si arrendono, però. E il Flu gli fa vivere un’esperienza davvero incredibile, un sogno che solo Cevallos riesce a rovinare, proprio sul più bello. I brasiliani, schierati dal tecnico ex Roma sempre con Washington unica punta e Cicero in appoggio, ci mette grinta ma anche coscienza e applicazione, riesce a non esporsi troppo al favoloso contropiede della Liga e rimette in piedi la partita in meno di un’ora. Protagonista principe, il talento di Thiago Neves, autore di una tripletta, e, siamo sicuri, già da stasera primo attore di parecchie trattative di mercato, al di qua dell’Oceano Atlantico. Il numero 10 dei brasiliani pareggia quasi subito la partita con un tiro da fuori, la disequilibria appoggiando in rete un assist di Washington e fa esplodere lo stadio più famoso del mondo con una punizione calciata dal suo magico sinistro: siamo al 52’, il Flu ha inserito a inizio ripresa una punta, Dodô, che ha immediatamente colto il palo alla prima occasione buona e ha pareggiato tutto lo svantaggio.

(Da Rede Globo:)


LIGA ORGANIZZATA - La Liga del tecnico argentino Edgardo Bauza, sicuramente la squadra più organizzata del Sudamerica, almeno per quello che ha mostrato in tutta la Libertadores, prova a riprendersi il mal tolto, ma incoccia anch’essa, al massimo, in un palo del fantasista Manso, pure lui protagonista della stupenda cavalcata degli andini. Quando Thiago Neves, nel recupero del tempo regolamentare, incoccia pericolosamente di testa ma senza trovare la rete, dopo un bel assist di Junior Cesar, terzino dal futuro europeo, si capisce che la Dea del calcio ha modificato le sue simpatie.
RIGORI - I tempi supplementari aumentano la tensione in campo e sugli spalti, ma non modificano il tabellone: si va ai rigori. Tra inginocchiamenti, preghiere, movimenti sulla linea, manfrine antisportive, il numero uno della Liga riesce a ribattere i non precisissimi penalty di Conca, Thiago Neves (proprio lui!) e Washington. La Liga Deportiva Universitaria è sul tetto del Sudamerica.


CARLO PIZZIGONI


Dal sito della Gazzetta


Fluminense - Fernando Henrique; Gabriel (Maurício), Thiago Silva Luiz Alberto e Júnior César; Ygor (Dodô), Arouca (Roger), Thiago Neves e Conca; Cícero e Washington. Técnico: Renato Gaúcho

LDU
- Cevallos; Campos, Calle e Araujo; Guerron, Vera, Urrutia, Bolaños (Salas) e Ambrossi; Manso (Willian Araujo) e Bieler. Técnico: Edgardo Bauza

GOL: Guerrón, 5'/1ºT (0-1); Thiago Neves, 11'/1ºT (1-1); Thiago Neves, 28'/1ºT (2-1); Thiago Neves, 12'/2ºT (3-1


Estádio do Maracanã, no Rio de Janeiro (RJ)

02 luglio 2008

Intervista a Pippo Russo

Il Pippo Russo più noto al grande pubblico italiano è quello della rubrica Pallonate, apparsa prima sul Corriere della Sera e poi sul Manifesto, dove non prendeva prigionieri e metteva alla berlina anche i migliori giornalisti sportivi, e non, del Belpaese. Pippo Russo è, però, prima di tutto un sociologo e insegna all’Università di Firenze. Appassionato di calcio, tifoso della Fiorentina, Russo ha magnificamente disegnato la deriva dell’universo calcio nel saggio “L’invasione dell’Ultracalcio.” Spirito fecondo e curioso, ha iniziato da poco una fortunata attività di romanziere (tra poco uscirà la sua terza fatica). Lo abbiamo incontrato per ascoltare il suo punto di vista, la sua decodifica circa i segnali che il mondo del football oggi propone.

Domanda: Il ruolo del calciatore è profondamente cambiato. In campo, e lei ce lo ha ricordato nel suo romanzo “Il mio nome è Nedo Ludi” che narra del cambiamento epocale subito da un calciatore, uno stopper, durante la “rivoluzione culturale” che ha portato il calcio a zona sostituire la marcatura a uomo, ma soprattutto fuori. Ora parliamo più di celebrità che di calciatori…

Il calciatore è diventato la star della contemporaneità, un nuovo tipo sociale di riferimento che sempre più viene utilizzato dall’industria della comunicazione per lanciare e divulgare nuove tendenze. La sua vita pubblica viene confezionata come una sorta di parabola esemplare, senza alcun riferimento a dei fondamenti etico-comportamentali. Anzi, i vizi privati che vengono resi pubblici diventano un segmento dello stile legato al ruolo. Del resto, anche i divi del cinema e della musica vanno da sempre famosi per le loro dissolutezze, e questo contribuisce a costruirne la mitografia. Perché mai avrebbe dovuto andare diversamente nel caso dei calciatori-divi?

E’ incredibile, almeno a degli occhi ingenui, come poi si sia verificata una ricaduta anche su calciatori di livello non eccelso. Ormai lo star system comprende anche giocatori di medio livello, non solo i Vieri o i Del Piero.

Molta comunicazione pubblicitaria utilizza come testimonial calciatori conosciuti soltanto alla cerchia ristretta dei super-appassionati di calcio. Penso alla Bikkembergs, che ha come testimonial Fabrizio Ravanelli e Marco Andreolli. L’esempio è indice di come ormai il calciatore sia, in Italia, portatore di uno status privilegiato a prescindere dall’effettivo valore tecnico-agonistico. E’ un puro testimonial, perché incarna aspirazioni sociali diffuse. Gli è sufficiente essere entrato nell’Olimpo del professionismo per essere indicato come il portatore di una success story da spendere pubblicamente.

A cosa è dovuta questa sterzata, quale la funzione, direi quasi la responsabilità, dei media? Teniamo conto che parliamo di un fenomeno mondiale: possiamo parlare di un derivato degli sport americani che sono sempre alla ricerca dell’evento e in cui spesso capita che è il rating televisivo a decretarne il successo o meno?

La mia idea è che l’avvento della televisione commerciale, e poi quello dei canali neo-televisivi a pagamento, abbia determinato una ristrutturazione simbolica del fenomeno-sport. Il registro sensazionalistico tipico di chi confeziona un prodotto da commercializzare, anziché limitarsi a raccontare un fatto, ha rivoluzionato l’immaginario calcistico e le figure che lo compongono. Ogni gara è un evento, ogni gesto è straordinario, e ogni personaggio un mito contemporaneo. Tonnellate di enfasi che hanno l’effetto di banalizzare tutto e anestetizzare il senso estetico del telespettatore.

Questa contiguità mondo dello spettacolo – mondo dello sport crea un universo unico fatto di Cayenne, Audi q7, Billionaire, Sweet Years, Daytona a cui un tanti aspirano. Si modificano gli oggetti di status, il che è normale. Possibile sia stato il mondo del calcio a muovere questi cambiamenti?

Il mondo del calcio non ha modificato nulla. Anzi, è esso che ha dovuto subire un profondo mutamento. Il mercato ha trovato nel calcio un campo da sfruttare al massimo grado, e lo ha colonizzato facendone un settore della produzione di immagine e stili di vita.

Mi pare evidente che questo nuovo modus vivendi è un punto di riferimento abbastanza diffuso, direi interclassista, nella società attuale. Mi spiego: i big del calcio sono i punti di riferimenti dei ragazzi che passano le giornate nei bar, così come per l’account della società d’élite, per la commessa e per la donna in carriera. Mi sbaglio?

Non vedo interclassismo in tutto ciò. Il fatto che gli eroi dello sport siano personaggi popolari non significa che, automaticamente, essi siano portatori di stili di vita e consumo alla portata di chiunque. Anzi, direi che la glorificazione, da parte dei componenti delle classi sociali meno abbienti, di un tipo sociale super-ricco come il calciatore possa avere l’effetto di anestetizzare ulteriormente le spinte verso una società meno sperequata e più giusta.

Possiamo parlare quindi di nuova Casta di Calciatori? Ma non sto parlando solo di un’élite inarrivabile. Intendo anche, stellianamente, un mondo di sprechi, parvenu, privilegi (pensiamo alle intercettazioni in cui si fa richiesta di sconti su macchine e orologi di lusso). E perché se La Casta di Stella e Rizzo è schifata quella dei calciatori è tutto sommato digerita, quando non proprio idolatrata?

Le condizioni di una Casta ci sono tutte. E se ciò non determina insofferenza presso il pubblico è perché i calciatori regalano sogni e gioie. Ma ciò non significa automaticamente immunità. La caduta può essere fragorosa, perché non c’è nulla di più devastante che l’abbattimento di un idolo.

Pippo Russo, come finirà? E’ un modello destinato ad autodistruggersi?

Certo è difficile ipotizzare che possa andare avanti così ancora per lungo tempo. Il calcio continua a vivere al di sopra delle sue possibilità, e non soltanto in Italia. E non vedo in giro tentativi di rendere il movimento più compatibile.

CARLO PIZZIGONI

Fonte: Corriere del Ticino

La Casta dei calciatori

E’ qui la festa? Il 7 giugno iniziano i campionati Europei e, come si diceva una volta, dopo tante chiacchiere il campo torna ad essere protagonista? Sì e no. Insomma, occhi puntati sul rettangolo verde, ma una sbirciata, o qualcosa di più, a quello che avviene attorno è obbligatoria. La creazione dell’evento prevede anche attori protagonisti fuori dal set, che per noi calciofili rimane lo stadio. E’ lo star system. E le nuove star non camminano più solo sulla Croisette di Cannes o passeggiano per Locarno. Quando comincerà a fare veramente caldo esse calpesteranno l’erba perfettamente tagliata dei migliori stadi di Svizzera e Austria, e soprattutto saranno marchiati a fuoco su tutti i giornali del continente. Il mondo della comunicazione ormai gira attorno ai calciatori, e non si accontenta solo dei big. Se l’ex super talento di Manchester United e Real Madrid, David Beckham, dopo il suo matrimonio con Victoria Adams delle Spice Girls, è un’icona vivente di questo scorcio di ventunesimo secolo, non piangete per i comprimari. Ormai i media si accontentano anche i calciatori di terza fascia e uno stilista piuttosto noto come Dirk Bikkembergs (unico fashion designer ad allestire una rassegna dei suoi prodotti allo stadio Camp Nou di Barcellona) ha legato il suo marchio sportivo a gente come Marco Andreolli, ex bella speranza della Primavera dell’Inter, finito in comproprietà alla Roma e ora in prestito al Vicenza, in serie B, dove è appena rientrato da un infortunio, senza sfavillare per altro. Tutti gli pronosticavano una grande carriera, ma fino ad ora ha combinato poco, tanto che paradosso dei tempi è riuscito anche a dire “non sono solo un modello, vorrei dimostrare a tutti che sono anche un ottimo giocatore…” Naturalmente i giornali non si accontentano delle foto in posa: interessa la vita privata dei nuovi divi. E vai con la Nuova Dolce Vita e le paparazzate, alla ricerca di scoop seguitissimi che il lettore, se diamo retta alle vendite di certi giornali, sembra gradire non poco: “ma hai visto con chi hanno beccato Vieri?” “Hai visto con chi si accompagna Ronaldo?”. E anche qui si ripropone il meccanismo “interclassista”: tutti dentro. Ecco quindi che il chiacchiericcio investe le folli notti romane di Cristiano Ronaldo, le scappatelle di Deco (centrocampista del Barça), ma anche le avventure sexy (con minorenne), in modalità casereccia, dei calciatori del Thun. Altro elemento importante, che rende più piccante il sugo della storia: La contiguità del mondo dello spettacolo a quello del calcio è assoluta. Attrici, modelle, ragazze in qualche modo appartenenti al mondo dello show-biz, anche di infimo livello, si accompagna stabilmente ( ma le scappatelle sono all’ordine del giorno) con calciatori più o meno famosi. Tutto ciò scatena sentieri mai esplorati. Prendiamo il caso delle inglesi WAGS, acronimo della lingua di Chaucer per “Mogli e Fidanzate” di calciatori: in ogni tabloid inglese vengono fotografate, giudicate secondo il loro stile, attaccate e difese secondo convenienza, la notizia sono loro, la loro presenza, l’eventuale assenza o la sostituzione (e ci sono le porte girevoli nelle case dei calciatori…). Il fenomeno, da britannico, ha ormai sorvolato la Manica: chi si sarebbe mai sognato, anche solo dieci anni fa di intervistare e regalare grande spazio sui giornali a mogli di qualche giocatore, anche famoso? In Italia, ad esempio, la moglie dell’ex centravanti di Sampdoria e Roma, Vincenzo Montella, ha continuato per un periodo non breve a fare televisione su network nazionali anche dopo il divorzio con il giocatore e, in un segno dei tempi che propone letture molteplici, conservando il nome del marito… La globalizzazione del calcio diventa perciò la globalizzazione di questo mercato. In Brasile il fenomeno è più datato. Chiamavano e chiamano “Mariachuteiras”, le donne che davano la caccia ai fenomeni del pallone,ma c’era un grado di magari inconsapevole genuinità, che si è persa alle nostre latitudini. “Io faccio televisione, sfilo, mi occupo di moda perché ne ho le qualità mica perché moglie/fidanzata di… che credi?” Ecco la frase prototipo di tante Signore Nessuno finite sotto i riflettori. La deriva quasi inarrestabile del fenomeno ci sembra più europea sebbene possa contenere un germe di matrice statunitense, ma solo in parte. Poiché è vero che tanti nomi dello sport made in Usa sono macchine da soldi e a volte si accompagnano con star del mondo dello spettacolo, senza però rappresentarne un archetipo. Però una cosa è comprare la bibita sponsorizzata da Michael Jordan, vedere passeggiare Tom Brady (quarterback dei New England Patriots) con la top model Gisele Bundchen, anche sopportare Eva Longoria a bordo campo a tifare per i San Antonio Spurs (NBA) del marito Tony Parker, ma qui siamo ad un livello ulteriore: se spasimiamo per quel pallone che rotola sull’erba verde, dobbiamo pure sorbirci le foto e le interviste di Coleen McLoughlin? Signora Nessuno, dite ? Tra un po’ la conoscerete tutti, vi basti sapere che la (prossima) signora Rooney (attaccante del Manchester United) quest’anno ha messo in saccoccia 20 (venti) milioni di euro grazie ai contratti con Diet Coke, LG e Nike e in casa può esibire un reddito annuo superiore a quello del consorte, non esattamente uno spiantato. Siamo arrivati a questo: la signora Rooney, diventata tale per frequentazione e matrimonio fa girare più grano del numero 10 di Ferguson, dal quale a breve riceverà un ninnolo da apporre all’anulare sinistro. Ammettiamolo, il controllo l’abbiamo perso…

CARLO PIZZIGONI

Fonte: Corriere del Ticino