26 luglio 2006

[europeiunder19] Portogallo Spagna 1-1

Partita piacevole fra Spagna e Portogallo: 1-1, un tempo di predominio a testa ma il Portogallo resta fuori, scavalcato dalla sorpresa Scozia che nell'altra partita batte la Turchia.
Squadra come al solito con individualità interessanti quella lusitana. Nel 4-3-3 quelli che son piaciuti i due uomini di fascia dell'attacco: il destro Bruno Gama a sinistra e il mancino Hélder Barbosa a destra. Quest'ultimo studia da funambolo con le sue accelerazioni palla al piede ed è già a buon punto per quanto riguarda individualismo e simulazioni, il primo sembra un po' più maturo e in qualche giocata ricorda Simao. Centrocampo discreto con il buon dinamismo di Zezinando e Condesso, difesa da rivedere ( non la rivedremo però ) con Paulo Renato disattento sul gol del pareggio spagnolo e il terzino destro Mano un po'scomposto in alcuni interventi. I portoghesi hanno giocato un ottimo primo tempo, ma nel secondo tempo son stati messi sotto dalla manovra spagnola, non andando oltre qualche azione isolata.
La Spagna è venuta fuori nella seconda frazione, quando è riuscita ad azionare il suo gioco sulle fasce. Nel primo tempo molte difficoltà con Granero forse troppo arretrato e costretto a giocare sulla stessa linea di Elustondo. In attacco, ancora una volta inesistente Pedraza ( anche nell'Under 17 di due anni fa non riusciva mai a entrare in partita ). Son mancate le geometrie di Suarez, perchè Elustondo è esclusivamente difensivo. Sulle fasce le cose hanno funzionato solo a tratti. Nel secondo tempo molto bene le sovrapposizioni e gli scambi fra Barragan e Toni Calvo sulla destra, mentre a sinistra non mi è piaciuto Diego Capel: tende a portare troppo palla e a ficcarsi in un imbuto accentrandosi quasi sempre. Ha meno talento puro, ma Toni Calvo mostra più concretezza chiedendo triangolo e scattando in profondità nello spazio. Grezzo ma efficace Diaz in attacco, mi ha fatto ancora un'ottima impressione Crespo, che mi sembra possa evidenziare meglio il suo senso dell'anticipo da centrale. Quando Piquè tornerà dall'infortunio, mi sembra che la coppia centrale migliore possano formarla lui e il sivigliano.
VALENTINO TOLA

Ero davvero curioso di vederlo il Portogallo, a cui, come da tradizione, manca sempre qualcosa. Va fuori ma può solo prendersela con la sua inconsisitenza offensiva. Sinceramente, mi aspettavo un po' di più da Bruno Gama, assolutamente scioltosi dopo il gol spagnolo a inizio ripresa (che denotava l'inconsistenza dei centrali portoghesi, molto spesso anticipati, e i miglioramenti che devon essere richiesti a un bel prospetto come André Marques). Il Portogallo piazza Zezinando davanti alla difesa, ha buoni tempi di pressing ma molti limiti nell'impostazione e nella fasi di transizione fa spesso pasticci. Anche perché i lusitani fanno davvero poco movimento. La voglia di arrivare a segnare produce una serie infinita di duelli individuali dove tanti possono mettere in mostra le loro qualità ma rimangono poco funzionali al risultato di squadra. Ricevere palla tra i piedi e cominciare da trequarticampo un lavoro individuale per andare in porta mi pare un'idea poco sensata, anche se si hanno buone qualità, tecniche e agonistiche, come Hélder Barbosa, assolutamente da disciplinare ( e magari insistere per fargli usare anche il piede destro). I centrocampisti più interni dello spurio 4141 portoghese (con il centravanti Diogo Tavares troppo isolato ma che regala qualche perla nel primo tempo), Pererinha, ottima tecnica, e Condesso, strepitoso fisico, non riescono mai a entrare nel vivo dell'azione se non, pure loro, con azioni individuali: insomma, non ci sono situazioni dove vengono coinvolti più di due uomini, troppo poco per meritarsi di andare avanti in questo torneo.
CARLO PIZZIGONI

18 luglio 2006

[europeounder19] Spagna Turchia 5-3

Stimolante gara d'apertura per l'Europeo delle nuove leve. Due portaerei della categoria si scontrano subito e subito si vede il talento purissimo dei giocatori delle due squadre. La Turchia rischia l'inverosimile, e pure oltre, con due mediani bravi e volenterosi ma tatticamente un po' disattenti: a questo si aggiunga una linea a 4 dietro disordinata nelle coperture e nella spaziatura e 3 uomini e mezzo totalmente disinteressati alla fase difensiva (qualche volta il capitano Caferkan Acsu, dal fascinoso sinistro, tornava nella sua metacampo). Tra i disinteressati il talento cristallino di Arda Turan, eleganza e equilibrio, visione di gioco e assist man, a cui si deve programmare un luminoso futuro. Qualche fiammata sospetta del centravanti Ilhan Parlak, autore di una doppietta. Molto più solida la Spagna a cui accompagna dosi di talento in ogni parte del campo: si rilassa sul 4-1 (eccessivo fino a quel momento) e non spinge con continuità specie sugli esterni dove invece una fisicità mescolata a tecnica davvero strabordante (evidenziare Toni Calvo e il "venezuelano" delle Canarie Jeffren Suárez)la renderebbe difficilmente arginabile. Belle invenzioni di Juan Mata che regala una gemma al pubblico con un pallonetto da fuori area delizioso in occasione della terza rete spagnola. Dietro, potenza devastante di Piqué, ma qualche difettuccio per il transfuga catalano.
CARLO PIZZIGONI

Si è complicata un po'la vita nel secondo tempo rilassandosi eccessivamente ( e calando anche dal punto di vista fisico ), ma questa Spagna ci ha fatto vedere cose molto interessanti: ordine e molta qualità. La Turchia non è da buttare assolutamente, ma è un po'troppo dipendente dagli estri delle sue individualità in attacco e con scompensi intollerabili in difesa, soprattutto sulle fasce.
Grande spinta sulle fasce degli iberici con Toni Calvo a destra e Jeffren a sinistra ( anche se spesso si sono scambiati le fasce ). Il secondo non passa certo inosservato per la sua elettricità, anche se a volte esagera con gli effetti speciali. Attacco a due punte, con Bueno uomo d'area e Mata seconda punta, autore di tre gol, il secondo dei quali degno del Raul dei bei tempi. Molto interessante questo piccolo attaccante dal gran controllo di palla, scattante e dotato di un sinistro chirurgico. Il centrocampo spagnolo ha funzionato bene soprattutto nel primo tempo, con Suarez, poi calato nettamente, più brillante di un Javi Garcia un po'macchinoso. Ottimo Suarez nella visione di gioco e nella qualità delle aperture, sempre giocando a uno-due tocchi. In difesa molto relax nel secondo tempo, ma comunque si è potuta apprezzare tutta la personalità e la prestanza a questi livelli di Piqué, che ha mostrato pure dei bei lanci col destro. Ottima la falcata di Barragan.
Nella Turchia c'era il giocatore con forse più qualità in campo, il trequartista Arda Turan, dal controllo di palla straordinario, a tratti davvero immarcabile, anche se tende a liberarsi un po'troppo a malincuore del pallone. Due gol, il primo bellissimo in una combinazione con Turan, li ha segnati Ilhan Parlak, attaccante interessante, veloce e sempre pungente, una minaccia in profondità. In difesa, nonostante i disastri si è un po'salvato Serdar, che ha mostrato buona personalità.
Partita molto divertente in un girone molto competitivo, con il Portogallo e la sorprendente Scozia, dal quale probabilmente uscirà la vincitrice finale di questo EURO Under 19.
VALENTINO TOLA di Calcio Spagnolo

13 luglio 2006

[dialoghimondiali] FINALE

L'Italia vince il quarto mondiale, senza grandissimi meriti. Dopo un primo tempo giocato meglio dagli azzurri, svegli, compatti e rapidissimi nel ribaltare l'azione, a differenza dei "bleus", la Francia infatti prende, a partire dal secondo tempo, chiaramente il controllo del gioco, sfiorando più volte il gol del vantaggio, fermata solo dall'implacabile Buffon. A un certo punto, sembrava che Domenech dovesse solo mettere il fatidico uomo d'area per portare a casa la logica vittoria, ma una volta entrato lo juventino, si è autoescluso Zidane, fin lì protagonista di un degnissimo addio al calcio, con uno di quei gesti folli che hanno periodicamente disturbato la sua carriera. Anche in 10 i galletti hanno cercato di più il gol, ma ormai si era ai rigori. E dire che dopo il primo tempo sembrava che l'Italia dovesse andare tranquilla verso la vittoria. La cosa migliore degli uomini di Lippi, oltre al Mondiale vinto, of course, è stata la reazione dopo il vantaggio francese: il pareggio è andato letteralmente a prenderselo, assediando la Francia. Dopo il gol di Materazzi, che ha rimediato nel migliore dei modi all'errore commesso, in complicità con Cannavro, sul rigore, si è tornati a un certo equilibrio, pur con l'Italia più convincente in generale. Questo fino ai primi quarantacinque minuti: dopo, come detto, è stata solo Francia, cui è mancato il gol. L'Italia, pagando forse la stanchezza per i supplementari con la Germania, ha progressivamente rinunciato a giocare, infoltendo il centrocampo e cercando soltanto la corsa di Iaquinta coi lanci lunghi.
I migliori in campo sono stati Cannavaro, di gomma !, da una parte e Makelele, che ha dato lezioni a centrocampo, e Thuram( anche Gallas l'ha spalleggiato come al solito perfettamente ) dall' altra. Henry ha giocato un brutto primo tempo, poi ha avuto alcune azioni maestose. Ottimo anche Vieira, finchè è restato in campo, anche se Alou Diarra non l'ha fatto rimpiangere. Fastidiosissima, come al solito, la zanzara Ribery. Si può dire che la Francia ha avuto in meno rispetto all'Italia i terzini, davvero poco incisivi nelle avanzate, soprattutto l'approssimativo Sagnol, che non finirò mai di sottolineare quanto sia sopravvalutato. Nell' Italia, buono anche se non eccezionale Pirlo, sempre attivo Grosso, redento Materazzi, attento ma non straripante Zambrotta, mentre Totti è stato come al solito deludentissimo, fuori dal gioco. Toni spesso troppo solo là davanti.
Comunque, complimenti ai campioni !
VALENTINO TOLA

[dialoghimondiali] Francia Portogallo 1-0

Altra bruttissima partita, col secondo tempo davvero infimo. Qui nessuno chiede 6 gol a partita ( non è quello il bello del calcio ), ma di vedere un livello tecnico un po' superiore e squadre che, proprio in virtù del loro supposto spessore, siano disposte a rischiare di più. A parte i supplementari dell'Italia e qualche sprazzo di altre squadre, solo calcio modesto. Lippi dovrebbe essere molto contento dopo aver visto la Francia rinunciataria del secondo tempo, graziata soltanto dall' inconsistenza dell' attacco portoghese. Già Pauleta e Postiga son disastrosi di per sè, ma le mezzepunte, straordinarie tecnicamente, non propongono mai tagli e inserimenti volendo sempre e solo palla sui piedi. Finisce che l'unico terminale del gioco portoghese diventa Maniche coi suoi tiri da fuori. E' davvero sconcertante non riuscire a produrre nulla dopo un secondo tempo passato quasi tutto nella metà campo francese. I migliori son stati Meira e Costinha, hanno tremendamente deluso Deco e Miguel, mentre Carvalho ha commesso una sciocchezza madornale sul rigore. E poi quanti tuffi ragazzi !
La Francia ha giocato una partita davvero mediocre, capitalizzando al massimo il rigore di Zidane. solo qualche giocata di Henry e qualche buon controllo di Zidane, gli altri tutti sottotono a parte Thuram. C'è da notare un fatto: la Francia crea molte poche azioni pericolose, anche quando gioca bene come contro Spagna e Francia. Inoltre rende al meglio quando può permettersi di attaccare con i 4 uomini offensivi più qualche inserimento di Vieira, perchè i terzini appoggiano molto male il gioco.
VALENTINO TOLA


Il Portogallo controlla il ritmo dal primo minuto, ma dopo venti minuti di discreto livello si affloscia, manca di proposte, di movimenti e si appiattisce in un ruminare calcio alla ricerca di una squillo di genio che, con Deco ai minimi termini, non arriva dall'altra stella Cristiano Ronaldo, troppo voglioso di fare, ma con letture non adeguate. Figo sulla papera di Berthez manca l'occasione della vita mettendo sopra la traversa un facile colpo di testa. Francia che rinuncia alle ripartenze e a i contropiedi finalizzati alla porta avversaria, ma che non soffre molto anche perché fisicamente è nettamente superiore, specie in area difensiva. Centrocampo perfetto, benino Zidane che però non si fa ipnotizzare da un pararigori come Ricardo (unica qualità del portiere portoghese, peraltro). Essendo il Portogallo, doveva pur mancare qualcosa per il successo finale...
CARLO PIZZIGONI

08 luglio 2006

[dialoghimondiali] Italia Germania 2-0 dts

Strameritata vittoria dell' Italia, che ora ha la convinzione e la compattezza per vincerli questi mondiali. Già nel primo tempo aveva dato la sensazione di poter attaccare coi giocatori che si inserivano( soprattutto Perrotta ) alle spalle dei difensori tedeschi, lenti e sempre a rischio nel fuorigioco. Però, dopo 90 minuti sostanzialmente equilibrati è nei supplementari che l'Italia ha dilagato, con molte energie in più dei tedeschi anche grazie ai cambi intelligenti di Lippi che ha messo uomini più freschi in attacco come Gilardino, Iaquinta e Del Piero. E poi c'è Grosso, che meriterebbe un encomio solenne per quanto è stato decisivo sia contro l'Australia che contro la Germania. Ma l'Italia non sarebbe nelle finale senza gli incredibili Buffon e Cannavaro ( miglior giocatore in assoluto del mondiale) e senza la regolarità di Zambrotta e Pirlo. Male anche oggi Totti, unica nota stonata. Al di là dei discorsi sulle due punte e mezza, si capiva ormai che Lippi non avrebbe più rinunciato a questo 4-4-2 che gli permette di non patire l'inferiorità numerica a centrocampo come nelle prime gare e di essere più imprevedibile con gli inserimenti dei centrocampisti.
Si sapeva già che la Germania era inferiore all' Italia, ma lo ha ribadito, non riuscendo mai a controllare il gioco, anche se è riuscita comunque a creare alcune buone occasioni. Ballack ancora una volta ha dimostrato la sua mancanza di carattere, mentre Klose non ne più. I cambi che sembravano poter essere azzecati, non hanno dato nulla: Borowski era assolutamente da cambiare ma Schweinsteiger è stato irritante, mentre a Odonkor andrebbe spiegato che la velocità da sola non serve a nulla. Schneider, uno dei pochi con qualità, gli ha fatto spazio e la Germania ci ha perso, anche se il cambio pareva azzeccato. Podolski sciupone. Comunque, una volta calata a livello fisico, puff !, crollato il castello di sabbia. Niente più pressing, niente più sovrapposizioni, è venuta fuori la qualità superiore dell' Italia.
VALENTINO TOLA

05 luglio 2006

[dialoghimondiali] Francia Brasile 1-0

Svelato l' arcano: il Brasile è un bluff, alla faccia di Parreira e di certi Machiavelli di casa nostra che quasi pensano che si debba giocare male per vincere. No, la Francia, che sta completando una delle resurrezioni più insperate della storia recente, ha fatto grande calcio e, almeno una volta, come conseguenza logica, ha staccato il biglietto per la semifinale. Trascinata da un commovente Zidane che ha sembrato quasi voler riassumere come in un' antologia tutta l' arte mostrataci in questi anni, la Francia ha fatto la partita dall' inizio alla fine, sorretta dalle colonne Vieira e Makelele e vivacizzata, anche se meno rispetto alla Spagna, da Ribery. Dominio totale del possesso-palla, palleggio fluido ed eccellente condizione atletica. Chissà che i bleus non concedano il bis.
Non voglio usare toni scandalistici, però non so trovare altri aggettivi per la Seleçao che non siano "vergognosa": nenanche la mossa Juninho è servita per avere il controllo del centrocampo. Sempre in ambasce, è arrivato il gol non appena la difesa, il reparto migliore in questo mondiale, si è distratta un attimo. Ronaldinho finito l' incubo potrà fortunatamente tornare a giocare nel Barça, mentre a Ronaldo stavolta non si può dare la colpa della mancanza di gioco. Pure Kaka è mancato stavolta. Non c'è mai stata una squadra brasiliana in campo in questo mondiale. Cafu e Roberto Carlos, mi ripeto, sono logori: per il futuro opterei per Adriano Correia a sinistra e Cicinho e lo strepitoso Daniel Alves in concorrenza sulla destra.
VALENTINO TOLA

Vergogna totale. Il più brutto Brasile di sempre, un'accozzaglia di figuri, specie i più titolati, con l'amarelinha, niente di più. Parreira può tornare a fare il commentatore televisivo, dato che sono mesi che non prova nulla (naturalmente inserire giocatori nell'11 non è allenare: ma che senso aveva mettere Juninho? Trovare una sua punizione dal limite?). Ronaldinho e Adriano da sberle,il fantasma di Ronaldo un po' meglio, un Kakà non al meglio fisicamente perde tutto il suo devastante potenziale (e questo è davvero un limite): eccolo il quartetto meraviglia che doveva stravincere senza giocare il Mondiale. L'unico vivo, Robinho, confinato in panca. Difesa a parer mio completamente da ricostruire, senza Cafu, che già si appresta a dire che vuol giocare il prossimo Mondiale da centrale... Benino Gilberto Silva e Ze' Roberto, ma la personalità di un Dunga in mezzo al campo, proprio non c'era: forse si dovrebbe partire da qui per trovare una risposta a tanti perché...
CARLO PIZZIGONI

[dialoghimondiali] Portogallo Inghilterra

Dopo l'Argentina un' altra delle grandi favorite del mondiale ( assieme al Brasile erano le mie tre) esce ai rigori. Anche qui partita equilibratissima, solo gli illusi potevano aspettarsi i fuochi d'artificio. Son partite queste dove le squadre controllano tutto, fino al minimo gesto. Ahimé, non vedo nessuna selezione che va in campo ccon quella ragionevole spregiudicatezza che gli consiglia di andare sempre a imporre il suo gioco. Chi aveva questa mezza idea si è arenato per altri motivi, vedi la Spagna. Comunque, un' Inghilterra non bellissima ma migliore delle altre volte e anche leggermente preferibile rispetto agli uomini di Scolari. Ancora 4-1-4-1 per Eriksson con però un incredibile Hargreaves, praticamente in ogni luogo, al posto di Carrick. Ancora deludente purtroppo Lampard, eccellenti Terry e Ferdinand( soprattutto Rio ). Inghilterra però penalizzata da Elizondo con l'inconcepibile espulsione di Rooney. Comunque anche in 10 ha retto bene: manovra sempre coi soliti difetti, ma si è vista più voglia. Anche se sei uno in meno poi se hai Lennon lo senti di più. Il buon Aaron dovrà cercarsi al più presto uno sponsor, una WAGS e conciarsi da metrosexual perchè Eriksson si accorga che è più forte di Beckham. Il Portogallo ha domostrato ancora una volta solidità, pazienza e qualità pur risentendo immancabilmente del suo scarso peso offensivo: trasparente Pauleta, addirittura dannoso Postiga. Figo è restato in campo pure troppo, mentre Tiago ha dato lentezza e imprecisione al gioco. Regolare come sempre Maniche, così così oggi il magnifico Miguel, mentre Carvalho ( che strano ) non ha sbagliato una virgola. Nei supplementari emblematica la situazione del Portogallo: tutto il tempo a far scorrere la palla da una fascia all' altra, come nella pallanuoto, senza mai sfondare. Però credo che in questo mondiale i lusitani abbiano finalmente raggiunto quella maturità tanto auspicata.
VALENTINO TOLA

Ce l'ha fatta ancora una volta Felipe Scolari, alla faccia di un allenatore veterano di casa nostra che dopo il mondiale del 2002 se ne uscì con "questo in Italia potrebbe al massimo portare le borse del massaggiatore." Felipao è in semifinale, alla solita maniera: ritmo controllato, pochi rischi e grande fiducia nei propri mezzi, forma mentis sempre assente in passato dalla nazionale portoghese. Perfetto l'innesto di Petit e di un motivatissimo Maniche, Tiago, invece, da vice Deco ha fatto fatica a trovare la posizione e a mostrare le sua qualità. Pauleta come al solito sacrificato da punta unica, mai innestato dagli uno contro uno sulle fasce di Figo e Ronaldo, che spesso sono alla ricerca dell'inserimento da dietro o del tiro piuttosto che del centravanti del PSG. Dietro, fenomenale Meira, protagonista di un fantaastico mondiale fin qui. Ricardo si dimostra un vero specialista dei rigori, e la Francia dovrà stare attenta a non fare la stessa fine degli inglesi. Gerrard e Lampard hanno ancora dimostrato una certa idiosincrasia a questo sistema, il 4141, che in linea teorica dovrebbe regalargli la possibilità di inserirsi e andare al tiro , sfruttando al meglio le proprie caratteristiche. Entrambi, fiore all'occhiello della nazionale inglese in sede di presentazione, hanno fatto cilecca alimentando interrogativi sulla loro reale capacità di leggere i match. Molto bene dietro, gli inglesi hanno avuto i soliti sprazzi da Joe Cole e poco da Rooney che è riuscito nel giro di pochi minuti a svirgolare vergognosamente in area e a farsi espellere per un calcio nelle parti bassi di Carvalho. Rimango alla fine basito dall'Inghilterra che avrebbe tutto per imporsi e ancora stenta paurosamente: credo, pero, che la dose massiccia di sopravvalutazione di alcuni elementi chiave che ha inebetito tanti di noi sia l'opzione da preferire rispetto alla condanna del tecnico.
CARLO PIZZIGONI

03 luglio 2006

[dialoghimondiali] Germania Argentina

E' stata una partita non entusiasmante ma equilibratissima, decisa da un errore dal dischetto del migliore in campo, Ayala. L'Argentina ha fatto il grave errore, dopo il gol del vantaggio, di chiudersi eccessivamente dietro. Prima aveva evidenziato tutti i limiti dei tedeschi, abbassandone i ritmi e sequestrando il pallone. Calma, saggezza e classe nel gestire il gioco, peccato per un Riquelme disastroso, mai ai suoi livelli migliori in questo mondiale. Tevez si è dannato l' anima, ma per motivi tattici ( anche se per me Friedrich non era così temibile, mentre su Odonkor dopo era giusto che desse una mano ) ha giocato defilato sulla sinistra, potendo poche volte far pesare il suo talento da "barrio". Crespo non è esistito, forse un po' timido Lucho Gonzalez, si è invece esaltato alla distanza Mascherano. Come detto, Ayala è stato immenso nel guidare la difesa e limitare i danni che un Heinze ancora fuori fase ha rischiato spesso di combinare. Dopo il gol di Ayala, l' Argentina non ha più voluto controllare i tempi, si è difesa e basta e ha pagato. Dopol'1-1, ci ha riprovato, ma il treno era già passato. Volevo risparmiarmelo, ma ancora devo criticare Pekerman ( sfortunato comunque per l' infortunio di Abbondanzieri che gli ha levato un cambio) : ha sacrificato Tevez e Messi è restato in panchina a gustarsi anche i rigori: non posso non pensare che, complice anche lo scarto di energie, la Pulga nei supplementari avrebbe potuto fare più danni sia della grandine che di Cruz.
Della Germania si son visti, una volta buona, anche i tanti difetti oltre che i pochi, ma chiarissimi pregi. Quando il ritmo si abbassa, emergono tutte le carenze tecniche. Ballack, siamo alle solite, fuori partita e Lahm frenato sulla sua fascia, Schweinsteiger da schiaffi, è emersa tutta la linearità di Frings. Podolski continua a non convincermi, Odonkor ha fatto solo fumo, mentre a Klose dovrebbero costruirgli un monumento. Ancora non sono emerse tutte le debolezze della difesa, mentre l' Italia deve prendere nota della scoperta straordinaria che abbiamo fatto, sulla quale c'era già qualche sospetto: per mettere in difficoltà la Germania occorre più tecnica e far girare bene il pallone. Una ricetta sana e tradizionale.
VALENTINO TOLA

Uscire ora signfica fallimento totale per l'Argentina, e per José Pekerman che da uomo vero qual è ha rassegnato le dimissioni prendendosi le sue colpe. Che sono molte, a cominciare dal primo tempo giocat senza la minima volontà di rischiare un poco. Rischi che si devono correre quando davanti la qualità abbonda. Ancora una formazione schiava dell'apatia di Riquelme (che una volta in vantaggio è stato fatto sedere per inserire Cambiasso, bah) con una difesa a tre e proposizioni maggiori di Sorin (deludente) che definiva la linea di centrocampo. A destra Maxi, vicino a lui Lucho, tutti a cercare di fare un movimento decente ma senza un briciolo di coordinazione. E allora i duelli di Tevez, partito largo a sinistra, non avevano rinforzi adeguati, così come certi inserimenti dei centrocampisti finivano fuori tempo. Una gran confusione, purtroppo la solita. In più, Pekerman ha avuto la fortuna di andare in vantaggio: se Ballack trovava il gol nel primo tempo, la partita era già chiusa. A me sarebbe piaciuto vedere Palacio al posto di Riquelme, per sfruttare appieno il contropiede e servirsi di rimorchi di lusso come Maxi e Lucho. Invece niente, difesa a oltranza. La Germania ha messo cuore e entusiasmo, dato che tecnicamente è di un'altra galassia rispetto agli argentini e non solo agli argentini. Di qualità ne ha davvero poca, ma spesso vale di più la voglia di prevalere. Ieri è stato sicuramente così. Finalino su Lehmann, assolutamente ritrovato.
CARLO PIZZIGONI

01 luglio 2006

[dialoghimondiali] Francia Spagna 3-1

La Francia ha giocato nettamente meglio ed è molto più forte della Spagna. Sovrastati gli iberici sul piano del ritmo, su quello fisico, tattico e soprattutto per quanto riguarda due cosine che in un Mondiale contano parecchio: l' esperienza e la personalità. Surclassati, i "jugones" non hanno mai fatto girare il centrocampo a dovere: dato per disperso Xavi, spaurito Cesc, si è salvato solo Xabi Alonso. La Spagna, non ha trovato mai dico mai la profondità in attacco: Torres sempre impegnato nelle sue odissee palla al piede, Villa, l'unico vero bomber spagnolo in circolazione ( Torres non lo è di certo) , sacrificatissimo dagli schemi d' attacco di Aragones. Per quanto riguarda Raul, spero che Luis si assuma tutte le responsabilità della sua scelta di metterlo dall'inizio. Già si era notato nelle partite precedenti, dove i costi son stati molto minori, ma i difensori son stati letteralmente rincitrulliti da questa ossessione del fuorigioco. Sul gol di Ribery, ma anche in altre occasioni, era decisamente meglio temporeggiare un po' invece che lanciarsi subito e lasciare tutti quei metri ai francesi provenienti dalle retrovie. Pernia in fase difensiva su Ribery è stato ridicolo. Decisamente era meglio Antonio Lopez ( chissà se sentiremo ancora gente esultare quando si infortuna uno come Del Horno ).
Francia molto più sveglia. Centrocampo asfissiante con Vieira e Makelele, Ribery (FANTASTIQUE ! ) e Malouda belli larghi, difesa solidissima ( a parte il rigore stupido di Thuram) , anche sulla fasce laterali, con un Sagnol molto attento e sollevato da incarichi offensivi. Zidane, al di là del gran gol, non mi è piaciuto ed Henry ha giocato malissimo, facendosi beccare in fuorigioco quasi sempre. Continuo a pensare che la Francia produrrebbe molto di più con due punte: Zidane non ha mai avuto movimenti devastanti senza palla. Prima non ce ne importava nulla, ora che è agli sgoccioli queste sue carenze si notano, pensando al tipo di gioco che piace ad Henry, che nell' Arsenal svaria dove vuole, è spesso l' unica punta, ma è sempre assistito dagli inserimenti dei centrocampisti.
VALENTINO TOLA

Sembra incredibile dover ogni volta commentare l'uscita di scena della Spagna da un Mondiale dopo averne cantato le lodi in principio constatando, via via, la mancanza di tenuta mentale. Ma stavolta il delitto è stato ancora maggiore dato che Aragones aveva a disposizione sacche di talento difficilmente riscontrabili altrove, al netto forse dell'Argentina. Talento sperperato anche per un'idea di gioco vaporosa e tremante insieme. Andata in vantaggio per un regalo di Thuram, sotanzialmente al primo tiro in porta, non ha nemmeno approfittato di questo straordinario vantaggio. Salvo solo Xabi Alonso e butto tutto il resto, a cominciare da Aragones. Magnifica invece la Francia, giunta alla fine di un ciclo incredibile ma ancora con la voglia di lottare pur trovandosi sotto senza meritarlo. Sprint certamente favorito dal movimento di Ribery, tornato sui livelli che gli competono dopo un inizio di Mondiale davvero sottotono, e dalla classe cristallina (ma purtroppo non più "continua") di Vieira, bene assistito da Makelele. I francesi han fatto il loro in questo torneo (tenuto conto della rosa che ha alcuni picchi fenomenali ma non un livello standard assoluto di qualità), ma qualche possibilità contro questo Brasile è giusto concedergliela.
CARLO PIZZIGONI