08 luglio 2006

[dialoghimondiali] Italia Germania 2-0 dts

Strameritata vittoria dell' Italia, che ora ha la convinzione e la compattezza per vincerli questi mondiali. Già nel primo tempo aveva dato la sensazione di poter attaccare coi giocatori che si inserivano( soprattutto Perrotta ) alle spalle dei difensori tedeschi, lenti e sempre a rischio nel fuorigioco. Però, dopo 90 minuti sostanzialmente equilibrati è nei supplementari che l'Italia ha dilagato, con molte energie in più dei tedeschi anche grazie ai cambi intelligenti di Lippi che ha messo uomini più freschi in attacco come Gilardino, Iaquinta e Del Piero. E poi c'è Grosso, che meriterebbe un encomio solenne per quanto è stato decisivo sia contro l'Australia che contro la Germania. Ma l'Italia non sarebbe nelle finale senza gli incredibili Buffon e Cannavaro ( miglior giocatore in assoluto del mondiale) e senza la regolarità di Zambrotta e Pirlo. Male anche oggi Totti, unica nota stonata. Al di là dei discorsi sulle due punte e mezza, si capiva ormai che Lippi non avrebbe più rinunciato a questo 4-4-2 che gli permette di non patire l'inferiorità numerica a centrocampo come nelle prime gare e di essere più imprevedibile con gli inserimenti dei centrocampisti.
Si sapeva già che la Germania era inferiore all' Italia, ma lo ha ribadito, non riuscendo mai a controllare il gioco, anche se è riuscita comunque a creare alcune buone occasioni. Ballack ancora una volta ha dimostrato la sua mancanza di carattere, mentre Klose non ne più. I cambi che sembravano poter essere azzecati, non hanno dato nulla: Borowski era assolutamente da cambiare ma Schweinsteiger è stato irritante, mentre a Odonkor andrebbe spiegato che la velocità da sola non serve a nulla. Schneider, uno dei pochi con qualità, gli ha fatto spazio e la Germania ci ha perso, anche se il cambio pareva azzeccato. Podolski sciupone. Comunque, una volta calata a livello fisico, puff !, crollato il castello di sabbia. Niente più pressing, niente più sovrapposizioni, è venuta fuori la qualità superiore dell' Italia.
VALENTINO TOLA

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