30 aprile 2009

[Libertadores] Cleiton Xavier salva il Palmeiras

Il Palmeiras si qualifica. Bella partita a Santiago del Cile col Colo Colo, il Verdao, rimasto in dieci per l'espulsione di Marcao, trova la vittoria grazie a una splendida invenzione di Cleiton Xavier, giocatore già da noi elogiato e che speriamo di vedere presto in qualche stadio vicino a noi, prossimamente.

28 aprile 2009

[Sud Sub17] Avanti Argentina

Trascinata dalle due star Villalba e Araujo l'Argentina è vicino alla qualificazione per il Mondiale nigeriano.



Sempre nel gruppo B:
Il gol di Enzo Andía in extremis contro l'Ecuador, regala i primi punti al Cile.

Turno precedente:

Argentina - Ecuador 1-1
Venezuela - Uruguay 0-1

Per quel che riguarda il gruppa A nella giornata precedente, stop per il Brasile, che prende due gol dalla Colombia

Perù - Paraguay 1-2

Ieri, pareggio tra Paraguay e Colombia e vittoria del Perù sulla Bolivia.

24 aprile 2009

[Libertadores] Eliminato il River Plate

Ennesima catastrofe River: si fa rimontare e perde 4-2 col Nacional di Asuncion, squadra per giunta già eliminata, e accompagna la squadra guaranì fuori dalla Libertadores, in un girone che comprendeva il Nacional di Montevideo e l'Universidad San Martin. Si poteva e doveva fare meglio, il River è davvero un mal di testa senza fine.



Dep. Cuenca - Boca Juniors 1-0
Brutta serata anche per il Boca, che perde in Ecuador e dovrà fare attenzione nell'ultima giornata: un pareggio alla Bombonera col Deportivo Tachira basterebbe comunque per qualificarsi.

San Paolo - America Cali 2-1
Il San Paolo festeggia la qualificazione al prossimo turno con una vittoria in casa con l'America di Cali.

Defensor Sporting - Independiente Medellin 4-3
L'incredibile vittoria in casa del Defensor Sporting elimina l'Independiente di Medellin: pareggio dei colombiani al 90' e gol vittoria-qualificazione al 93' di Diego de Souza.

Cruzeiro - Deportivo Quito 2-0
Vittoria e qualificazione al Minerao per la Raposa. Eliminato il Deportivo Quito, ne approfitta l'Estudiantes, che pesca il secondo posto.

Palmeiras - LDU 2-0
Sconfitto nel Paulista, si riprende in Libertadores il Palmeiras. Praticamente fuori la Liga di Quito, detentrice della coppa.

Sport - Colo Colo 2-1
Grande vittoria dello Sport: con un pari in Ecuador la squadra del Pernambuco passa il turno

23 aprile 2009

Andres Iniesta

Brutto autocitarsi (?)

Il 19 aprile del 2006 scrivevamo, a proposito di Iniesta, su questo blog:

Continuiamo a domandarci il perché venga continuamente sottovalutato: teniamo pure conto che è del 1984. Arrivato a 12 anni al Barça, tutti sommersero di risate il povero Joan Gaspart che a 17 anni aggiunse al contratto del ragazzo di Fuentealbilla (Albacete) una clausola liberatoria spaventosa. Preferirgli Van Bommel, come è stato più volte fatto in questa stagione, fa veramente specie. Mettiamolo a fianco di Deco e, quando tornerà, Xavi e che non se ne parli più!

Ieri sera: Barça - Sevilla 4-0. Evitiamo di aggiungere altro, chi può se lo riguardi!

22 aprile 2009

[Sud Sub17] Seconda giornata

BRASILE - PERU 3-0
Un'altra vittoria per il Brasile, vittoria larga, 3-0, ma non netta come la precedente. Tre gol sono troppi per il Perù, dove ha confermato le sue qualità il senese Joazhiño Arroé (il ragazzo si farà).

ARGENTINA - CILE 3-0
L'Argentina migliora rispetto alla prima uscita e vince in rimonta sui padroni di casa. Ancora ottima la prova del bostero Sergio Araujo


BOLIVIA - PARAGUAY 1-0

ECUADOR - VENEZUELA 2-0

[Occhio a] Louis Clement Ngwat-Mahop

Attaccante di movimento rapido e dinamico, parte largo sulla fascia, preferisce accentrarsi cercando la triangolazione o proponendosi per la conclusione a rete piuttosto che raggiungere il fondo, svaria molto per creare spazio ai compagni. Più veloce che abile nel dribbling, conosce il calcio europeo grazie al Bayern Monaco, che lo preleva a 17 anni dal proprio paese natìo, il Camerun, dove giocava nella massima divisione nazionale vestendo la maglia del Dragon Club di Yaoundè. Un “diamante grezzo” secondo Hermann Gerland, allenatore della seconda squadra del Bayern Monaco, un impostore secondo il magazine Kicker e la dirigenza del club bavarese. Procediamo con ordine. Ngwat-Mahop conferma le proprie doti nella Regionnaliga Süd 2006/2007, gudagnandosi le attenzioni di Ottmar Hitzfeld, che lo precetta per la prima squadra. Nel maggio 2007 debutta in Bundesliga contro l’Energie Cottbus, poi inizia la preparazione estiva per la nuova stagione agendo come vice-Kroos, largo a sinistra (Ribery non era ancora arrivato...), nel 442. Il pasticcio avviene prima della partenza per una tournée ad Honk Kong; il camerunense dichiara di aver smarrito il proprio passaporto, battente bandiera francese (per giocare nella terza divisione tedesca è infatti necessario possedere la cittadinanza comunitaria). Viene scoperto che il documento è falso, appartenendo in realtà ad una donna residente a Parigi. Bufera in Germania. Dal campo si passa agli avvocati e alle carte bollate. Il Bayern rescinde il contratto che lo lega al giocatore. Lo “salva” il Red Bull Salisburgo, che ottiene dalla Fifa il placet per poterlo ingaggiare. Con Trapattoni fa la spola tra prima squadra e giovanili, con Adriaanse - tecnico eccellente nell’accrescere il rendimento dei singoli attraverso lo sviluppo di un sistema di gioco unitario, corale ed estremamente offensivo - diventa parte integrante dell’ambiziosa compagine austriaca. Esterno sinistro nel tridente, la sua velocità si integra bene con la fisicità delle punte Janko e Nelisse. La più che probabile partenza di Janko a fine stagione può rappresentare la grande chance da sfruttare.

ALEC CORDOLCINI

Red-Bull-Austria Kärntern 4-1 (Sandro (A), Ngwat-Mahop (RB), Janko (RB) 3)


Punto di forza: la rapidità e il continuo movimento

Punto di debolezza: da migliorare la lucidità sotto rete




Louis Clement Ngwat-Mahop

Yaoundé, 16/09/1987
Attaccante, 186 cm x 80 kg
Passaporto: camerunense
Club Attuale: Red Bull Salisburgo
Scadenza contratto: 2011

21 aprile 2009

[Note] Bob Dylan - Hurricane


Hurricane


Cliccare per ascoltare il brano

Pistols shots ring out in the barroom night
Enter Patty Valentine from the upper hall
She sees the bartender in a pool of blood
Cries out "My God they killed them all"
Here comes the story of the Hurricane
The man the authorities came to blame
For something that he never done
Put him in a prison cell but one time he could-a been
The champion of the world.

Three bodies lying there does Patty see
And another man named Bello moving around mysteriously
"I didn't do it" he says and he throws up his hands
"I was only robbing the register I hope you understand
I saw them leaving" he says and he stops
"One of us had better call up the cops"
And so Patty calls the cops
And they arrive on the scene with their red lights flashing
In the hot New Jersey night.

Meanwhile far away in another part of town
Rubin Carter and a couple of friends are driving around
Number one contender for the middleweight crown
Had no idea what kinda shit was about to go down
When a cop pulled him over to the side of the road
Just like the time before and the time before that
In Patterson that's just the way things go
If you're black you might as well not shown up on the street
'Less you wanna draw the heat.

Alfred Bello had a partner and he had a rap for the corps
Him and Arthur Dexter Bradley were just out prowling around
He said "I saw two men running out they looked like middleweights
They jumped into a white car with out-of-state plates"
And Miss Patty Valentine just nodded her head
Cop said "Wait a minute boys this one's not dead"
So they took him to the infirmary
And though this man could hardly see
They told him that he could identify the guilty men.

Four in the morning and they haul Rubin in
Take him to the hospital and they bring him upstairs
The wounded man looks up through his one dying eye
Says "Wha'd you bring him in here for ? He ain't the guy !"
Yes here comes the story of the Hurricane
The man the authorities came to blame
For something that he never done
Put in a prison cell but one time he could-a been
The champion of the world.

Four months later the ghettos are in flame
Rubin's in South America fighting for his name
While Arthur Dexter Bradley's still in the robbery game
And the cops are putting the screws to him looking for somebody to blame
"Remember that murder that happened in a bar ?"
"Remember you said you saw the getaway car?"
"You think you'd like to play ball with the law ?"
"Think it might-a been that fighter you saw running that night ?"
"Don't forget that you are white".

Arthur Dexter Bradley said "I'm really not sure"
Cops said "A boy like you could use a break
We got you for the motel job and we're talking to your friend Bello
Now you don't wanta have to go back to jail be a nice fellow
You'll be doing society a favor
That sonofabitch is brave and getting braver
We want to put his ass in stir
We want to pin this triple murder on him
He ain't no Gentleman Jim".

Rubin could take a man out with just one punch
But he never did like to talk about it all that much
It's my work he'd say and I do it for pay
And when it's over I'd just as soon go on my way
Up to some paradise
Where the trout streams flow and the air is nice
And ride a horse along a trail
But then they took him to the jailhouse
Where they try to turn a man into a mouse.

All of Rubin's cards were marked in advance
The trial was a pig-circus he never had a chance
The judge made Rubin's witnesses drunkards from the slums
To the white folks who watched he was a revolutionary bum
And to the black folks he was just a crazy nigger
No one doubted that he pulled the trigger
And though they could not produce the gun
The DA said he was the one who did the deed
And the all-white jury agreed.

Rubin Carter was falsely tried
The crime was murder 'one' guess who testified
Bello and Bradley and they both baldly lied
And the newspapers they all went along for the ride
How can the life of such a man
Be in the palm of some fool's hand ?
To see him obviously framed
Couldn't help but make me feel ashamed to live in a land
Where justice is a game.

Now all the criminals in their coats and their ties
Are free to drink martinis and watch the sun rise
While Rubin sits like Buddha in a ten-foot cell
An innocent man in a living hell
That's the story of the Hurricane
But it won't be over till they clear his name
And give him back the time he's done
Put him in a prison cell but one time he could-a been
The champion of the world.

Musica e testo: Bob Dylan - Jacques Levy

Tre gol del week end

1- Perché in tanti sottovalutano Achille Emana?

2- Ibrahim Yattara, diamante nascosto in un angolo estremo di Turchia (Trabzon)

3- Attenzione alla crescita di Paulo Henrique (Heerenveen), classe 1989

Citazione per Miloš Krasić, tripletta nel CSKA di Zico

20 aprile 2009

[Sud Sub17] Argentina - Venezuela 2-0

Discreto l'inizio dell'Argentina nell'under 17 continentale che si svolge in Cile. Brutto primo tempo, col Venezuela che meriterebbe anche qualcosa di più del pareggio, un rigore dell'Albiceleste (realizza il capitano Espíndola) regala poi sicurezza ai ragazzi del "Tata" Brown. Meglio il secondo tempo, sale di colpi Daniel Villalba, anche se la "figura" è Sergio Araujo, che segna il gol della sicurezza per gli argentini. Nell'altro match della giornata, grande vittoria dell'Uruguay contro i padroni di casa cileni.

[Paulista] Ronaldo trascina il Timao

Sarà Santos - Corinthians la finale del Paulista. Buone giocate di Ronaldo nella semifinale col San Paolo. Nel Carioca al Flamengo la Taça Rio.

Su Gazzetta.it il mio resoconto.

18 aprile 2009

[Sud Sub17] Brasile - Paraguay 4-0

Grande esordio del Brasile nel campionato sudamericano under 17. Subito domino assoluto contro il Paraguay (4-0 finale e tre reti e una caterva di occasioni già nel primo tempo) per quella che in molti ritengono una formazione anche superiore a quella passata dei Marcelo, degli Anderson e dei Renato Augusto. Subito sopresa per la formazione di Lucho Nizzo, che lascia fuori dagli undici il vascaino Willen e Dudu. Il Brasile è però, e finalmente una squadra equilibrata, in un 4321 dove brillano Coutinho (deve essere più deciso davanti alla porta, però) e Zezinho dietro l'unica punta João Pedro. Grande match di Wellington: parte dalla linea dei centrocampista, recupera palloni e non ha difficolta a inserirsi e a trovare la porta col suo sinistro. Tutti bene cmomunque, Crystian e Dodo accompagnano sulle fasce, Carlão e Elivelton fanno legna in mezzo al campo con autorità (il primo sblocca il risultato con un bello stacco di testa a seguito di un calcio d'angolo). Forse qualche incertezza del quotato difensore centrale Gerson, dietro, ma niente di veramente grave. Pari tra Colombia e Bolivia nell'altro match della giornata.












17 aprile 2009

Qualche ora dopo il caso Adriano... Mio intervento a SporTv



Redação SporTv del 10 aprile 2009

[Libertadores] Passa il Gremio

Pillole dalla settimana di Libertadores

*** Il pareggio senza reti contro il già eliminato Lanus, complica un po' le cose alle Chivas di Guadalajara, che intanto cambiano la guida tecnica: via Omar Arellano, dentro Paco Ramirez, già assistente di Sven Goran Eriksson sulla panchina del Messico. Ora i messicani non devono distrarsi nell'ultima partita, a Viña del Mar contro l'Everton: vincessero, i cileni passerebbero proprio ai danni del Guadalajara.
CHIVAS GUADALAJARA - LANUS 0-0

*** Il San Paolo perde la sua prima partita in Copa, mantiene tuttavia il comando del Gruppo 4. I tre punti rilanciano l'Independiente di Medellin in classifica.
INDEPENDIENTE - SAN PAOLO 2-1

*** Importante vittoria del Gremio a Santiago, contro la U. Con i tre punti arriva anche la qualificazione per il Tricolor.
UNIVERSIDAD DE CHILE - GREMIO 0-2

*** Facile vittoria del Boyacá a Tunja sull'Aurora di Cochabamba, ancora a zero punti. I colombiani sono dietro al Gremio e si giocheranno la qualificazione proprio all'Olimpico di Porto Alegre settimana prossima.
Boyacá Chicó - Aurora 2-1

*** Ottima resistenza dello Sport che impedisce il definitivo rilancio del Palmeiras in Libertadores, bloccando il Verdao sul pari. Ancora tutto aperto nel gruppo 1.
PALMEIRAS - SPORT 1-1

16 aprile 2009

Torneo Under 19 di Bellinzona: vince il Tottenham

La finale concretamente si è chiusa dopo una decina di minuti, un uno-due micidiale, che non ha lasciato scampo ai portoghesi. Troppo forte il Tottenham (che torna a vincere dopo l'exploit del 1991), granitico, fisicamente irresistibile. Ma va assolutamente detto che lo Sporting, col passare dei minuti, ha saputo pungere gli inglesi, in particolare dalla mezz'ora in avanti, sfruttando la sua agilità e diverse individualità degne di nota, ma non c'è più stato nulla da fare. Due gol fulminei, quelli del Tottenham, che hanno lasciato il segno: prima una punizione bomba di Mason (che ci ha ricordato Waddle, ex idolo proprio del White Hart Lane) e poi la botta sotto il sette di Byrne. Ai due gol britannici, lo Sporting ha risposto comunque con Baldé, attaccante originario di Guinea-Bissau, con un gran colpo di testa.
Con la vibrante finalissima, si è chiusa così anche la 69a edizione del Torneo internazionale U19 di Bellinzona, un'edizione equilibrata come poche altre nella storia della manifestazione. Tanto equilibrio, senza squadre materasso e senza "tritasassi": tra il bianco e il nero, tanto elegante grigio, su varie sfumature. La maglia bianca dei giovani Spurs ha schiarito l'intero torneo, ma non tanto grazie alla tecnica, quanto alla mera potenza, a questi livelli davvero determinante. Basti pensare alla difesa disegnata da Alex Inglethorpe, in particolare alla coppia centrale formata da Butcher (nessun grado di parentela con l'ex nazionale inglese) e da Caulker, invalicabili. E poi l'elevato grado di internazionalità del club ha portato in dote elementi da ogni parte del mondo, come il numero 10 di origine irachena Kasim o il portiere svedese Jansson, oppure come il portiere di riserva italiano Ranieri - non lo si è visto giocare, ma la sua storia di emigrante ragazzino è tutta un programma - Insomma, il Tottenham giovanile bella replica della prima squadra, forse una replica persino più brillante dell'originale. Curiosità: Alex Zahavi, ieri subentrante, è il pronipote di Pini Zahavi, famigerato super manager.
Se il Barcellona - comunque ricco di qualità - si è dovuto accontentare del terzo posto, battuto proprio dai "leoni" in semifinale, a difendere l'onore degli iberici ci ha pensato all'ultimo atto lo stesso Sporting. Dicevamo delle sue individualità, già, perché tra i due Santos, l'esterno sinistro statunitense Garza, il fantasista Rabiu soprattutto e il mediano Neto, anche l'undici di Lisbona ha saputo sfruttare al meglio la vetrina. E poi ha rischiato persino di rubarla al Tottenham dopo l'entrata in campo di Baldé (capocannoniere con 5 gol) al posto di Gomes. In tutti i casi grande merito alla prestigiosa Academia de Alcochete, scuola sempre florida. Inglesi e portoghesi a parte, va almeno menzionato il Guarani, uscito ridimensionato dalla fase finale, ma protagonista della prima parte del torneo. Utile l'esperienza maturata dal Team Ticino (con un ottimo Mattia Bottani), messo di fronte a una concorrenza di primo piano.

PAOLO GALLI
Fonte: Giornale del Popolo - Lugano

Tottenham - Sporting Lisbona 2-1

Gol:7' Mason 1-0; 10' Byrne 2-0; 44' Baldé 2-1.

Sporting: Luis Ruben; Almeida (56' Soares), Silva, Alves, M. Santos; Neto; R. Santos (65' Zahavi), Rabiu, Carvalho, Garza (56' Lopes); Gomes (41' Baldé).
Tottenham: Jansson; Smith, Butcher, Caulker, Nicholson (51' Ekim); Byrne, Cox, Parret, Kasim (67' Kane); Mason, Oyenuga.

15 aprile 2009

[Figura] Hulk

Come? Sì, sì, il nome nuovo di questa Champions League, ormai orfana delle squadre italiane, è Hulk, attaccante del Porto che ha appena mandato a casa Agüero, Forlan, Maxi Rodriguez e le al solito mal riposte ambizioni dell'Atletico Madrid. Hulk è il nomignolo di un brasiliano, è una punta potente ma che si trova bene soprattutto quando parte dall'esterno, ha buona velocità di base e può liberare un sinistro degno del miglior Adriano: un missile. Poco aggraziato, il busto troppo eretto circondato da spalle belle larghe, Hulk non è quel calciatore che fa sempre la scelta giusta all'interno della giocata, eppure egli è in grado di cambiare la partita con un'accelerazione o una conclusione. In un calcio estremamente bloccato come quello che si gioca oggi, alle volte è più utile di tanti QI calcistici elevatissimi. Sotto il mister Jesualdo Ferreira ha imparato in fretta in quale zone del campo può rischiare: i consigli funzionano e ora il pubblico di Porto, molto scettico al suo arrivo, lo ha già eletto idolo.



L'eroe dei fumetti Marvel o forse la celebre versione televisiva con Lou Ferrigno nei panni del mostro verde erano l'imitazione preferita del piccolo Givanildo Vieira de Souza, e il nuovo battesimo giunge proprio dalla mamma. Il papà, Djovan Vieira, era stato un discreto attaccante nello stato brasiliano del Paraíba (territorio che ha dato i natali al grande Leo Junior), profondo Nordest del Paese, l'area più povera dello Stato. Il fisico c'è, la voglia di diventare un calciatore professionista pure: perché non tentare di lasciare Campina Grande e provare a crescere in Europa? Detto, fatto: a 15 anni, nel 2001, coi genitori evidentemente impossibilitati ad accompagnarlo, Givanildo si trova in Portogallo. Al Porto gli notano qualche chilo di troppo, per il ragazzo c'è la Vilanovense, club di Gaia, cittadina sempre del nord del territorio lusitano. Promette bene, col fisico che si ritrova e che a quell'età fa la differenza, segna col pallottoliere e risulta capocannoniere della squadra juniores della Vilanovense, dove però tutti lo chiamano “Ruca”, a cominciare dal presidente del club, Nélson Almeida. Proprio l'uscita di scena di Almeida chiude la prima puntata nel calcio del Vecchio Continente: Hulk sente tanta indifferenza intorno e i big teams non si muovono. La saudade fa il resto: si ritorna in patria. Le evoluzioni europee hanno però destato qualche interesse in Brasile, San Paolo, Corinthians, Vitoria Bahia invitano il ragazzo, anche se la reale crescita avviene nel Corinthians di Alagoas, altro stato nordestino. In quella squadra è cresciuto pure Pepe, attuale centrale del Real Madrid, ed è passato Deco, ora al Chelsea. E pure per Hulk diventa un trampolino. Ha la possibilità, con la sopraggiunta maggiore età, di andare in Giappone, un po' un'Europa minore per i brasiliani, che da tempo occupano la J League con tantissimi giocatori, speranzosi di una chiamata dal Vecchio Continente. Nel Paese del Sol Levante Hulk arriva in prestito al Kawasaki Frontale, mostra buone cose ma non convince appieno: l'esplosione avviene quando il club di proprietà della Fujitsu lo presta al Consadole Sapporo, 25 gol in 38 partite e un milione di euro da recapitare in Brasile per acquisire il cartellino dell'attaccante. L'interesse delle squadre europee, soprattutto del Paris Saint Germain giunge dopo le sue stagioni ai Tokyo Verdy che attorno al suo nome creano una vera e propria venerazione, giocando anche sul colore, verde, delle proprie maglie, che si lega a doppio filo all'eroe della Marvel. Nella capitale nipponica segna come non mai, giocando spesso da attaccante esterno. Quando tutto appariva pronto per la passerella nella Ville Lumière, ritorna in gioco il primo spasimante del giocatore, il Porto del presidente Pinto da Costa: la sua offerta è migliore, e probabilmente il legame con il procuratore, l'uruguayano di stanza in Brasile, Juan Finger, pure. Si torna in Portogallo. Un breve periodo di adattamento, qualche battuta salace di commentatori e tifosi, con quel nome che sa troppo di fumetto. Ma Jesualdo Ferreira è un tecnico attento, sa quello che può trovare in questo giocatore. Ci crede e il tridente con Lisandro Lopez e “Cebolla” Rodriguez è completato proprio dal brasiliano, che gioca e segna, convince e ricaccia in gola i risolini dei più, definitivamente eliminati quando il CT della nazionale brasiliana, Carlos Dunga, ammette di seguire da tempo l'evoluzione del giocatore, prospettandogli un futuro con l'Amarelinha. In campionato il Porto tiene distanti i rivali, per la Champions ci sono i quarti col Manchester United. Qui ci vuole un miracolo: spazio al super-eroe...

CARLO PIZZIGONI
Fonte: Guerin Sportivo n.14/09

14 aprile 2009

[Occhio a] Aristide Bancé

Prima punta potente, fisico compatto e muscoloso che sembra scolpito nell’ebano, movimenti istintivi e spiazzanti, perfetti per alimentare i più triti luoghi comuni sui calciatori africani “indisciplinati tatticamente benché fisicamente portentosi”. Carriera tribolata da scelte non sempre felici, carattere in linea con la sua chioma biondo platino: un pugno nell’occhio. Nasce ad Abidjan ma da piccolo emigra in Burkina Faso. La gavetta calcistica avviene comunque in Costa d’Avorio, dove cambia una squadra all’anno (Stade d'Abidjan, RFC Daoukro, Athletic Club d'Adjamé) prima di tornare nella “terra degli uomini integri” (questo significa Burkina Faso nelle lingue more e bamanakan parlate dai locali) per mettersi in mostra come grezzo ma dotato realizzatore con l’Fc Santos Ouagadougou. Il Lokeren lo porta in Belgio per sostituire Sambegou Bangoura. Prima stagione da brividi, ed ecco l’etichetta di bidone. L’arrivo in panchina di Willy Reynders lo trasforma da zero a mito. Il destro è potente, il colpo di testa una fucilata. Per la piazza è la controfigura black del sempre rimpianto Jan Koller. Nella stagione 2005/2006 con 15 reti è vice-capocannoniere della Jupiler League alle spalle della coppia Tchitè-Dosunmu. Il Lokeren, ieri come oggi (vedi Maazou), pensa a monetizzare. La spunta il Metalurg Donetsk, ma per Aristide l’Ucraina non è cosa. Sei mesi in prestito al Germinal Berschot per sostituire Francois Sterchele, passato all’Fc Bruges, non aiutano a togliere la brina dagli ingranaggi. La chiusura della stagione in Zweite Liga con il Kickers Offenbach regala timidi segnali di ripresa. In estate ci sarebbe però da rientrare a Donestk. Lo “salva” il Mainz, che lo mette a disposizione delle lune di Markus Feulner, promessa mai mantenuta del Bayern Monaco, per tentare un nuovo salto in Bundesliga. Tre doppiette, otto gol, tre assist, Mainz secondo a cinque punti dal Friburgo capolista. Il gigante del Burkina Faso è tornato sulla retta via.

ALEC CORDOLCINI




Punto di forza: fisico esplosivo, colpo di testa potente

Punto da migliorare: la disciplina, tattica e caratteriale

Breve scheda

Aristide Bancé

Abidjan, 19/09/1984
Attaccante, 192 cm x 90kg
Passaporto: ivoriano e burkinabè
Squadra attuale: Mainz
Scadenza contratto: 2012

Video
Zweite Liga 08/09: gol all’Augsburg (Tor der Woche n. 3)

[Paulista] Le semifinali

La cronaca delle due semifinali del campionato Paulista:

SANTOS - PALMEIRAS 2-1 da Gazzetta.it

CORINTHIANS - SAN PAOLO 2-1 da Gazzetta.it

10 aprile 2009

Adriano: Basta, mi fermo!





«Mi fermo. Non c'è più allegria nel mio gioco, non mi diverto più». Lo ha detto in modo chiaro Adriano (...) Tutto va in scena nel tardo pomeriggio all'hotel Windsor, alla Barra da Tijuca, uno dei quartieri «in» di Rio de Janeiro. Adriano voleva mettere la parola fine a tante voci: «Si sono dette tante, troppe cose cattive su di me. Non sono malato, ho soltanto bisogno di rimanere tranquillo. E non mi serve una clinica, la mia clinica è la mia famiglia (...) Adri non ce l'ha con l'Inter. Anzi, su Moratti sottolinea e chiarisce: «E' stato come un padre per me, mi è sempre stato vicino»

Tutto il mio pezzo sulla Gazzetta dello Sport di oggi



Immagine del mio intervento a Redação SporTv, condotta da Marcelo Barreto

09 aprile 2009

[CONCACAF Champions'] La finale è Atlante - Cruz Azul

La Champions del Centro-Nord America, giunta ieri all'epilogo delle semifinali, è diventata una specie di torneo messicano, con tre squadre su quattro col sombrero. Un sombrero un po' sgualcito, a dirla tutta. Il Cruz Azul, pessimo nella Liga nazionale, dove fa collezione di sconfitte, suda sette camicie per cacciare fuori i Puerto Rico Islanders, di cui tratto qui sotto, basti solo ricordare che ci gioca l'ex Lecce Cristian Arrieta, che però è soprattutto un ex Cervia, il Cervia del reality "Campioni", brrr.
Ora, dicevamo, i Cementeros vincono la semifinale con gli Islanders ai rigori, e il gol del 3-1 che porta alla lotteria finale i due club è di Cesar Villaluz.

L'altra finalista è l'Atlante, che in campionato stenta assai nel Gruppo 1 (è penultima): raggiunge il match decisivo per un rigore, al 91', trasformato da Marquez Lugo, contro il Santos Laguna di Oswaldo Sanchez, portiere mitologico del Messico, fatto fuori da Sven Goran Eriksson dalle ultime esibizioni (piuttosto sconce) del Tri.



Chiusura d'obbligo sui Puerto Rico Islanders. Questa squadra ora gioca a Bayamón, Isla del Encanto, claro, e partecipa alla USL, una lega minore nordamericana. Alla Champions' accedono solo squadre statunitensi della MLS ma gli Islanders vi partecipano mercé il terzo posto nel campionato caribeño nel 2007, conquistato dietro l'Harbour View di Kingston e Joe Public Football Club di Tunapuna, Trinidad e Tobago. Non male.

[Libertadores] Il San Lorenzo è fuori

Niente. Nemmeno la Libertadores riesce a rilanciare un San Lorenzo ieri pure assolutamente bloccato: perdere 2-0 coi messicani del San Luis, traballanti il loro, certifica l'uscita dalla competizione. Vero che, come già detto, senza Barrientos la squadra proprio non funziona però, temo, questa assenza ha rappresentato un alibi anche per il tecnico: bisognava forse muoversi in altro modo. Ma dopo l'ennesima prestazione molle, senza reazione, senza riuscire a fare gioco (doppio 5 in mezzo con Santi Solari a dettare i tempi di gioco), per Miguel Angel Russo l'oroscopo al Boedo è assolutamente cupo: tra poco lo saluta (da tempo si parla di convincere Diego Simeone). L'espulsione di Silvera fotografa bene la situazione che vive il Ciclon: in dieci, pochi minuti dopo il gol, il match se n'è andato in chiusura della prima frazione. Nello stesso girone, l'8, la vittoria in rimonta dell'Universitario sul capoclassifica Libertad (2-1 il finale) rilancia i peruviani, ora secondi dietro la squadra di Asunción.



DAGLI ALTRI CAMPI:

Estudiantes - Cruzeiro 4-0. Esatto quattro, ho scritto giusto. Raposa che arriva molto in ritardo allo stadio, pure parecchio svagata, comunque sono ancora in testa al proprio raggruppamento, incidente di persorso e niente di più.

Gremio - Aurora 3-0. Continua la marcia della squadra brasiliani in Libertadores, qui all'esordio col nuovo tecnico. Perché nuovo tecnico? Spiega tutto , e bene, il blog Futbolandia.

Sport Recife - Palmeiras 0-2. Importantissima vittoria, la prima in Libertadores, quest'anno, del Verdao nel Nordest: giochi completamente riaperti.

River Plate - Nacional Montevideo 0-0. Ennesima delusione per il River, rischia già l'eliminazione.

08 aprile 2009

[brevi] Milutinovic nuovo CT dell'Iraq

Non c'è al mondo miglior cacciatore di panchine di Bora Milutinovic. Stavolta ha abboccato l'Iraq, che l'ha ingaggiato per la prossima Confederations Cup. L'ultima panchina del serbo è stata quella della Giamaica, non qualificata nemmeno per l'Hexagonal finale che stabilisce i qualificati della Concacaf al Mondiale. Mondiale a cui, sarebbe da scommetterci, il buon Bora parteciperà, con una squadra qualificata da qualcun altro, come abitudine.

[CAN under 17] Vince la Gambia

La Gambia ha battuto in finale i favoriti algerini, padroni di casa, e si è aggiudicata la Coppa d'Africa under 17.



Al prossimo mondiale di categoria (24 ottobre-15 novembre 2009)si sono qualificate le quattro semifinaliste: il Malawi e il Burkina Faso, oltre ad Algeria e Gambia. La quinta africana sarà ovviamente la Nigeria, paese ospitante della manifestazione.

07 aprile 2009

Tre gol del week end

Tre gol del week end calcistico.

1- E' la sua stagione: Che gol Grafite!

2- Il giovane Morgan Amalfitano, del Lorient, ha preso sicurezza nei suoi enormi mezzi...

3- Sergio Conceição, quel Sergio Conceição, gioca ancora, è in Grecia, al Paok. E non se la cava mica male...

Citazione per Raffael. Non è bastato il suo gol all'Herta per evitare la sconfitta, però l'ultima sua finta riaccende il ricordo dei pomeriggi d'antan di Chiasso, Ticino.

[Occhio a] Vincenzo Renella

Seconda punta tecnica e veloce, a dispetto della notevole altezza. Cresce calcisticamente nel Cannes, il club da cui è partito anche Zidane, debutta come trequartista nella Terza Divisione francese, quindi decide di emigrare in Svizzera. A Lugano non trova il feeling giusto con Dellacasa, che lo defila sulla fascia impiegandolo come esterno sinistro, mentre esplode con Boldini, dal quale viene proposto come attaccante di movimento in un 442 accanto a una punta centrale più statica (Renfer, Valente). E’ spettacolo a Cornaredo: dribbling, assist, giocate, reti da ogni posizione (attualmente è a quota 20 in 18 partite, capocannoniere incontrastato della Challenge Legue). Ci vuole però un’amichevole per cominciare a far girare il suo nome anche fuori dall’area elvetica. E’ lui ad aprire le marcature nel 2-0 rifilato dal Lugano al Milan, dove ridicolizza più volte Senderos. Sensibile alle provocazioni, finisce con frequenza sui taccuini dei direttori di gara. Dal prossimo luglio in Serie A nel Genoa, che lo ha acquistato l’inverno scorso salvo lasciarlo in Ticino fino al termine della stagione. Qualche osservatore esprime riserve sulla sua adattabilità ad un modulo a tre punte. Padre napoletano, madre francese, può scegliere tra due nazionali.

ALEC CORDOLCINI



Punto di forza: qualità tecniche di prim’ordine
Punto da migliorare: il colpo di testa



Vincenzo Renella

Cannes, 10/10/1988
Attaccante, 188cm x 78kg
Passaporto: francese e italiano
Club attuale: Lugano (in prestito dal Genoa)
Scadenza contratto: 2012

04 aprile 2009

[Occhio a] Nicolás Lodeiro

L'Uruguay è probabilmente la squadra con maggior talento grezzo, da raffinare ma potenzialmente favoloso, vista all'ultimo campionato Sudamericano under 20. Chiude al secondo posto, dietro al Brasile, quindi la rivedremo con interesse al prossimo Mondiale di categoria, che si giocherà a settembre inoltrato in Egitto.
Teoricamente chiuso da giocatori che stanno evoluendo in Europa, Nicolás Lodeiro ha mostrato di non avere nulla da invidiare ai più quotati Tabaré Viudez e Jonathan Urretaviscaya. L'idea del CT Diego Aguirre è stata quella di continuare a ruotare le mezzepunte: due posti per i tre giocatori sopraccitati. Lodeiro è probabilmente quello che ha reso di più. Piccolo di statura ma ben piazzato fisicamente non ha i primi passi velocissimi, però sa calciare molto bene, anche da fermo, è un sinistro ma può segnare anche di destro. Scoperto giovanissimo dal Nacional di Montevideo in un torneo, basta un singolo provino per arruolarlo nei Bolsos, dove debutta nell'under 14. Originario di Paysandú, il club della capitale si sobbarca anche le spese per gli studi e l'alloggio. L'esordio in prima squadra avviene a 18 anni, ma Lodeiro non può trovare continuità, chiuso dall'ex Sampo "Matute" Morales e da Martín Ligüera, con un ruolo a metà tra il centrocampista (offensivo) e la seconda punta, a seconda dell'atteggiamento della squadra. Il talento però è evidente, e le selezioni giovanili con la maglia Celeste dell'Uruguay diventano un'abitudine fissa. Durante un torneo under 20 in Spagna (a L'Alcúdia, a proposito, l'edizione 2009 sta per iniziare) spezza tanti cuori: innamoramento sicuro quello dell'Atletico Madrid ( in ispecie del DS, Jesús García Pitarch) che lo segue e ne apprezza le qualità anche nel Sub 20 in Venezuela. Nella Libertadores si quest'anno, all'esordio, contro i peruviani dell'Universidad San Martin, entra nella seconda parte del match surrogando Diego Rodriguez e impreziosisce la bella prestazione con un gol. In rete è andato anche recentemente, contro il River Plate. Impossibile, ormai, tenerlo nascosto. Forse però un salto diretto in Europa (si è parlato anche di Barcellona) sarebbe un male, specie se si pretende subito molto da lui. L'ideale sarebbe una stagione da titolare, a casa sua. Da seguire con molta attenzione.

CARLO PIZZIGONI



Breve Scheda
Marcelo Nicolás Lodeiro

Paysandú (Uruguay) 21/03/1989
Mezzapunta - Attaccante 170cm x 69 kg
Passaporto: Uruguagio
Squadra attuale: Club Nacional di Montevideo


Video:


Breve intervista

Gol contro il River Plate

02 aprile 2009

Qualificazioni CONCACAF - Messico a picco



MILANO, 2 aprile 2009 - Ieri notte il Tri è stato umiliato in Honduras, un 3-1 (in gol anche l'ex Napoli e Udinese Carlos Pavon) che dice ancora di più di quel che pare, questa sera inesorabile è arrivato l'esonero di Eriksson. Il tecnico, 61enne, si era seduto sulla panchina messicana a giugno, dopo l'esonero di Hugo Sanchez. Una partita iniziata male e proseguita peggio quella dei messicani, coi soliti equivoci strategici e un approccio alla gara sfibrato, inconsistente che denota problemi soprattutto a livello psicologico. Non ci sta infatti che il Messico stia penando in questa maniera, e adesso si parla apertamente di "rischio Mondiale". Quest'anno l'area Nord-Centro americana manda direttamente tre nazionali a Sudafrica 2010, con la quarta che spareggerà con la prima delle escluse sudamericane, quindi c'è il forte rischio di incrociarsi con una squadra molto competitiva.
CRITICHE - E in questo momento, dopo tre partite giocate nell'Hexagonal finale, il Messico è quarto in classifica dietro Stati Uniti, Costarica e Honduras, con un punto in più del Salvador e di Trinidad e Tobago. La rosa del Messico è naturalmente superiore a quella dei rivali, il rischio è però di cadere in un vortice e creare quell'apprensione che azzera i valori tecnici. E secondo buona parte della stampa, a quel punto ci stiamo avvicinando. Eriksson, già traballante dopo i turni preliminari, ieri sera era stato giubilato anche dall'esterno del Deportivo La Coruna, Andres Guardado, che a fine match ha dichiarato: "Non siamo noi giocatori a decidere delle sorti del c.t. ma la federazione...". Insomma, non esattamente un stringiamoci a coorte...
INCERTEZZE - D'altronde è evidente, nonostante la vittoria del weekend contro il Costarica, in uno stadio Azteca stracolmo, che il c.t. e la squadra non marciano compatti nella stessa direzione. C'è insicurezza, si producono errori banali e, appunto, si palesa un approccio che lascia pochi spazi all'interpretazione: la squadra procede a strappi, con il Costarica le soluzioni che hanno prodotto le azioni più pericolose sono state tutte estemporanee. I continui cambi di formazioni dello svedese, al netto di squalifiche e infortuni (pesa soprattutto la mancanza di Osorio, anima del Tricolor insieme a Pavel Pardo), sono paradigmatiche di una situazione di poca chiarezza: vedi ad esempio il ruolo di Salcido, a turno spostato in fascia o al centro della difesa, e con l'Honduras disastroso ed espulso (altra cartina al tornasole dello stato dell'arte: il Tri ha sofferto l'ennesimo cartellino rosso).
SENZA SUAZO - Via Eriksson, la federazione ha chiamato Javier Aguirre, ex Atletico Madrid, che aveva già ricoperto l'incarico di c.t. del Messico nella stagione 2001-02. Il Mondiale non deve scivolare via. Intanto, gli Usa pur zoppicando qua e là (pareggio in rimonta in Salvador nel passato week end), grazie alla vittoria contro Trinidad - tripletta del giovane Jozy Altidore, bloccato dal Villarreal e ora in prestito nella serie B Spagnola - comandano il gruppo, in verità più equilibrato di quel che si pronosticava. Seguono a breve distanza Costarica e Honduras. Proprio i “Catrachos”, che han schiantato il Messico anche senza l'infortunato David Suazo, possono recriminare per un erroraccio al 90' del portiere, nel match del fine settimana a Trinidad, dove controllavano agevolmente la partita che poteva portarli nelle zone altissime della classifica.

CARLO PIZZIGONI



Fonte: Gazzetta.it

Qualificazioni Asia - Australia quasi in Sudafrica

Ci siamo quasi. Manca davvero poco, un solo punticino nelle prossime tre gare, e per l'Australia sarà di nuovo Mondiale. La netta vittoria di oggi contro l'Uzbekistan ha rappresentato il passo decisivo. Boati di speranza e di delusione hanno accompagnato tutto il match dello Stadio Olimpico di Sidney (ribattezzato ora da una banca "ANZ"), stracolmo, giocato contro un Uzbekistan che ha fatto il suo dovere esclusivamente nella prima parte della partita. Tutto il Paese dei canguri è poi riuscito a spingere la palla fino in fondo alla rete dopo il bel colpo di testa di Joshua Kennedy (minuto 66, assist del "palermitano" Mark Bresciano), entrato in campo da poco per surrogare l'includente attaccante del Celtic Scott Mc Donald. Il rigore realizzato da Harry Kewell alcuni minuti dopo ha solo impreziosito la festa regalandole rilassatezza e definitiva letizia. Buona Australia e ottima prova in mezzo al campo del centrocampista del Grosseto, Carl Valeri, cresciuto nelle giovanili dell'Inter e regista arretrato della squadra costruita da Pim Verbeek, olandese allievo di Guus Hiddink, di cui è stato anche braccio destro, durante l'esperienza in Corea del Sud dell'attuale tecnico del Chelsea. Sbrigata la pratica uzbeca, spumante in ghiaccio e tutti davanti alla TV per tifare il pareggio nella partita tra Qatar e Bahrein. Con l'X, l'Australia, che comanda il Girone 1 della Zona Asiatica di qualificazione ai Mondiali africani, avrebbe raggiunto otto di punti di vantaggio che gli consentono di rimanere imprendibile per l'attuale terza in classifica. Ma il Bahrain è riuscito a fare sua la partita, combattuta fino alla fine. Le due partite che restano assegneranno anche l'altro posto disponibile nel girone 1 per accedere direttamente al Mondiale: è necessario attendere il mese di giugno, col Giappone nettamente favorito. La terza del gruppo spareggerà con l'omologa dell'altro raggruppamento (per poi giocarsela con la Nuova Zelanda, qualificata per l'Oceania): ma il B è un girone più equilibrato. La Corea del Nord ha oggi gettato via un bel match point nella partita contro i fratelli del Sud. Gara attenta, con alta densità difensiva, pressione intensa sotto la linea di metacampo e contropiedi veloci, i nordcoreani hanno lasciato spesso la palla agli avversari ma hanno concluso molto più pericolosamente: qualche decisione arbitrale sfavorevole ha lasciato la partita in equilibrio fino a due minuti dal termine. All'88', una punizione laterale di Kim Chi-Woo ha attraversato tutta l'area per infilarsi alle spalle del numero uno nordcoreano: con i tre punti, la formazione capitanata dal centrocampista del Manchester United Park Ji-Sung si è issata fino al primo posto del girone. La vittoria arrivata a sud del 38° parallelo concede una chance importante all'Arabia Saudita, che in serata ha battuto a fatica i già eliminati Emirati. Dopo la grande vittoria di sabato passato, a Teheran, che ha permesso il sorpasso ai forti rivali iraniani, i sauditi, guidati dall'ottimo tecnico portoghese José Peseiro, mettono sotto anche gli Emirati e raggiungono la Corea del Nord al secondo posto, col vantaggio di giocarsi l'ultima partita del girone, in casa, proprio con i diretti rivali nordcoreani.

CARLO PIZZIGONI


Fonte: Gazzetta.it




Classifica
Gruppo 1: Australia 13 punti (5 partite giocate), Giappone 11 (5), Bahrein 7 (6), Qatar 4 (6), Uzbekistan 4 (6)
Gruppo 2: Sud Corea 11 punti (5 partite giocate), Nord Corea 10 (6), Arabia Saudita 10 (6), Iran 6 (5), Emirati Arabi 1 (6)