La finale concretamente si è chiusa dopo una decina di minuti, un uno-due micidiale, che non ha lasciato scampo ai portoghesi. Troppo forte il Tottenham (che torna a vincere dopo l'exploit del 1991), granitico, fisicamente irresistibile. Ma va assolutamente detto che lo Sporting, col passare dei minuti, ha saputo pungere gli inglesi, in particolare dalla mezz'ora in avanti, sfruttando la sua agilità e diverse individualità degne di nota, ma non c'è più stato nulla da fare. Due gol fulminei, quelli del Tottenham, che hanno lasciato il segno: prima una punizione bomba di Mason (che ci ha ricordato Waddle, ex idolo proprio del White Hart Lane) e poi la botta sotto il sette di Byrne. Ai due gol britannici, lo Sporting ha risposto comunque con Baldé, attaccante originario di Guinea-Bissau, con un gran colpo di testa.
Con la vibrante finalissima, si è chiusa così anche la 69a edizione del Torneo internazionale U19 di Bellinzona, un'edizione equilibrata come poche altre nella storia della manifestazione. Tanto equilibrio, senza squadre materasso e senza "tritasassi": tra il bianco e il nero, tanto elegante grigio, su varie sfumature. La maglia bianca dei giovani Spurs ha schiarito l'intero torneo, ma non tanto grazie alla tecnica, quanto alla mera potenza, a questi livelli davvero determinante. Basti pensare alla difesa disegnata da Alex Inglethorpe, in particolare alla coppia centrale formata da Butcher (nessun grado di parentela con l'ex nazionale inglese) e da Caulker, invalicabili. E poi l'elevato grado di internazionalità del club ha portato in dote elementi da ogni parte del mondo, come il numero 10 di origine irachena Kasim o il portiere svedese Jansson, oppure come il portiere di riserva italiano Ranieri - non lo si è visto giocare, ma la sua storia di emigrante ragazzino è tutta un programma - Insomma, il Tottenham giovanile bella replica della prima squadra, forse una replica persino più brillante dell'originale. Curiosità: Alex Zahavi, ieri subentrante, è il pronipote di Pini Zahavi, famigerato super manager.
Se il Barcellona - comunque ricco di qualità - si è dovuto accontentare del terzo posto, battuto proprio dai "leoni" in semifinale, a difendere l'onore degli iberici ci ha pensato all'ultimo atto lo stesso Sporting. Dicevamo delle sue individualità, già, perché tra i due Santos, l'esterno sinistro statunitense Garza, il fantasista Rabiu soprattutto e il mediano Neto, anche l'undici di Lisbona ha saputo sfruttare al meglio la vetrina. E poi ha rischiato persino di rubarla al Tottenham dopo l'entrata in campo di Baldé (capocannoniere con 5 gol) al posto di Gomes. In tutti i casi grande merito alla prestigiosa Academia de Alcochete, scuola sempre florida. Inglesi e portoghesi a parte, va almeno menzionato il Guarani, uscito ridimensionato dalla fase finale, ma protagonista della prima parte del torneo. Utile l'esperienza maturata dal Team Ticino (con un ottimo Mattia Bottani), messo di fronte a una concorrenza di primo piano.
PAOLO GALLI
Fonte: Giornale del Popolo - Lugano
Tottenham - Sporting Lisbona 2-1
Gol:7' Mason 1-0; 10' Byrne 2-0; 44' Baldé 2-1.
Sporting: Luis Ruben; Almeida (56' Soares), Silva, Alves, M. Santos; Neto; R. Santos (65' Zahavi), Rabiu, Carvalho, Garza (56' Lopes); Gomes (41' Baldé).
Tottenham: Jansson; Smith, Butcher, Caulker, Nicholson (51' Ekim); Byrne, Cox, Parret, Kasim (67' Kane); Mason, Oyenuga.
Nessun commento:
Posta un commento