01 luglio 2006

[dialoghimondiali] Francia Spagna 3-1

La Francia ha giocato nettamente meglio ed è molto più forte della Spagna. Sovrastati gli iberici sul piano del ritmo, su quello fisico, tattico e soprattutto per quanto riguarda due cosine che in un Mondiale contano parecchio: l' esperienza e la personalità. Surclassati, i "jugones" non hanno mai fatto girare il centrocampo a dovere: dato per disperso Xavi, spaurito Cesc, si è salvato solo Xabi Alonso. La Spagna, non ha trovato mai dico mai la profondità in attacco: Torres sempre impegnato nelle sue odissee palla al piede, Villa, l'unico vero bomber spagnolo in circolazione ( Torres non lo è di certo) , sacrificatissimo dagli schemi d' attacco di Aragones. Per quanto riguarda Raul, spero che Luis si assuma tutte le responsabilità della sua scelta di metterlo dall'inizio. Già si era notato nelle partite precedenti, dove i costi son stati molto minori, ma i difensori son stati letteralmente rincitrulliti da questa ossessione del fuorigioco. Sul gol di Ribery, ma anche in altre occasioni, era decisamente meglio temporeggiare un po' invece che lanciarsi subito e lasciare tutti quei metri ai francesi provenienti dalle retrovie. Pernia in fase difensiva su Ribery è stato ridicolo. Decisamente era meglio Antonio Lopez ( chissà se sentiremo ancora gente esultare quando si infortuna uno come Del Horno ).
Francia molto più sveglia. Centrocampo asfissiante con Vieira e Makelele, Ribery (FANTASTIQUE ! ) e Malouda belli larghi, difesa solidissima ( a parte il rigore stupido di Thuram) , anche sulla fasce laterali, con un Sagnol molto attento e sollevato da incarichi offensivi. Zidane, al di là del gran gol, non mi è piaciuto ed Henry ha giocato malissimo, facendosi beccare in fuorigioco quasi sempre. Continuo a pensare che la Francia produrrebbe molto di più con due punte: Zidane non ha mai avuto movimenti devastanti senza palla. Prima non ce ne importava nulla, ora che è agli sgoccioli queste sue carenze si notano, pensando al tipo di gioco che piace ad Henry, che nell' Arsenal svaria dove vuole, è spesso l' unica punta, ma è sempre assistito dagli inserimenti dei centrocampisti.
VALENTINO TOLA

Sembra incredibile dover ogni volta commentare l'uscita di scena della Spagna da un Mondiale dopo averne cantato le lodi in principio constatando, via via, la mancanza di tenuta mentale. Ma stavolta il delitto è stato ancora maggiore dato che Aragones aveva a disposizione sacche di talento difficilmente riscontrabili altrove, al netto forse dell'Argentina. Talento sperperato anche per un'idea di gioco vaporosa e tremante insieme. Andata in vantaggio per un regalo di Thuram, sotanzialmente al primo tiro in porta, non ha nemmeno approfittato di questo straordinario vantaggio. Salvo solo Xabi Alonso e butto tutto il resto, a cominciare da Aragones. Magnifica invece la Francia, giunta alla fine di un ciclo incredibile ma ancora con la voglia di lottare pur trovandosi sotto senza meritarlo. Sprint certamente favorito dal movimento di Ribery, tornato sui livelli che gli competono dopo un inizio di Mondiale davvero sottotono, e dalla classe cristallina (ma purtroppo non più "continua") di Vieira, bene assistito da Makelele. I francesi han fatto il loro in questo torneo (tenuto conto della rosa che ha alcuni picchi fenomenali ma non un livello standard assoluto di qualità), ma qualche possibilità contro questo Brasile è giusto concedergliela.
CARLO PIZZIGONI

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Quello che ha risaltato di più nella Spagna è stata soprattutto la scarsissima maturità. Vedere un centrocampo composto da Xavi, Xabi Alonso e Cesc in balia degli eventi e le ripetute ingenuità della difesa non ti può che far saltare a questa conclusione. Ci sono giocatori che hanno vinto e giocato finali della Champions League, ma anche gente come Torres e Villa in attacco che ancora non sa praticamente cos'è un grande match internazionale. Proprio l' attacco rischia di diventare un difetto storico tipo Portogallo: Villa è l'unico bomber spagnolo e gioca defilato, Torres è sciupone ed all' orizzonte non si vedono grandi attaccanti ( pure Llorente, grande promessa ha deluso tantissimo quest' anno ). Questo è un difetto letale in una competizione come un Mondiale. Sono poi d' accordissimo che la Spagna fosse una delle nazionali con la qualità più elevata e anche molto meglio diffusa rispetto a tante altre, però è altresì un dato che al calcio spagnolo manchi il crack assoluto dalla trequarti in su ( il Messi, il Ronaldinho, il rooney ). Comunque, rispetto ad altre eliminazioni non tutto è da buttare: il gruppo, oltre che forte è molto giovane ed avrà altre chances a disposizione ( ricordiamoci che la Francia fino a 10 anni fa era un' outsider frustrata, poi Jacquet ha lavorato su un gruppo, sono arrivate le vittorie e conseguentemente le personalità da grande squadra). Probabilmente ci vorrà un C.T. che rispetto ad Aragones, mantenga sì questo assetto a centrocampo, ma che curi molto meglio le fasce laterali ( La spagna ha pagato caro il fatto che gli elementi chiave dal punto di vista offensivo diventassero sergio Ramos e Pernia, e non Joaquin e Reyes )

Carlo Pizzigoni ha detto...

Sono d'accordo che non tutto è da buttare. Butto lì un po' di banalità: Basta lavorare bene nei prossimi anni, di ottimo materiale ce n'è. Credo ci voglia un salto di qualità anche dalla panchina:il gruppo deve avere maggiore fiducia in se stesso.

Anonimo ha detto...

Jugamos como nunca, perdimos como siempre