E’ qui la festa? Il 7 giugno iniziano i campionati Europei e, come si diceva una volta, dopo tante chiacchiere il campo torna ad essere protagonista? Sì e no. Insomma, occhi puntati sul rettangolo verde, ma una sbirciata, o qualcosa di più, a quello che avviene attorno è obbligatoria. La creazione dell’evento prevede anche attori protagonisti fuori dal set, che per noi calciofili rimane lo stadio. E’ lo star system. E le nuove star non camminano più solo sulla Croisette di Cannes o passeggiano per Locarno. Quando comincerà a fare veramente caldo esse calpesteranno l’erba perfettamente tagliata dei migliori stadi di Svizzera e Austria, e soprattutto saranno marchiati a fuoco su tutti i giornali del continente. Il mondo della comunicazione ormai gira attorno ai calciatori, e non si accontenta solo dei big. Se l’ex super talento di Manchester United e Real Madrid, David Beckham, dopo il suo matrimonio con Victoria Adams delle Spice Girls, è un’icona vivente di questo scorcio di ventunesimo secolo, non piangete per i comprimari. Ormai i media si accontentano anche i calciatori di terza fascia e uno stilista piuttosto noto come Dirk Bikkembergs (unico fashion designer ad allestire una rassegna dei suoi prodotti allo stadio Camp Nou di Barcellona) ha legato il suo marchio sportivo a gente come Marco Andreolli, ex bella speranza della Primavera dell’Inter, finito in comproprietà alla Roma e ora in prestito al Vicenza, in serie B, dove è appena rientrato da un infortunio, senza sfavillare per altro. Tutti gli pronosticavano una grande carriera, ma fino ad ora ha combinato poco, tanto che paradosso dei tempi è riuscito anche a dire “non sono solo un modello, vorrei dimostrare a tutti che sono anche un ottimo giocatore…” Naturalmente i giornali non si accontentano delle foto in posa: interessa la vita privata dei nuovi divi. E vai con la Nuova Dolce Vita e le paparazzate, alla ricerca di scoop seguitissimi che il lettore, se diamo retta alle vendite di certi giornali, sembra gradire non poco: “ma hai visto con chi hanno beccato Vieri?” “Hai visto con chi si accompagna Ronaldo?”. E anche qui si ripropone il meccanismo “interclassista”: tutti dentro. Ecco quindi che il chiacchiericcio investe le folli notti romane di Cristiano Ronaldo, le scappatelle di Deco (centrocampista del Barça), ma anche le avventure sexy (con minorenne), in modalità casereccia, dei calciatori del Thun. Altro elemento importante, che rende più piccante il sugo della storia: La contiguità del mondo dello spettacolo a quello del calcio è assoluta. Attrici, modelle, ragazze in qualche modo appartenenti al mondo dello show-biz, anche di infimo livello, si accompagna stabilmente ( ma le scappatelle sono all’ordine del giorno) con calciatori più o meno famosi. Tutto ciò scatena sentieri mai esplorati. Prendiamo il caso delle inglesi WAGS, acronimo della lingua di Chaucer per “Mogli e Fidanzate” di calciatori: in ogni tabloid inglese vengono fotografate, giudicate secondo il loro stile, attaccate e difese secondo convenienza, la notizia sono loro, la loro presenza, l’eventuale assenza o la sostituzione (e ci sono le porte girevoli nelle case dei calciatori…). Il fenomeno, da britannico, ha ormai sorvolato la Manica: chi si sarebbe mai sognato, anche solo dieci anni fa di intervistare e regalare grande spazio sui giornali a mogli di qualche giocatore, anche famoso? In Italia, ad esempio, la moglie dell’ex centravanti di Sampdoria e Roma, Vincenzo Montella, ha continuato per un periodo non breve a fare televisione su network nazionali anche dopo il divorzio con il giocatore e, in un segno dei tempi che propone letture molteplici, conservando il nome del marito… La globalizzazione del calcio diventa perciò la globalizzazione di questo mercato. In Brasile il fenomeno è più datato. Chiamavano e chiamano “Mariachuteiras”, le donne che davano la caccia ai fenomeni del pallone,ma c’era un grado di magari inconsapevole genuinità, che si è persa alle nostre latitudini. “Io faccio televisione, sfilo, mi occupo di moda perché ne ho le qualità mica perché moglie/fidanzata di… che credi?” Ecco la frase prototipo di tante Signore Nessuno finite sotto i riflettori. La deriva quasi inarrestabile del fenomeno ci sembra più europea sebbene possa contenere un germe di matrice statunitense, ma solo in parte. Poiché è vero che tanti nomi dello sport made in Usa sono macchine da soldi e a volte si accompagnano con star del mondo dello spettacolo, senza però rappresentarne un archetipo. Però una cosa è comprare la bibita sponsorizzata da Michael Jordan, vedere passeggiare Tom Brady (quarterback dei New England Patriots) con la top model Gisele Bundchen, anche sopportare Eva Longoria a bordo campo a tifare per i San Antonio Spurs (NBA) del marito Tony Parker, ma qui siamo ad un livello ulteriore: se spasimiamo per quel pallone che rotola sull’erba verde, dobbiamo pure sorbirci le foto e le interviste di Coleen McLoughlin? Signora Nessuno, dite ? Tra un po’ la conoscerete tutti, vi basti sapere che la (prossima) signora Rooney (attaccante del Manchester United) quest’anno ha messo in saccoccia 20 (venti) milioni di euro grazie ai contratti con Diet Coke, LG e Nike e in casa può esibire un reddito annuo superiore a quello del consorte, non esattamente uno spiantato. Siamo arrivati a questo: la signora Rooney, diventata tale per frequentazione e matrimonio fa girare più grano del numero 10 di Ferguson, dal quale a breve riceverà un ninnolo da apporre all’anulare sinistro. Ammettiamolo, il controllo l’abbiamo perso…
CARLO PIZZIGONI
Fonte: Corriere del Ticino
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