Bloccata in casa la capolista Inter, e il pareggio del Cagliari a San Siro è più che meritato, soprattutto per la condizione mentale con cui ha approcciato alla partita, cercando di non abbassarsi troppo (grandissimo lavoro di un ritrovato Canini a comandare la linea difensiva e sempre prodigo di consigli per il quasi esordiente Astori) e non rinunciando a ripartire, talvolta anche con l'appoggio dei terzini. Vero che trova il gol al 65' sostanzialmente alla prima vera occasione grazie l'ottimo Acquafresca, vivo per tutto il match e prontissimo, dopo lo scivolone di Samuel, a mettere la palla in rete con stop e tiro da vero attaccante, ma il Cagliari non si sfalda nemmeno quando Mourinho prova a disequilibrare la partita piantando una formazione super offensiva ("pure troppo", dirà poi in conferenza stampa) con una linea a 3 dietro costruita su Zanetti Chivu in mezzo e Maxwell: tutto ma non il vostro ordinario allenatore... Anche subìto il gol da mezza transizione, quasi inevitabile da vedersi con le squadre così allungate e con equilibri precarissimi, il Cagliari non abbassa la linea, rifugge il panico, viaggiando in controtendenza rispetto a tante squadre della sua categorie passate da San Siro. Continua a giocare in mezzo con Conti davanti alla difesa, un solo vero interditore come Biondini più Fini al fianco che però è decisamente più offensivo: Cossu è un motorino e il pallone lo sa toccare, Jeda si abbassa a cercare di dare una mano ma non disdegna la sfera tra i piedi e la giocata di classe. Così i sardi hanno almeno un paio di occasioni anche per portare a casa i tre punti. Occasioni che Mourinho non può non concedere visto quella sorta di 3232 che ha in campo con due centrocampisti di copertura Cambiasso e Muntari che hanno il compito di recapitare la palla, due esterni come Mancini e Quaresma, Cruz (pessimo) dietro Crespo (volenteroso e protagonista del pari, niente a che vedere con il fenomeno di qualche anno fa) e Ibra, ieri pochissimo incisivo. Soluzione radicale, questa, dovuta proprio per un primo tempo giocato piuttosto sottoritmo e che genera una serie di punti interrogativi. Il più grosso riguarda il sistema di gioco: senza Stankovic dietro le punte l'Inter perde molto, e paradossalmente di più in fase di non possesso: recupera alto molto meno, fa più respirare gli avversari e in generale il ritmo rimane compassato, la difesa avversaria rimane poco sotto pressione (bravo anche Marchetti a dare sicurezza a tutti i compagni uscendo appena può). Mou all'inizio schiera Figo per il serbo, ma lo piazza più sulla destra, con Muntari più avanzato a dare fastidio alla giocata d'entrata del Cagliari, Cambiasso davanti alla difesa e al suo fianco Chivu: gli ultimi tre tutti giocatori col sinistro come piede forte. Vale sempre la pena giocare con questo modulo, senza il serbo e nell'occascione in cui manca qualla continua spinta sulla destra dello squalificato Maicon? Ovvio, l'Inter crea qualche occasione ma non c'è continuità d'azione, e il Cagliari respira e riparte, mentalmente senza soffrire più di tanto: così strappa il punto. Dopo il pessimo pre-campionato e le sconfitte a iniio torneo chi selo sarebbe aspettato un Cagliari così?
CARLO PIZZIGONI
2 commenti:
A dir poco incredibile come Stankovic si sia trasformato da incostante palla al piede dell'ultima Inter manciniana ad elemento fondamentale di quella di Mourinho. Il serbo, almeno per me, è il giocatore più importante in questa squadra, l'unico insostituibile: Muntari non è a suo agio nel ruolo di trequrtista, nonostante sia in grado di infastidire il regista avversario come fa Stankovic; Jimenez è troppo offensivo e inadatto al pressing e Figo è ormai poco meno che un ex calciatore.
Carlo, tu su chi punteresti come possibile riserva di Stankovic?
MI riferisco proprio alla questione Stankovic, quando parlo di punti interrogativi. Quando non c'è lui io giocherei in modo diverso, magari riprovando il 433. Capisco benissimo la gestione del tecnico che , visto che funziona il 4312 e Stankovic non pare out per molto tempo, non vuole cambiare. però, qualche dubbio mi viene. In mezzo al campo la situazione dell'Inter mi pare molto deficitaria: ieri aveva solo Jimenez, tra l'altro perennemente infortunato, come cambio. Stesso refrain per Vieira. Fossi nella società interverrei sul mercato, cercando magari un giovane
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