La curiosità di vedere questo nuovo ragazzino messicano, César Ibáñez, classe 1992, che ha già debuttato in campionato, mi ha spinto a guardare un'oretta della partita in oggetto, seconda giornata dell'Interliga. Buon match del "Niño": ottima personalità, recupero e gestione in mezzo al campo senza andare sopra le righe, anche qualche conclusione da fuori (ha sfiorato il gol). L'occasione è risultata buona anche per osservare di nuovo Darío Bottinelli, del quale ero rimasto bene impressionato la prima volta che lo vidi, tempo fa, scambiandolo per una specie di nuovo Boban. Sicuramente esageravo (anche se qualcun altro ne è rimasto abbagliato, visto che l'Atalanta l'ha trattato, tempo fa), pure perché ha molte pause in cui concentra errori che fanno davvero arrabbiare. Però, e questo va a suo merito, è evidente il fatto che non si nasconde mai e la gamba certo non la toglie nei contrasti, buon sangue non mente: è il fratello del difensore che ha avuto scarsa fortuna alla Samp (altro esempio di buon giocatore finito nella squadra e probabilmente nell'ambiente sbagliato: Marotta dice che tornerà in Argentina: io gli ho visto fare un buon match a San Siro contro il Milan). Altre curiosità della partita, piuttosto sottoritmo, finita senza gol? Guillermo Marino, grande giocatore nel Newell's del Tolo Gallego, passato anche al Boca: ieri un fantasma. Bene Lucas Lobos in mezzo al campo. Mi ispira curiosità il centravanti Julio Aguilar, classe 1986, paraguayo che può venir fuori bene. Tutti, però, aspettavano la partita che sarebbe seguita, a cominciare dagli ottimi Jorge Ramos e Hernan Pereira di Fox Sports (mille richiami... e che palle!), il primo classico dell'anno, tra l'America di Ramon Diaz e i Chivas di Guadalajara, finito poi 1-1 (le cronache narrano di superiorità delle Aquile).
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