La qualità davanti dell'Uruguay fa la differenza, e i Charrúas fanno il pieno di punti. Due partite due vittorie, questa con il Cile con qualche seofferenza nel primo tempo. La squadra di Perez gioca un calcio elementare, ricerca diretta delle punte (ispirato il "Morro" Garcia) e uno contro uno sui lati (dove il tecnico uruguayo ha piazzato Urretaviscaya e Tabaré Viudez, che ha sbloccato il risultato e colpito un palo sull'azione del raddoppio). Pochi fronzoli. Molto più ricercata la manovra della Rojita che nel primo tempo ha tanti minuti di controllo dell'inerzia del match anche se i gol sono più ch ealtro trovati e lo sblocco di tanti attacchi credibili avviene attraverso il passaggio della palla dai piedi di Boris Sagredo. Al gol del pareggio, il Cile fugge dal campo. Gli errori si susseguono, manca attenzione e le palle gol dell'Uruguay fioccano: inevitabile arrivi il 3-2. Molto convincente la squadra celeste con l'ingresso di Lodeiro: un 4321 che senza soffrire granché porta a cassa la vittoria. Successo brasiliano sulla Bolivia nell'altro match.
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