Fonte: Gazzetta.it
CAMERUN-ZAMBIA 5-1
LA PARTITA - Risorge il Camerun, rifila cinque gol allo Zambia dopo la brutta batosta contro l’Egitto, ma non è tutto oro quello che luccica. Nella prima fase della partita, infatti, i Leoni Indomabili pressano alto (buona l’intenzione di Pfister di inserire Emana dietro le punte Eto’o e Job), ma lo Zambia riesce lo stesso a ripartire, anche se finalizza poco. Un calcio di punizione di Geremi, finito in rete per l’errore di posizionamento del portiere zambiano, porta in vantaggio il Camerun e inaugura una serie incredibile di regali della difesa dei Chipolopolo, che si ritrovano sotto di tre gol senza aver subito azioni strutturate dei rivali. Un mani in area allunga il tabellino dei Leoni indomabili (Eto’o su rigore) e un’altra follia difensiva lascia a Job il gol, ma la seconda frazione è tutta per lo Zambia (gol di Chris Katongo: meritatissimo), con il Camerun sceso in campo solo per far presenza. La vittoria larga spegne tuttavia qualche polemica e regala la tranquillità necessaria prima del match col Sudan.
IL MIGLIORE - Schierato stavolta dal primo minuto, Achille Emana, passione di Pantaleo Corvino, è l'uomo chiave della partita. Pressa e regala assist al bacio per i compagni proprio giocando dietro le punte, come faceva ai tempi del Valencia: società nella quale è cresciuto. Venticinque anni, centrocampista del Tolosa da diversi anni, come ha mostrato oggi può senza problemi bene evoluire nei sedici metri decisivi. Pensare che può giocare anche da difensore centrale. Polivalente. E pronto per una grande squadra.
LA CURIOSITA' - Messo sotto dall’Egitto, il c.t. Otto Pfister e Ngweha Ikouam, suo assistente, hanno pensato a come ristrutturare il centrocampo, oggetto principale degli allenamenti di questi giorni. Numerose le prove, che hanno coinvolto tutti i giocatori del ruolo, provati in diverse posizioni e con le più varie strutturazioni. Fatto fuori Makoun già prima della fine del primo tempo coi Faraoni, Pfister ha scelto il piccolo Song davanti alla difesa e riscoperto Emana trequartista, rilanciando M’bami.
EGITTO-SUDAN 3-0
LA PARTITA - Vittoria larga ma maglietta sudata a fine match per gli egiziani conto i “cugini” del Sudan. Shehata sceglie la stessa formazione del primo match, rinunciando così al rientrante Ahmed Hassan (era squalificato, subentrerà nella ripresa), capitano e miglior giocatore della scorsa edizione della Coppa, vinta proprio dagli egiziani. Il 3-4-3 dei Faraoni, però, va più a intermittenza rispetto a quello ammirato nella prima uscita: c’è una maggior ricerca del lancio lungo per non scoprirsi dietro e un recupero della palla troppo basso. Zidan e Emad, i due attaccanti più di movimento, solo a tratti riescono a segnare la partita coi loro scambi a terra, e c’è meno appoggio dalle fasce, specie di Sayed Mohawwad, ottimo contro il Camerun. Il Sudan ci mette voglia e buona volontà, tatticamente è ancora acerbo ma ha grande corsa e fisicità in ogni zona del campo, riesce anche ad andare al tiro alcune volte senza però creare granché. Apre Honsi Abd Rabou su rigore, nel secondo tempo chiude il match una doppietta di AbouTrika, sempre più sulla via della miglior condizione: potrà venire comodo più avanti nel torneo, dove l’Egitto pone la propria candidatura autorevole al bis consecutivo.
IL MIGLIORE - Partono ancora da Honsi le migliori giocate dell’Egitto. Centrocampista di sostanza, ex grande promessa, vede gioco, sa inserirsi e si mette al servizio della squadra in copertura quando serve. Al secondo rigore consecutivo segnato (il primo, nel match scorso con il Camerun), e anche stavolta con la ripetizione dell’esercizio. Giocatore che sta attirando le attenzioni di molti osservatori.
LA STORIA - Nel 1959 si scontravano in finale (anche se l’Egitto aveva il nome di Repubblica Araba Unita per la “fusione” con la Siria per il sogno panarabo di Nasser), oggi si ritrovano dopo tanti anni e con storie calcistiche opposte. L’Egitto è campione d’Africa in carica mentre il Sudan sta cercando di ricostruire il movimento calcistico (oltre al Paese). Proprio il c.t. egiziano dei Faraoni, Shehata, prima dell’inizio del torneo esaltava il balzo in avanti dei Falconi del Deserto: “Negli ultimi anni il calcio sudanese ha fatto enormi passi avanti, e sono ancora in crescita, vedrete tra qualche anno.”
Carlo Pizzigoni
Dal sito della Gazzetta
Tabellini:
Camerun: Kameni, Binya (Nkong 63), Song, Atouba, Bikey, M'Bami (Makoun 67), Geremi, Emana (Idrissou 77), Song Billong, Eto'o, Job.
Zambia: Mweene, Nketani (Himonde 38), Musonda, Mwanza, Hachilensa, Chansa, Bakala (Njovu 83), Felix Katongo, Jacob Mulenga, Christopher Katongo, Chamanga (Sunzu 64).
Goals: Geremi 28, Job 32, 82, Emana 44, Eto'o 66 (pen)Christopher Katongo (Z) 90.
***
Egitto: El Hadari, Fathallah (Hassan 56), Hany Said, Fathi, Moawad, Gomaa, Abd Rabou, Shawky, Zidan (Aboutrika 56), Moteab, Zaki (El Mohamady 80).
Sudan: Elmuiz Abdalla, El Tayeb, Ali Elkhidir, Eldin Ahmed Gibril (Ali Idris Farah 47), Kuku, Yousif Hado, Lado, Karar, Bader Eldin Abdalla, Kamal Tambal (Hameed Amari 60), Babiker (Agab Sido 81).
Goals: Abd Rabou 29 pen, Aboutriaka 78, 83.
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