L’aggiusta, ancora una volta, nel finale il Barça. I gol al
89’ di Fabregas e al 92’ di Villa danno una vittoria (3-2) al
Barcellona contro un grande Siviglia. Ma è una vittoria poco limpida,
segnata chiaramente da almeno un paio di errori arbitrali. Molto
discutibili i fischi di Antonio Miguel Mateu Lahoz che è frettoloso
nell’espellere Medel e valuta male un fallo di mano nell’azione del 2-2
di Fabregas. Sono tre punti, ma il Barça non esce certo brillando da
Siviglia.
L’ambiente al Sanchez Pizjuan è sempre fantastico e l’inno del Siviglia
cantato a squarciagola da tutto lo stadio è qualcosa di unico: carica la
squadra ma non le toglie lucidità. Il tecnico Michel, scudiero di
Butragueno nel Madrid anni Ottanta, sa che i primi venti minuti sono
importanti col Barcellona e investe soprattutto sull’attenzione a non
concedere spazi. Il Barcellona, che alle assenze storiche di Piqué e
Puyol, somma quelle pesantissime, dell’ultimo minuto di Iniesta e
Adriano, prova con le ricezioni centrali e, con la velocità di pensiero e
di esecuzione, di rompere il muro biancorosso. Fabregas parte sulla
linea mediana ed è bravo a trovare lo smarcamento e a rifinire la
migliore azione blaugrana: Xavi-Cesc -Messi che trova l’angolo basso
dove però Palop ci arriva: è il 13'. Il Siviglia difende con tanti
uomini ma sa ripartire: l’uomo chiave è lo svizzero-croato Rakitic, che è
libero nel ricevere il passaggio di apertura e molto bravo nella
conduzione della transizione. Proprio su questa situazione il Siviglia
trova il gol del vantaggio. Song, schierato difensore centrale al fianco
di Mascherano, erra ancora una volta nella lettura di una situazione e
si trova fuori posizione nella transizione del 26’, ancora una volta
gestita da Rakitic: il fantasista trova Medel che va al tiro, il
rimpallo finisce si piedi di Trochowski che brucia di sinistro Victor
Valdes.
Il 4-3-3 del Barça, con Messi assistito da Pedro e Alexis Sanchez,
reagisce con volontà ma sempre in maniera disordinata, per limitare le
ripartenze di Rakitic Tito Vilanova sposta Busquets nella posizione di
Xavi. Col vantaggio sul tabellone il Siviglia guadagna anche quello in
campo: la possibilità di trovare lucidamente con il gioco diretto a
Negredo, un centravanti che spalle alla porta è un vero portento e
fisicamente non soffre i due centrali avversari. Solo da una situazione
di sovrapposizione di Jordi Alba viene fuori pulita e per poco i
blaugrana non pareggiano: Maduro si immola sulla conclusione di Messi e
il Siviglia esce tra gli applausi del suo pubblico. Bravo Michel a
creare una squadra che sa leggere i momenti della partita, sa quando è
necessario difendere anche con tanti uomini, e sa riconoscere il tempo
in cui appoggiare maggiormente gli avanti. Inizia coi fuochi d’artificio
nel secondo tempo. Un passaggio di costruzione di Busquets a Messi, che
si era abbassato molto, viene facilmente letto da Medel,
verticalizzazione del cileno e uno contro uno vinto con troppa
semplicità da Negredo su Song: tocco sotto e 2-0 sull’uscita di Victor
Valdes.
Cinque minuti dopo, al 53’, accorcia le distanze Fabregas con una
sventola da fuori dopo una sponda di Pedro. La partita è davvero tirata,
spettacolare e aperta e il Siviglia finalmente si gode un Jesus Navas
ispirato, e un appoggio a sinistra che fa molto male al Barça. Spettacolo rovinato a venti minuti dalla
fine dall’arbitro, che diventa malauguratamente il protagonista della
gara: Medel è ingenuo, appoggia la testa su Fabregas che finge di essere
colpito duramente: espulsione per il cileno. La partita cambia ancora
punteggio, e c’è un altro errore del fischietto: l’azione del gol di
Fabregas che fissa il punteggio sul 2-2 nasce da un mani chiaro di
Thiago: Michel esplode e viene allontanato dal campo. La tensione e la
rabbia obnubila la mente dei giocatori del Siviglia che si fanno
sorprendere al 93’ dal Guaje Villa. Inizia una settimana impegnativa che
prosegue con la trasferta a Lisbona per incontrare il Benfica e termina
domenica sera con il SuperClasico contro il Real Madrid. Non basterà
questo Barcellona per ottenere un buon risultato.
CARLO PIZZIGONI
Fonte: Gazzetta.it
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