15 ottobre 2012

Capo Verde in Coppa d'Africa, eliminato il Camerun

Capo Verde perde 2-1 in Camerun ma si qualifica per la prima volta alla Coppa d'Africa, che si disputerà nel principio dell'anno prossimo in Sudafrica. Per Extra Time, l'inserto della Gazzetta dello Sport sul calcio internazionale,  avevo scritto un pezzo per presentare la sfida, eccone un estratto:

Sodade, cantava così l’amore per la sua terra, Capo Verde, la voce inconfondibile di Cesaria Evora, mescolando portoghese e creolo. Un amore condiviso da un altro capoverdiano, Nani, l’attaccante del Manchester United che appena può sollecita il bagnasciuga di Sal. Eppure nella gara che potrebbe consegnare a Capo Verde la prima qualificazione alla Coppa d’Africa, dopo il 2-0 dell’andata rifilato al Camerun, Nani non difenderà i colori del suo Paese, perché ha scelto il Portogallo.
A Yaoundé, domenica pomeriggio, non ci sarà nemmeno Rolando, centrale difensivo cercato questa estate da mezza serie A, né Gelson Fernandes, ex Chievo e Udinese. Tutti nati nell’arcipelago, senza nessuna “Sodade” calcistica. Refrain che si ripete: non hanno vestito la maglia creola nemmeno, tra gli altri, Patrick Vieira e Henrik Larsson, che avevano origini familiari capoverdiane. Altrimenti la casella delle partecipazioni di Capo Verde alla Coppa d’Africa non segnerebbe uno sconsolante zero. Ma a un certo punto la storia può cambiare. A un certo punto, era il 2007, un Paese come Capo Verde è riuscito, primo dopo l’exploit del Botswana, a venire cancellato dall’elenco dei Least Developed Countries, in cui l’ONU infila tutte le economie più povere del Mondo. Alla guida del Paese, che ha conosciuto una crescita economica del 6% annuo, c’era il Presidente Pedro Pires. In panchina dei Tubarões Azuis, gli squali celesti, c’è Lucio Antunes, che ha vinto l’unico trofeo della storia del calcio capoverdiano, la  medaglia d’oro ai Giochi della Lusofonia 2009. E non si deve convincere il WTO o qualche dipartimento delle Nazioni Unite ma battere il Camerun con i gol di Ryan (Lille) o di Djaniny (Olhanense).
La tristezza di una morna, la musica tipica di queste isole, accompagna però l’annuncio del ritorno nel Camerun di Samuel Eto’o. All’andata, infastidito per l’atteggiamento della Federazione e non in buonissimi rapporti con l’ex CT Lavagne, aveva dato forfait. Forse gli sarà scappato un mezzo sorriso alla vista della caporetto della squadra capitanata da Alexander Song, uno che nello spogliatoio voleva ruggire più forte di lui.

CARLO PIZZIGONI
Fonte: ET-Gazzetta



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