23 giugno 2006

[dialoghimondiali] Australia Croazia 2-2

Ho sempre ritenuto che piagnistei e lamentele varie nei confronti dei torti arbitrali subiti (veri o presunti), siano figli di una mentalità da perdenti, di chi deve aggrapparsi a qualcosa pur di non ammettere le propri colpe. Se sei più forte dell'avversario, lo sei anche degli errori a tuo sfavore: contro la Croazia l'Austalia di Hiddink ne è stata un perfetto esempio. Un arbitraggio di bassissimo profilo (non che Poll volesse volutamente favorire i croati, semplicemente era in pessima forma) e un portiere da oratorio (il milanista Kalac) non sono riusciti ad impedire ai Socceroos l'appuntamento con la storica qualificazione agli ottavi. Un traguardo strameritato: ben messi in campo (anche se quello Sterjovski titolare non è sembrata una mossa azzeccatissima), superiori sia sul piano atletico che su quello del gioco, e in più con Hiddink che ha indovinato tutti i cambi. Bresciano e Aloisi sono infatti riusciti a fare la differenza, così come Emerton, un'assenza che peserà contro l'Italia, Culina, intelligenza tattica da vendere, Kewell, finalmente decisivo, e Viduka, indispensabile come boa di riferimento. Come all'esordio contro il Giappone, anche con la Croazia l'Australia funziona meglio in fase propositiva che non in quella di contenimento, dove emergono i limiti di una difesa lenta. Gli Aussies restano comunque una tra le migliori squadre, a livello di gioco, viste finora al Mondiale.
Due parole sui croati: Pletikosa, Srna e Niko Kovac da salvare, il resto da bocciare in blocco, con nota di particolare demerito per il tecnico Kranjcar, catenacciaro oltre il livello della decenza (e poi Klasnic in panchina per far spazio a Prso e Olic, avessi detto due fenomeni...). Se passava il turno l'Italia era già nei quarti, così invece dovrà almeno sudare un pò...
ALEC CORDOLCINI

Un'altra cartolina per chi dice che le nazionali non posso avere sistemi di giochi lineari, concepiti con l'idea di proporre calcio. Hiddink ancora una volta ha lasciato il segno e la qualificazione è strameritata, a maggior ragione se va a danno di una Croazia davvero povera di idee: perché si può anche arroccarsi in difesa ma si deve avere un minimo di strategia, e nell'ultimo incontro non si è proprio vista. Insomma, le squadre anche durante la partita devono sapere cosa fare: è l'unico mezzo dei "poveri", cioè delle squadre che non hanno pattuglie di fuoriclasse che decino da soli i match. Sui livelli di Giappone e Croazia come organico, l'Australia ha stravinto entrambi gli incontri sul piano tattico, proponendo sempre gioco: agli ottavi si iscrive chi più ha meritato, per una volta.
CARLO PIZZIGONI

Grande Australia, una delle squadre che ha giocato meglio in assoluto. Ritmo forsennato, atletismo straripante( assieme al Ghana, la squadra che mi ha entusiasmato di più sotto quest' aspetto ), buoni giocatori ( se poi Kewell pare essersi ripreso davvero... ). Son d'accordo: non aveva una rosa superiore alle altre, ma ha avuto sempre le idee più chiare di tutti. Quel signore in panchina poi, il migliore del mondo, sa sempre tirare fuori il meglio da ogni contesto: nel 2002 aveva fatto della Corea una squadra velocissima e che giocava a memoria, esaltandone quelle poche qualità che aveva, ora quest' Australia, pur non dimenticando la tattica, si esalta nel contatto fisico e si impone brutalmente sull' avversario. Abbiamo attaccanti di stazza e centrocampisti abilissimi ad inserirsi ? Sfruttiamoli con un gioco generoso, e pazienza se resta qualche spazio dietro e i difensori non sono velocissimi nei recuperi. Hiddink non vende mai fumo a nessuno, è uno scienziato del calcio che però non pretende di possederla, la scienza. Vedendo che cambia formazione ad ogni partita, chissà cosa starà preparando per gli eroi azzurri senza macchia e senza paura...
VALENTINO TOLA

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