Fonte: Gazzetta.it
Si assegna domani pomeriggio la Champions League africana. Dopo il due a zero dell'andata, gli egiziani dell'Al Ahly, vincitori del trofeo continentale per due volte negli ultimi tre anni, sono naturali favoriti contro la sorpresa del torneo: i camerunesi del CotonSport di Garoua.
Tra il primo match e l'attesa del secondo sono state più le polemiche che i rilievi tecnici a consumare l'inchiostro della stampa interessata. Il clima dello Stadio Internazionale del Cairo è notoriamente caldo grazie anche alle performance degli Ultra Ahlawi, supporter accesissimi del team cairota, e tutto ciò ha finito per pesare anche nell'economia della partita con i meno esperti “Cottoniers” assolutamente paralizzati nei primi quindici minuti, quelli decisivi ai fini del risultato viste le segnature di Wael Gomaa e dell'angolano Flavio Amado. Le successive, sontuose giocate di due tra i giocatori migliori del Continente, Abou Treika e Ahmed Hassan, tornato in Egitto dopo la convincente carriera europea tra Turchia e Belgio (una delle poche cose da salvare nell'ultimo Anderlecht), non hanno modificato il tabellone, che ancora regala qualche speranza ai camerunensi.
DISPETTI - Tuttavia, i rimpianti del men che quarantenne allenatore del CotonSport, Alain Ouombleon Guedou, cresciuto in Francia da famiglia ivoriana nel settore giovanile del Nantes ( i suoi amici migliori rimangono i compagni di squadra di allora, Claude Makelele e Patrice Karembeu: l'ex sampdoriano è passato recentemente in Camerun a fare gli auguri al club di Garoua), sono ancora tanti. Vero, i suoi poulain non erano preparati a un impatto scenico simile, ma qualcosa non ha davvero funzionato nei giorni immediatamente precedenti alla partita. L'arrivo al Cairo è stato traumatico, con i giocatori trattenuti per quasi tre ore all'aeroporto della capitale egiziana, e "liberati" dopo il pagamento di 50 dollari a testa. Poi, una serie di contrattempi fastidiosi che hanno finito per minare la tranquillità della squadra bianco-verde: non ultimo l'attesa dell'OK per assaggiare il campo della finale alla vigilia, stop poi superato ma dopo estenuanti e continue richieste. Non felicissima nemmeno l'uscita del plurivincente tecnico dell'Al Ahly, il portoghese Manuel José, che si attendeva un arbitraggio di parte della terna data l'origine del Presidente della Federazione Africana, il potentissimo camerunense Issa Hayatou. La punizione da cui scaturisce il primo gol cairota elimina ogni dubbio. E il lusitano a fine match ha preferito parlare di opportunità sprecate dai suoi piuttosto che di fischietti.
RAPPRESAGLIE - Le autorità egiziane rimandano al mittente almeno un parte delle accuse, dividendo le colpe con le ambasciate coinvolte nell'organizzazione e una serie di contrattempi indipendenti dalla loro volontà. Qualche scusa, comunque, è arrivata. Anche se non ha spento le polemiche. Parte della stampa egiziana, timorosa di rappresaglie che in effetti potrebbero qua e là verificarsi, è attentissima a rilevare disfunzioni o mancanze nell'organizzazione di queste ore. Alcuni ci aggiungono il mai estintosi complesso di superiorità verso l'Africa Nera, promuovendo le solite campagne sulla mancanze di infrastrutture adeguate: alberghi, campi di allenamento e così via.
PREMIO - Garoua, nord del Paese, città che ha dato i natali al primo presidente del Camerun, Ahmadou Ahidjo (prima della gestione "paternalistica" di Paul Biya, attuale padrone del Paese, dalla democrazia ormai sempre più affievolita), si sta rimettendo a nuovo per l'evento. Anche se i pregiudizi non si eliminano con l'aspirapolvere e l'olio di gomito. Il CotonSport, a cui il Ministro dello Sport del Paese, ha promesso un premio di circa 3 milioni di Franchi CFA (4500 euro a testa), arriva alla partita della vita senza il suo capitano, Eboa Ngomna ma con il vice capocannoniere dell'intero torneo, Daouda Kamilou, ventenne attaccante del Niger (curiosamente nell'équipe di Garoua ci sono altri quattro giocatori provenienti dalla nazione a nord della Nigeria, famosa per i Tuareg). Attaccante da tenere d'occhio, visto che qui se ne intendono: l'anno scorso nella squadra camerunese si è imposto la giovanissima punta Alex Nimely (classe 1991), firmata poi dal Manchester City
CARLO PIZZIGONI
Dal sito della Gazzetta dello Sport
4 commenti:
Ciao Carlo,
tu dove hai seguito la gara d'andata?
Ciao Antonio,
sul satellite (ART), però lo puoi trovare anche in streaming, credo.
Grazie della risposta Carlo, anche se la partita me la son persa: in streaming andava a singhiozzo, e ART non l'ho trovato.
ART è un po' lo SKY del Medio-oriente e dei paesi arabi. E' a pagamento.
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