Fonte: Gazzetta.it
Le manifestazioni “minori” ritrovano appeal poco a poco che ci si avvicina all'epilogo. Vale a tutte le latitudini, dato che un po' dappertutto si gioca due volte a settimana. La Copa Nissan Sudamericana è un po' così. Soldi, garanzia della casa automobilistica nipponica, ne girano, ergo le presidenze dei club spingono per giocare sempre. E poi dai quarti di finale in avanti, con partite di andata e ritorno, si ritrovano nomi che han fatto la storia del calcio mondiale e per creare l'evento basta la scenografia della Bombonera o del Maracana.
GLOBALE - Dal Messico fino alla punta estrema del Continente Sudamericano, questo torneo, che è partito l'ultima notte di luglio e si concluderà il 3 dicembre prossimo, lo giocano tutti, anche quelli che poi saranno in campo per la Libertadores, che invece coinvolge solo l'élite. Quest'anno la finale recita Internacional – Estudiantes, alta borghesia del futbol. La marcia dei brasiliani, trascinati da Andres D'Alessandro e Nilmar, gente che potrebbe rivedere a breve l'Europa, è stata impetuosa negli ultimi turni. Fatto fuori ai quarti il Boca, sbancando anche la Bombonera, in semifinale il Colorado ha disintegrato le Chivas di Guadalajara: 4-0 a Porto Alegre e 2-0 allo Jalisco. Figuraccia messicana dopo un quarto di finale col River Plate che prometteva parecchio e che aveva costretto Diego Simeone alla definitiva resa: il Cholo sperava in un rilancio dei suoi Millionarios, lontani anni luce dalla vetta del campionato nazionale, proprio in questa competizione. E invece, nada: sconfitta e dimissioni. L'Estudiantes guidato in mezzo al campo da Juan Sebastian Veron, e che a inizio stagione vedeva in panchina Nestor Sensini, prima che risultati balordi esigessero l'assunzione del “Jefe” Astrada, ha eliminato ieri notte l'Argentinos Juniors (boia del Palmeiras ai quarti). Un gol per parte alla Paternal e ritorno alla Plata, nelle giornate immediatamente precedenti all'evento dell'anno in Argentina: la finale di Coppa Davis ( e infatti ha assistito al match anche David Nalbandian). Semifinale di ritorno dove la voglia di rischiare era pochina e il gol decisivo è arrivato grazie a una capocciata di José Luis Calderon, entrato pochi secondi prima.
VECCHIO BOMBER - Il “Caldera”, esimio giocatore di futbol anche alla faccia della carta d'identità che riporta 38 primavere, un passaggio sfortunato e frettoloso al Napoli peggiore degli ultimi anni, ha cambiato la partita, aumentando la pericolosità del Pincha giocando al fianco dell'ex Boca Mauro Boselli. L'Estudiantes torna a giocare una finale internazionale dopo oltre 35 anni: non sarà la Libertadores (che il Pincha ha vinto per tre volte, consecutive tra l'altro) ma è qualcosa che conta davvero, visto anche il momento non certamente florido del club. Juan Sebastian Veron, tornato all'ovile dopo una favolosa carriera, ha regalato alla sua gente, dopo il fantastico titolo del 2006, anche quest'ultimo sigillo. Papà Juan Ramon, che con i bianco-rossi alzò la Libertadores del 1968 e la coppa Intercontinentale contro il Manchester United di Bobby Charlton e George Best (segnando tra l'altro ad Old Trafford), può essere orgoglioso: il suo numero 11 è rimasto in buone mani...
CARLO PIZZIGONI
Estudiantes - Argentinos Jrs. 1-0
Internacional - Guadalajara 4-0
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