24 novembre 2008
Hassan Yebda
Ad Auxerre, se provi a chiedere di Hassan Yebda, oggi centrocampista del Benfica ma cresciuto in Borgogna, avrai due risposte distinte. Risposta A: Talento che non abbiamo capito. Risposta B: Talento che si perderà. Essì perché le qualità per diventare un centrocampista di altissimo livello ci sono. Da sempre. “Yebda, fai conto un Diaby o un Sissoko, ma con più talento, peccato che qualche volta troppo.” L'anonimo di Auxerre cita non a caso centrocampisti che sono passati per la società borgognona. La versione del centrocampista di origine algerina, classe '84, è lineare e conciliante: “Sono stato campione del Mondo under 17 con la Francia- dice-, pensavo di diventare un titolare nell'Auxerre ma ho avuto due brutti infortuni: il crociato nella mia prima stagione, dove sono stato fuori più di sette mesi, e la pubalgia nella stagione successiva. Quando mi sono ripreso non c'era più Guy Roux a gestire il gruppo ma Jean Fernandez, che non aveva fiducia in me. Così ho preferito andare a Le Mans.” Il nostro non racconta di un rigore battuto, anche se non designato dal Mister, alla Panenka e sbagliato che è ancora negli dei tifosi dell'AJA e qualche atteggiamento non esattamente irreprensibile. A Le Mans ha mostrato enormi progressi. Quest'anno ha tutta la fiducia di Quique: il talento è sempre lì, qualche imprecisione di troppo negli appoggi e alcune letture di situazioni un po' immaginifiche, ma soprattutto corsa, intensità, inserimenti e recuperi continui.
CARLO PIZZIGONI
Fonte: Guerin Sportivo n.47/2008
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