22 giugno 2010

Spunti Mondiali: Day 11

CILE - SVIZZERA 1-0 (Gonzalez 75')
+ Dopo aver sprecato tanto e poi rischiato nel finale la beffa del pareggio il Cile somma la seconda vittoria nel girone, anche questa col minimo scarto. Eppure la partita non è riassumibile né nel numero di occasioni da gol o, peggio, nella percentuale di possesso palla. E il Cile, che ha condotto nelle due diverse categorie, non può essere totalmente soddisfatto dell'andamento del match, anche se il salto a livello mentale, la voglia di vincere è davvero l'atout della gestione Bielsa.
La Svizzera gioca un'altra splendida partita difensiva, copia carbone della prima uscita vittoriosa contro la Spagna. Nemmeno l'espulsione di Behrami (piuttosto severa), che lascerà i rossocrociati per un'ora in inferiorità numerica, ha scalfito il fortino svizzero, anche se ne ha limitato le ripartenze. La Svizzera ha creato pochissimo ma non era questo il primo obiettivo di Hitzfeld, che ha costruito probabilmente la miglior difesa di questo mondiale: una squadra compatta e alta che elimina il gioco tra le linee ed è prontissima ai raddoppi sugli esterni, soprattutto finche sono resistite le energie. Visti anche gli uomini a disposizione e il poco tempo per lavorare il tecnico tedesco ha compiuto certo un capolavoro, tante squadre di livello superiore è meglio facciano il tifo affinché escano gli elvetici: potenzialmente è una squadra talmente rognosa che darebbe fastidio a tutti.

+ Del Cile rimane la voglia ma anche troppe concessioni. Se, soprattutto con l'entrata in campo di Valdivia (Suazo è troppo indietro di condizione), la squadra ha comunque proposto soluzione ottime palla al piede (intelligente anche la carta Gonzalez sulla fascia di Beausejour), la Roja ha concesso troppo nelle transizioni: se si pressa con la veemenza dei primi secondi di perdita del pallone, l'ultima linea del 3313 deve rimanere più alta, eliminare gli spazi per la transizione altrui. La Svizzera ieri giocava in 10 eppure ha sempre fatto male, le poche volte in cui è ripartita, la Spagna, se il Cile continua con questi errori, farà mille volte più male. Per ora, comunque, due partite e due vittorie per Bielsa, all'atto della sua assunzione, ci avrebbero scommesso in pochi (noi, senza falsa modestia, eravamo tra quelli).

PORTOGALLO - COREA DEL NORD 7-0 (30′ pt R.Meireles, 9′ st Simao, 12′ st H.Almeida, 16′ st Tiago, 36′ st Liedson, 42′ st Cristiano Ronaldo, 44′ st Tiago)
Quando una partita termina con questo punteggio perdono un po' tutti, a cominciare dalla credibilità della competizione. Tuttavia, il massacro non è arrivato per merito di un Portogallo irresistibile, tutt'altro. Nella prima parte della partita gli uomini di Queiroz, che ha rinunciato a Danny e Liedson, oltre che a Deco, nell'11 iniziale, hanno mostrto i difetti di sempre. Per una volta, però, c'è stato quel minimo di velocità in più nella circolazione che ha promosso alcune azioni pericolose, merito anche del Tiago pre Juve che finalmente si è rivisto. La transizione difensiva è stata un tormento e i nordcoreani, dal basso della loro pochezza, hanno pure rischiato il vantaggio. Trovato il gol grazie a un bell'inserimento senza palla di Meireles, pescato da Tiago, il Protogallo ha gestito sufficientemente bene, e i coreani nel secondo tempo sono andati nel totale pallone: abbandonato l'atteggiamento difensivo coerente ( ma non immune da pecche, anzi) hanno comnciato ad attaccare in maniera scriteriata. Una roba imbarazzante, tanto che i lusitani senza ricorrere a strategie ricercate, ma solo per merito delle notevoli qualità individuali dei suoi giocatori, hanno esibito un'azione da rete a ogni attacco, fermandosi poi a 7. La speranza portoghese è che i nordcoreani non entrino in campo con lo spirito garibaldino anche contro gli ivoriani: se fanno 90' così la Costa d'Avorio può andare in doppia cifra e insidiargli la differenza reti.

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