18 dicembre 2008

Manchester United - Gamba Osaka 5-3

Fonte: Gazzetta.it

Il Manchester United come da pronostico rifila 5 gol al Gamba Osaka (subendone 3) e vola alla finale del Mondiale per Club che disputerà domenica contro gli ecuadoriani della Liga di Quito. Tutto previsto, sì ma non nel senso che è stato sostanzialmente un massacro. Previsto, invece, perché si ribadisce la crescita tattica, definitiva, del calcio extra europeo (i giapponesi hanno giocato un'ottima partita e tenuto benissimo il campo), e soprattutto la reale differenza tra “noi e loro”: la qualità negli ultimi sedici metri. Lo United, senza Berbatov e con Rooney all'inizio in panchina, schiera Carlitos Tevez, Cristiano Ronaldo e Nani davanti, con Anderson e Ryan Giggs in appoggio: gente che non necessita di movimenti fissi o lineari, ma incredibili interpreti nella lettura degli spazi che la difesa concede, e favolosi giocatori per uno contro uno o assist al bacio.
GOL - Vero, i gol che smuovono il tabellino arrivano entrambi da calcio da angolo (primo gol di Vidic, secondo di un Cristiano Ronaldo che già reclama tutti i flash dello stadio, zeppo di gente partecipante), ma le azioni che hanno prodotto i tiri dalla bandierina sono l'applicazione pratica di quanto esposto: mezze transizioni in cui i giapponesi possono anche raddoppiare con ordine e metodo per sollecitare l'errore avversario ma finiscono per soccombere sempre, anche ottenendo l'obiettivo di rimanere in superiorità numerica nelle zone della palla. In sostanza, la qualità dello United può produrre occasioni da gol in qualunque situazione. Si aggiunga anche la disabitudine del Gamba, e in generale di tutte le squadre della periferia calcistica del Mondo (a cui evidentemente non appartiene l'élite del Sudamerica), ad affrontare squadre di questa qualità offensiva, una disabitudine che si paga anche mentalmente, con la paura di far brutta figura in ogni uno contro uno e di prendere il gol a ogni attacco convinto.
RIPARTENZA - Il tecnico della squadra giapponese, Akira Nishino, prepara bene la ripartenza: la gioca soprattutto sulla sinistra, dove schiera il brasiliano Lucas, tecnicamente tra i miglior della squadra, e la sovrapposizione del giovane Michihiro Yasuda, ma il Gamba vuole controllare il ritmo, giocare la palla, cercare di farla girare, attaccando in maniera ordinata così da ottenere una squadra sempre corta e una transizione difensiva equilibrata. A orchestrare i giapponesi il piede destro e la bella testa calcistica di Yasuhito Endō, da cui passano sostanzialmente tutti i palloni della manovra della squadra di Osaka e che impegna severamente più volte Van der Sar con un paio di sberle da fuori area, prima di segnare il rigore a partita non più in bilico.
RIPRESA - Il secondo tempo regala venti minuti con la medesima sceneggiatura del primo e una serie di fuochi d'artificio a cavallo del 75', accorcia strameritatamente le distanze il Gamba con Masato Yamazaki, ma nell'azione successiva lo United riallunga sul 3-1 col neo entrato Rooney. Qui i giapponesi crollano mentalmente, le tossine fisiche accompagnano la caduta, e viene fuori tutta la distanza qualitativa tra le due squadre: diventa un tiro al bersaglio e in pochi minuti i gol dello United diventano cinque (Fletcher e ancora Rooney i marcatori). Finisce con l'ultimo scatto orgoglio del Gamba che accorcia sul 3-5, col penalty di Endō e un bel destro di Hashimoto ben pescato da un assist di Lucas. Tanti gol, emozioni: meritati applausi finali per tutti.

CARLO PIZZIGONI


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