05 dicembre 2008

[note] "Fio Maravilha" - Jorge Ben Jor


Discover Jorge Ben Jor!


E novamente ele chegou com inspiração
com muito amor, com emoção, com explosão e gol
sacudindo a torcida
aos trinta e três minutos do segundo tempo
depois de fazer uma jogada celestial em gol
tabelou, driblou dois zagueiros
deu um toque driblou o goleiro
só não entrou com bola e tudo
porque teve humildade em gol
foi um gol de classe
onde ele mostrou sua malícia e sua raça
foi um gol de anjo
um verdadeiro gol de placa
que a galera agradecida assim cantava
Fio maravilha nós gostamos de você
Fio maravilha, faz mais um prá gente ver

JORGE BEN JOR



Fio Maravilha, nome d'arte di João Batista Sales, è nato il 19 gennaio 1945 a Conselheiro Pena, nello stato del Minas Gerais. E' stato un discreto calciatore tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70, giocando per il Flamengo dove fu portato dal fratello Germano (che giocò anche nel Milan). Non ne diventò mai una stella di prima grandezza, anche se giocò 281 partite segnando ben 77 gol con la maglia rossonera: era famoso soprattutto per il suo disarmante (chiamiamolo così) sorriso e per la caratteristica andatura caracollante. Accadde che nel 1972, durante un amichevole con i portoghesi del Benfica alla quale assisteva Jorge Ben, grande tifoso del Mengao ed ex promessa dello stesso Flamengo, Maravilha sedesse in panchina. Jorge ricorda che ad un certo punto i tifosi di casa inneggiarono a Fio ("Fio Maravilha nós gostamos de vocé" praticamente "vogliamo Fio Maravilha" ) tanto da convincere Mario Zagallo a farlo entrare. E al trentatreesimo minuto del secondo tempo, sempre secondo le parole della canzone, Maravilha fece la giocata "celestiale", saltando i difensori come birilli, dribblando anche il portiere, evitando di umiliarlo non entrando in porta con il pallone. Jorge ne rimase talmente colpito da scrivere la famosa canzone, volendo celebrare un certo modo di intendere il calcio, fatto di allegria e improvvisazione ma anche rispetto dell'avversario, tipico dal suo punto di vista dei calciatori afro americani, e intitolandola con il nome del nostro Maravilha. E qui cominciano i guai, e non per il cantante.
O meglio i guai iniziano sì per lui, perchè Fio consigliato da un amico avvocato, intenta causa al cantante per l'uso non autorizzato del suo nome. Ma fu, possiamo dire mal consigliato, o mal rappresentato perchè perse la causa e fu costretto a pagare sia le spese processuali che quelle dell'avvocato di Jorge Ben. Quest'ultimo, non è chiaro se costretto dal giudice o amareggiato dall'atteggiamento del giocatore, cambiò il titolo in Filho Maravilha.
Fio ancora oggi si rammarica di aver citato Jorge Ben, del quale era anche amico: "Questo avvocato mi disse che avremmo potuto ricavarne qualcosa, mi feci tentare anche se non ero convinto. La causa inizò nel modo peggiore per noi, chiesi all'avvocato di lasciar perdere, ma lui volle insistere."
Le cose anche sui campi erbosi continuarono ad andare sempre meno bene a Fio, che dopo essere stato ceduto dal Flamengo a squadre brasiliane minori come Paysandu, CEUB, Desportiva e São Cristóvão, all'inizio degli anni 80 decise di emigrare negli Stati Uniti attratto dai possibili guadagni. Giocò invece sempre in squadre minori, come New York Eagles e Monte Belo Panthers, chiudendo la carriera nei San Francisco Mercury. Rimasto nella citta del golden gate, Fio si guadagna ancora oggi da vivere consegnando pizze a domicilio e allenando i giovani. Recentemente la controversia con Jorge Ben è stata chiarita, tanto che Jorge può cantare la sua canzone con il nome originale.
(Fonte: "oldsubbuteo.forumfree.net")

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Reportage: Fio Maravilha

Aggiungo una nuova dimensione al mio blog: la musica che accompagna la mia vita. Cercherò di inserire almeno un pezzo alla settimana. Inizio, of course, con un pezzo che mescola musica e calcio (anche se è di un flamenguista...).

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