20 febbraio 2008

Iran - Javier Clemente

Fonte: Gazzetta.it

Continua la telenovela Javier Clemente, il tecnico basco in predicato di allenare la nazionale iraniana. Quando, dopo un tira e molla che dura settimane, pareva tutto a posto è risaltata fuori la clausola del contratto che prevede come il tecnico della selezione persiana debba risiedere stabilmente in Iran e possa tornare in patria solo un paio di volte l’anno. Clemente, reduce da una fallimentare esperienza con la Serbia, non ci sta e il presidente della federazione del Team Melli (com’è soprannominata la rappresentativa dell’Iran), Ali Kafashan, minaccia di valutare possibili alternative qualora l’iberico dovesse confermare la sua volontà, “anzi, ci stiamo già guardando attorno e abbiamo individuato altri candidati, indigeni e stranieri.”
La storia recente del Team Melli è avvilente. A inizio del 2006 era considerata una rappresentativa in grande ascesa e attendeva la vetrina dei Mondiali tedeschi per essere riconosciuta tra l’élite del mondo calcistico che conta. La generazione di Rezaei, Mahdavikia, Nekounam, Hashemian e Karim è certamente la migliore di sempre del paese asiatico. Però la squadra allora condotta da Branko Ivankovic, bucò a sorpresa la rassegna iridata, giungendo ultima nel girone con Angola, Messico e Portogallo, e lasciando una sensazione di un calcio raffazzonato. Da quel momento una discesa vertiginosa. Mahdavikia lasciava l’Amburgo per l’Eintracht, Karimi abbandonava il Bayern e l’appellativo di “Maradona d’Asia” per rifugiarsi nel danaroso, ma non eccelso Qatar, di Rezaei conosciamo il declino italiano, Nekounam che era partito bene nell’Osasuna pagava un brutto infortunio che lo allontanava dalla nazionale. Una brutta caduta, certificata dalla pessima figura nella coppa d’Asia 2007: fuori ai quarti in una competizione vinta dal disastrato Iraq.
La voglia di ritornare a contare aveva imposto alla federazione iraniana una brusca sterzata. Si era pensato anche al nostro Gigi Cagni, ma il tecnico bresciano era poco interessato all’avventura persiana. Così, il contatto Clemente. La prima partita di qualificazione al mondiale sudafricano, grande obiettivo degli iraniani, aveva visto in panchina il tecnico indigeno ad interim Mansour Ebrahimzadeh, con Clemente che osservava dalla tribuna. Un brutto 0-0 interno con la Siria appena abbandonata da Antonio Cabrini, e la solita richiesta da parte dei tifosi di un cambi immediato sulla panchina. Javier Clemente, ultimamente non sfolgorante, sembrava l’uomo giusto, ma l’idea di lasciare la Spagna l’ha frenato. Urge una decisione, e in fretta. Fermare la telenovela.

Carlo Pizzigoni
Dal sito della Gazzetta

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