03 luglio 2006

[dialoghimondiali] Germania Argentina

E' stata una partita non entusiasmante ma equilibratissima, decisa da un errore dal dischetto del migliore in campo, Ayala. L'Argentina ha fatto il grave errore, dopo il gol del vantaggio, di chiudersi eccessivamente dietro. Prima aveva evidenziato tutti i limiti dei tedeschi, abbassandone i ritmi e sequestrando il pallone. Calma, saggezza e classe nel gestire il gioco, peccato per un Riquelme disastroso, mai ai suoi livelli migliori in questo mondiale. Tevez si è dannato l' anima, ma per motivi tattici ( anche se per me Friedrich non era così temibile, mentre su Odonkor dopo era giusto che desse una mano ) ha giocato defilato sulla sinistra, potendo poche volte far pesare il suo talento da "barrio". Crespo non è esistito, forse un po' timido Lucho Gonzalez, si è invece esaltato alla distanza Mascherano. Come detto, Ayala è stato immenso nel guidare la difesa e limitare i danni che un Heinze ancora fuori fase ha rischiato spesso di combinare. Dopo il gol di Ayala, l' Argentina non ha più voluto controllare i tempi, si è difesa e basta e ha pagato. Dopol'1-1, ci ha riprovato, ma il treno era già passato. Volevo risparmiarmelo, ma ancora devo criticare Pekerman ( sfortunato comunque per l' infortunio di Abbondanzieri che gli ha levato un cambio) : ha sacrificato Tevez e Messi è restato in panchina a gustarsi anche i rigori: non posso non pensare che, complice anche lo scarto di energie, la Pulga nei supplementari avrebbe potuto fare più danni sia della grandine che di Cruz.
Della Germania si son visti, una volta buona, anche i tanti difetti oltre che i pochi, ma chiarissimi pregi. Quando il ritmo si abbassa, emergono tutte le carenze tecniche. Ballack, siamo alle solite, fuori partita e Lahm frenato sulla sua fascia, Schweinsteiger da schiaffi, è emersa tutta la linearità di Frings. Podolski continua a non convincermi, Odonkor ha fatto solo fumo, mentre a Klose dovrebbero costruirgli un monumento. Ancora non sono emerse tutte le debolezze della difesa, mentre l' Italia deve prendere nota della scoperta straordinaria che abbiamo fatto, sulla quale c'era già qualche sospetto: per mettere in difficoltà la Germania occorre più tecnica e far girare bene il pallone. Una ricetta sana e tradizionale.
VALENTINO TOLA

Uscire ora signfica fallimento totale per l'Argentina, e per José Pekerman che da uomo vero qual è ha rassegnato le dimissioni prendendosi le sue colpe. Che sono molte, a cominciare dal primo tempo giocat senza la minima volontà di rischiare un poco. Rischi che si devono correre quando davanti la qualità abbonda. Ancora una formazione schiava dell'apatia di Riquelme (che una volta in vantaggio è stato fatto sedere per inserire Cambiasso, bah) con una difesa a tre e proposizioni maggiori di Sorin (deludente) che definiva la linea di centrocampo. A destra Maxi, vicino a lui Lucho, tutti a cercare di fare un movimento decente ma senza un briciolo di coordinazione. E allora i duelli di Tevez, partito largo a sinistra, non avevano rinforzi adeguati, così come certi inserimenti dei centrocampisti finivano fuori tempo. Una gran confusione, purtroppo la solita. In più, Pekerman ha avuto la fortuna di andare in vantaggio: se Ballack trovava il gol nel primo tempo, la partita era già chiusa. A me sarebbe piaciuto vedere Palacio al posto di Riquelme, per sfruttare appieno il contropiede e servirsi di rimorchi di lusso come Maxi e Lucho. Invece niente, difesa a oltranza. La Germania ha messo cuore e entusiasmo, dato che tecnicamente è di un'altra galassia rispetto agli argentini e non solo agli argentini. Di qualità ne ha davvero poca, ma spesso vale di più la voglia di prevalere. Ieri è stato sicuramente così. Finalino su Lehmann, assolutamente ritrovato.
CARLO PIZZIGONI

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì, indubbiamente l' Argentina ha fatto pensare a un'occasione sprecata. Anche se fino al gol di Ayala mi era piaciuta perchè smebrava avere il pieno controllo della sua situazione, non si è mai sciolta, difficilmente si è sbloccata la creatività dei troppi giocatori ingabbiati nelle posizioni di partenza. La duttilità e l' imprevedibilità di certi giocatori non si è mai vista: oltre a tevez, costretto sulla fascia sinistra( ma anche Saviola e Messi quando hanno giocato spesso son restati ingabbiati sulla destra, senza poter svariare una volta ), Sorin si è limitato a coprire la sua fascia, senza far mai vedere quei suoi raid impazziti nell' area avversaria che sono il suo pezzo forte. Lo stesso Maxi, se si limita a vigilare la fascia destra come contro la Germania, diventa un giocatore quasi modesto, perchè non ha spunti particolari palla al piede. Ero veramente ingolosito dalle riserve di talento argentine e da come Pekerman riuscisse ad assemblarle con buonsenso, ma secondo me a partire dall' amichevole con la Croazia ( la cui portata allora sottovalutai )le idee hanno cominciato ad annebbiarsi pesantemente.

Carlo Pizzigoni ha detto...

Ho sommariamente ricostruito l'era Pekerman per un altro lavoro e francamente non posso non notare la discontinuità di scelte, se si considera l'estrema facilità nella rotta che ha portato l'Argetniana alla qualificazione mondiale. L'equivoco Riquelme non è poi stato del tutto risolto. Per quanti mi stia molto simpatico credo che Pekerman abbia pagato la mancanza di esperienza a questi livelli: aveva la squadra più forte, doveva costruire le premesse per vicnere: la partita con la Germania, a mio parer, non l'ha giocata con lo spirito giusto. Poi poteva pure vicnere, così come poteva tornare a casa già col Messico se una giocata da fuoriclasse di Maxi non l'avesse tenuto ancora in corsa. Insomma, è vero che nel calcio, specie al Mondiale, esistono gli episodi. Ma la linea della tua prestazione è interrotta da questi fenomeni e José ha fatto davvero poco per non sottostare alla legge crudele del fato.

Anonimo ha detto...

Perchè un equivoco Riquelme ? Mi interessa la questione perchè la complessità del giocatore non mi dà pace. E' uno dei miei giocatori preferiti ( quello che ha fatto al Villarreal non lo può negare nessuno, visto che, al di là della saggezza di Pellegrini, penso che i suoi compagni sono i primi a credere che, senza il suo tocco in più, difficilmente si sarebebe potuto compiere un exploit simile ), però mi coglie una certa amarezza quando non lo vedo uscire dal suo guscio e quando si fa sopraffare dai ritmi della partita, come successo in questo mondiale e nelle semifinali con l'Arsenal. Non credo sia solo una questione di lentezza, perchè ad esempio Zidane non è mai stato particolarmente veloce e non gliene è mai importato granchè perchè li ha tenuti tutti al guinzaglio...