17 ottobre 2009

Mondiali under 20: Ghana campione!

La prima volta dell'Africa. Il Ghana e' campione: battuto il Brasile ai rigori, dopo essersela giocata alla pari, ma con più testa, dei giovani brasuca. Domani l'analisi. Oggi soli l'MVP: Agyemang-Badu, oggi piccolo Essien. Favoloso

3 commenti:

valentino tola ha detto...

Ciao Carlo, purtroppo ho potuto seguire pochissimo della manifestazione, però la finale non potevo perdermela.
Il Ghana ha meritato per il coraggio, la generosità e anche la disciplina tattica con cui ha gestito l'inferiorità numerica. Il Brasile del resto non è che abbia creato chissà quali occasioni, e ha sempre mancato di profondità nella sua azione. In spazi stretti e contro difensori così atletici capaci di contrastarlo sul suo terreno Kardec non era l'ideale, al di là di una prestazione individuale disgraziata (ti chiedo cosa ne pensi di questo giocatore, tu che l'hai visto molto più di me).
Disgraziata anche la partita di Teixeira, che ha gestito un buon numero di situazioni nella maniera meno avveduta possibile. In più mi sembra ci sia una differenza fra il Teixeira che agisce in campo aperto e quello che gioca nello stretto: Douglas Costa in questo senso mi sembra più rapido e incisivo (come mai riserva?).
Devo dire che quello che mi è piaciuto di più del Brasile(che ho visto solo nella finale e contro l'Uruguay è stato il reparto arretrato, come blocco e anche come individualità.
Gran centrale Rafael Toloi, con piazzamento, carisma e piedi buoni, magnifici i due terzini: Douglas somiglia tantissimo, come movimenti in campo, a Daniel Alves (esattamente come Patric sembrava la copia di Maicon), Diogo ottima corsa oltre a piedi da trequartista.

Non posso che condividere il giudizio su Agyemang-Badu, direi che mi è piaciuta anche la prestazione di André Ayew, grande sacrificio in copertura e anche alcune azioni da leader quando tratteneva palla e faceva salire la squadra.

Per quanto riguarda la Spagna, intravedevo qualcosa di meglio rispetto alle ultime figuracce di Under 17, 19 e 21, però alla fine il risultato è stato lo stesso, peraltro secondo me più per merito di un Italia perfetta che ha spiazzato completamente gli uomini di Milla.
Riguardo ai singoli, Parejo e Mérida si sono persi per strada (Ander invece ha avuto buoni spezzoni, mi piace molto), mentre mi ha imbarazzato non poco il mondiale di José Angel, visto che l'ho pure pubblicizzato su questo blog... :D

Carlo Pizzigoni ha detto...

Ciao vale, sempre un piacere sentirti. A breve pubblicherò un pezzo di analisi sul mondiale, pieno di interessanti rilievi, anche se mi pare che in Italia l'abbiano snobbato non poco.
Alan Kardec è un giocatore in grande crescita, ha fatto un buon mondiale, salvo perdersi, clamorosamente nel momento decisivo, in finale, dove non l'ha mai vista. E' ormai tre anni che gravita attorno alla prima squadra del Vasco, senza riuscire mai ad affermarsi, adesso l'ha preso in prestito semestrale l'Internacional, vedremo. Dei tre uomini dietro la palla quello che ha più convinto è nettamente Giuliano, anche se in finale ha fatto poco.
Su Andre Ayew sono completamente d'accordo: ha al metà del talento del padre (Abedì Pelé), ma ha una voglia di vicnere e di emergere che lo porterà a fare un carriera migliore, vedrai.
A presto

Vojvoda ha detto...

Un Brasile che molti pezzi grossi li ha lasciati a casa.
Alexandre Pato, Rafael Carioca, Sandro (Inter P.A.), Neymar, Dentinho, Tales,(Inter),Oscar (San Paolo.
Un pò come successo a Italia, Germania e in misura maggiore all'Inghilterra.
La Spagna invece non ha attenuanti poiché Krkic si è infortunato poco prima dell'inizio del torneo ma il grosso era ai mondiali.
Blatter che si è molto lamentato per le assenze e che vuole fare qualcosa per obbligare i club a cedere i giocatori.
Magari puntare su date che evitino di sovrapporsi al già affollato calendario europeo sarebbe il primo passo...!

Su Alan Kardec: aveva poche chances al Vasco, non so quanto possa ritagliarsi un posto in un Internacional lanciato verso la rincorsa al titolo e che con il 3-4-1-2 utilizza l'inamovibile Alecsandro affiancandogli Taison con alle spalle D'Alessandro, e che con il 3-4-2-1 il solo Alecsandro supportato dall'argentino e da Andrezinho.
E' anche vero che con il nuovo arrivo di Mario Sergio (solo alla terza partita della sua gestione) potrebbero cambiare le gerarchie e Kardec dare una svolta alla carriera magari risultando decisivo nella difficile rincorsa al titolo.

Saluti.