24 settembre 2007

[reportage] Società in prestito

Dici che non bastano Fernando Belluschi e Gonzalo Higuain a metterti dietro tutta la serie B svizzera? Perché? Eh, perché il Locarno Football Club, squadra ticinese che naviga appena sopra la media classifica nel campionato elvetico di Challenge League, possiede (meglio possedeva, Higuain è finito al Real Madrid) tra le sue fila i due ex giocatori argentini del River Plate, oltre a una piccola pattuglia di “primavera”, sempre ex Millionarios. Al Locarno? Mai visti. E Rivas, Nelson Rivas, quest’anno giunto all’Inter, il difensore colombiano che chiamano Tyson, nemmeno si è visto in Canton Ticino? Eppure le carte federali parlano chiaro: l’Inter ha prelevato il giocatore dal Locarno… No, guarda, tra i biancoblù c’è un pezzo, diciamo così, di Inter: è il fratello di Mariano Gonzalez (ricacciato da Branca a Palermo e ora finito in prestito al Porto), Pablo, ma non pare proprio un fenomeno. Surreale. Un dialogo surreale che contiene tante verità, che verità non sembrano o non devono sembrare. Il Locarno ha sì avuto la proprietà di giocatori provenienti dall’Argentina ma, ovviamente, mai sono arrivati in Svizzera. Un articolo di Juan Pablo Varsky, insigne firma di La Nacion, ha scoperchiato verità mai chiaramente affermate. Ma la primogenitura dell’indagine spetta a Alejandro Casar Gonzalez, altro giornalista argentino, che si era occupato del caso alcuni mesi prima. Tutto nasce da alcune ricerche su Pini Zahavi, potentissimo procuratore, che insieme a un altro collaboratore molto noto anche in Italia, Fernando Hidalgo (agente dei maggiori calciatori argentini), fonda la HAZ Sport Agency: “Sono le iniziali dei cognomi – ci suggerisce Casar, da noi contattato -, il terzo del gruppo è Gustavo Arribas, ex collaboratore di Mauricio Macri, oggi presidente del Boca. La società che ha gestito i trasferimenti è la filiale argentina della HAZ, impresa fondata nelle Isole Vergini. La prima volta che se ne sente parlare è durante il trasferimento di Carlos Tevez dal Boca al Corinthians, trasferimento finanziato dal fondo MSI, già legato a Zahavi.” Le inchieste giornalistiche fanno parecchio rumore. “Tanto rumore per nulla” incalza però il presidente del Locarno, Stefano Gilardi, che tiene a sottolineare come tutte le operazioni siano condotte nel massimo della trasparenza e legalità. Durante una conferenza stampa indetta negli ultimi giorni di agosto lo stesso Gilardi ci ha tenuto a chiarire tutto:”Grazie ai contatti stabiliti in tutti questi anni a livello nazionale e internazionale un gruppo di investitori si è rivolto a noi, chiedendoci se eravamo disposti ad esplicare un’attività di intermediazione calcistica per i trasferimenti di giocatori. Secondo i regolamenti della FIFA – prosegue il presidente ticinese - un giocatore di un Club affiliato può essere ceduto ad un altro se è stato rilasciato il certificato internazionale di trasferimento. Questi diritti federativi valgono solo tra club di football che sono sottoposti alla giustizia sportiva. Alla stessa non può ricorrere un investitore, individualmente o in società, che ha rapporto con il calciatore trasferito. Aggiungo che Higuain non c’entra nulla e che da noi non è transitato.” E il Locarno che ci guadagna, scusi? “Sulla base di questi rapporti di fiducia un gruppo di investitori a partire dalla stagione 2006 finanzia in via anticipata l’attività calcistica della Prima Squadra con un importo forfetario di 600.000 franchi svizzeri all’anno versato ad inizio stagione ai quali si aggiungono 30.000 franchi per il Settore Giovanile. Abbiamo così potuto mantenere la squadra nella Challenge League e dare l’opportunità ai giovani locali e ai giocatori di scuola ticinese di affacciarsi al palcoscenico della Lega Nazionale.” Insomma, una società in prestito. Più o meno. Alcuni procuratori, non potendo disporre di una società a piacimento per i loro legittimi affari, ne affittano una, dove fanno transitare i giocatori che poi rivendono a club prestigiosi. Inutile dire chi ci guadagna in tutto ciò. Una pratica, quella della gestione-affitto di società, piuttosto diffusa nel Canton Ticino, dato che il Bellinzona (famosi i casi Matuzalem, Russotto e De Martino, “transitati” dai castelli dell’Unesco) ha un rapporto fiduciario con la Promosport. Esiste poi il caso di acquisto diretto di società: Giambattista Pastorello, vicepresidente del Genoa ed ex patron dell’Hellas Verona, ha comprato il Lugano. Naturale che ognuna di queste partnerships possa svilupparsi secondo cavilli differenti: resta, quantomeno, la stranezza. La Fifa ha voluto vederci chiaro, tanto più che la società che governa il calcio mondiale ha sede proprio in Svizzera. Indagherà. Intanto in Argentina, il River Plate, la società argentina in grave crisi finanziaria, da dove provengono i cinque calciatori “passati” al Locarno è ultimamente sotto torchio da parte della magistratura. Sì, perché ci sarebbe la questione della provenienza dei fondi per l’acquisto dei giocatori: “ Abbiamo controllato tutto, ci dice Giraldi, la provenienza è perfettamente lecita.” La contiguità Zahavi – Berezovskij (miliardario russo e oppositore di Putin) è solo chiacchierata, la vicinanza con Abramovich, certa. Sui capitali russi c’è un’ampia letteratura, ma questa è un’altra storia, più grande del Locarno, del Ticino, della Fifa e forse del calcio. Forse.

CARLO PIZZIGONI

Fonte: Guerin Sportivo

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