21 dicembre 2009

[San Siro] Inter - Lazio 1-0 - Spunti

Freddo, freddo, freddo. Difficile proporre calcio di alto livello a certe temperature, il match è stato senz'altro condizionato. Tuttavia la differenza di condizione psicologica è apparsa evidente, soprattutto col passare del tempo la Lazio si è quasi arresa, lasciando sostanzialmente trascorre il tempo nell'ultima mezz'ora, invece di aggredire la partita: non un bel segnale anche se la qualità della rosa dovrebbe tenerla fuori dalla lotta per la retrocessione in cui, per ora (la classifica parla chiaro), è impegnata.

INTER. La squadra di Mourinho ripropone il rombo con Stankovic vice Sneijder e la felice intuizione di Muntari terzino sinistro. Se non impegnato in compiti difensivi intensi ( e ieri Lichsteiner si è visto poco, specie nella prima parte) il ghanese ha corsa, calcio e intensità per giocare da quella parte: anzi, è molto più funzionale alla squadra di un esterno difensivo, fa gioco, accompagna la manovra, può essere una risorsa importante specie in questo genere di partite. Dopo 25 minuti è però out ed è surrogato da Zanetti che va a sinistra con l'ingresso di Vieira. L'Inter ha già segnato grazie a una bella transizione offensiva condotta da Stankovic e conclusa da Samuel Eto'o. Da quel momento l'imperativo della squadra diretta dall'allenatore portoghese è il controllo del ritmo della gara, cosa che riesce perfettamente. Accelerazioni e decelerazioni del ritmo gara vengono gestite da un centrocampo formato da elementi "posizionali" e con buon senso tattico: Cambiasso, Vieira e Thiago Motta (quest'ultimo elogiato a chiare lettere da Mourinho a fine partita proprio per la sua funzione di metronomo). Un po' di pressing alto contribuisce a recuperi in fase offensiva, non sempre seguiti da verticalizzazioni immediate per le punte, un po' perchè manca il principe di tale situazione, Sneijder, e un po' proprio perché non si voleva alzare il ritmo di un partita totalmente controllata (parate di routine di Julio Cesar, concentrate nella fase centrale della partita: chiusura prima frazione-inizio secondo tempo). Il ritmo non elevato limita il potenziale dei due attaccanti, sempre costretti a uno contro uno (con raddoppio) che partono in situazione da fermo e senza grande appoggi esterni, se non sporadicamente con Maicon, che però preferisce la palla al piede che la sovrapposizione (almeno ieri gli girava così...). Milito è pescato alcune volte in area ma non gli riescono le giocate e conclude poco e male verso la porta. Forse nella prima parte del secondo tempo l'Inter si abbassa troppo ma la densità difensiva non offre alla Lazio sbocchi interessanti e i nerazzurri non rischiano praticamente nulla. Mourinho sceglie di chiudere con tre centrali (ultimi minuti dentro Materazzi al fianco di Cordoba e Lucio, ieri perfetto e voglioso) per evitare di subire le palle buttate alte in area.

LAZIO. Ballardini ripropone Kolarov interno al fianco di Baronio e Del Nero esterno sinistro nel 3421. La squadra palleggia molto basso e cerca lo sbocco sulle due mezzepunte (più attivo Meghni di Mauri, inconcludente per 90 minuti) che appoggiano il primo passaggio in verticale dell'azione. Pochi i lanci diretti verso l'unica punta Rocchi, eppure in quelle poche occasioni (concentrate nel finale del primo tempo) la difesa interista va leggermente in apprensione. Preso il gol nel primo quarto d'ora (ingenuità di Del nero che prova a giocare il pallone, invece di concludere l'azione, con la squadra mal schierata) la Lazio fa un'immensa fatica negli ultimi 16 metri dell'Inter, complice anche l'assenza di un uomo chiave come Zarate, squalificato. Non concede molto lo schieramento con tre centrali (Radu, il migliore, insieme a Stendardo, centrale, e Siviglia) però la manovra, a cui questi difensori proprio non partecipano, ha pochi sbocchi laterali e non trova "uscite" credibili e pericolose. Poi, con il passare del tempo, nonostante i cambi (male Julio Cruz, poco incisivi Firmani e Makinwa) perde anche di convinzione, lasciando inoperoso Julio Cesar. Ballardini resta comunque vincolato al 3421 per tutta la gara, cambia le pedine ma non riesce a dare una sterzata alla gara. Kolarov ha corsa e piede per giocare in mezzo anche se deve ancora crescere in sicurezza in posizione di centrale di centrocampo (che in linea teorica gli dà anche più possibilità di arrivare al tiro, arma fenomenale del serbo), riportato sulla fascia con l'ingresso di Firmani, appoggia male a centro l'ultima mezza occasione biancoceleste.

P.S.: Interessante dichiarazione post partita di Ballardini, uomo che quando parla di calcio, se opportunamente solleticato, è spesso originale: "l'unica squadra che sta a livello fisico e tecnico dell'Inter, in questo campionato, è la Roma".




INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Cordoba, J.Zanetti, Thiago Motta, Cambiasso, Muntari (26' Vieira), Stankovic, Eto'o (86' Balotelli), Milito (88' Materazzi). A disp.: Toldo, Donati, Khrin, Suazo. All.: Mourinho.
LAZIO: Muslera, Siviglia, Stendardo, Radu, Lichtsteiner, Baronio, Kolarov, Del Nero (80' Makinwa), Meghni (58' Cruz), Mauri, Rocchi (80' Firmani). A disp.: Berni, Diakite, Cribari, Scaloni. All.: Ballardini

Gol: 14' Eto'o

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