Finalmente. Al termine di una rimonta
clamorosa, da 0-3 a 3-3, la Colombia si guadagna contro il Cile il
punto che gli consente di festeggiare il ritorno al Mondiale, dopo 16
anni di assenza. Dopo il triplo svantaggio, firmato da Vidal (rigore)
e Alexis Sanchez (doppietta), i cafeteros giocano un grande secondo
tempo e raggiungono il pareggio con Teo Gutierrez e Radamel Falcao (
due volte dagli undici metri). A una giornata dal termine delle
Qualificazioni a Brasile 2014, meta vicinissima per Ecuador e Cile,
quasi certo il quinto posto e quindi lo spareggio per l'Uruguay
contro la Giordania.
SUPER CILE IN AVVIO - In una
Barranquilla addobbata a festa (come tutto il Paese: uscita
anticipata dagli uffici), Colombia e Cile hanno dato vita a una gara
entusiasmante. Inizia alla grande il Cile, che con l'arrivo sulla
panchina di Jorge Sampaoli è tornato a possedere l'entusiasmo ( e i
risultati) degli anni del “Loco” Bielsa. Ritmo e intensità,
grande compattezza di squadra, reparti che si mescolano a meraviglia,
creando totale superiorità in mezzo, con la linea dei tre dietro che
fa scorrere velocemente il giro-palla, Carmona perno davanti alla
difesa, Vidal a tutto campo, Valdivia che parte da “falso nove”
per trovare spazi intermedi e grande profondità con Alexis Sanchez
ed Edu Vargas. Le ripartenze del Cile fanno malissimo alla Colombia,
che spreca la prima palla gol con Teo Gutierrez ma fa enorme fatica
difensiva. La prima rete nasce da una imprecisione in uscita di palla
di Perea, Valdivia è bravo a recuperare la sfera ed è geniale
nell'immediata verticalizzazione per Vargas, che anticipa l'uscita
bassa di Ospina e trova il rigore. Perfetto nell'esecuzione Vidal,
1-0 al 18'. La transizione, sempre forzata dai cileni che giocano
senza mai perdere equilibrio in campo, produce la seconda rete, con
Sanchez. L'ex Udinese bissa poco prima del 30', sugli sviluppi di un
corner. Dominio totale della squadra di Sampaoli, che con i tre punti
sarebbe già qualificata per i Mondiali.
RIMONTA COLOMBIA - Il 4-4-2 di Pekerman
non ha il dinamismo necessario, trova coi tempi sbagliati gli
esterni, James Rodriguez e Cuadrado, che dovrebbero innescare
l'azione offensiva. Dietro soffre tremendamente, anche per errati
movimenti nell'uscite per il pressing (che viene pure cercato in zona
medio-alta), e per i disastri nelle spaziature sulle transizioni
difensive. Sotto di tre reti il CT Pekerman, rimane lucido: modifica
la struttura in un 4-3-1-2 con James alle spalle di Falcao e Teo
Gutierrez e inserisce Guarin e Macnelly per giocare da mezzeali al
fianco di Carlos Sanchez, fisso davanti alla difesa. Cuadrado
retrocede a terzino (dove è pesata molto l'assenza di Zuniga), e la
partita cambia, anche per l'intensità e la voglia ritrovata dei
cafeteros, che vanno più volte vicino alla rete. La gara è già
mutata d'inerzia quando, al 66', Carmona colpisce la palla con la mano e
si prende il secondo giallo. Lì Pekerman è svelto nel cambio: fuori
Sanchez, dentro un altro attaccante, Carlos Bacca, per un
rischiosissimo 4-2-3-1, con Guarin e Macnelly in mediana. Coraggio
premiato, merito pure della tenacia di Armero, che mantiene viva una
palla quasi persa (errore dell'appena entrato cileno Rojas) e trova
al centro Gutierrez, che segna il gol di inizio rimonta al 69'. Il
Metropolitano è una bolgia, e il Cile difende male il vantaggio, con
l'uomo in meno. Due rigori (il primo, al 75', dubbio, il secondo,
all'84', netto) entrambi per falli subiti da James Rodriguez,
entrambi realizzati da Falcao, mandano in Paradiso la Colombia, che
dopo Francia 1998, torna a un Mondiale.
VITTORIA ECUADOR - Il pareggio lascia
comunque il Cile a un punto da Brasile 2014: nell'ultima gara la Roja
se la vedrà mercoledì con l'Ecuador, che è nella stessa
situazione. La squadra andina, allenata da un CT colombiano, Rueda,
si è meritata questo vantaggio battendo in casa l'Uruguay per 1-0:
ha deciso un gol di Jefferson Montero al 30'. Brutta gara per gli
uomini di Tabarez, che possono sperare in un risultato differente dal
pareggio e cercare di raddrizzare la differenza rete nell'ultimo
match; andasse male, si classificheranno al quinto posto, ottenendo
la chance di giocare lo spareggio intercontinentale contro la
Giordania. Non impossibile, per Suarez, Cavani e compagni. In match
ormai di scarsa importanza ai fini della qualificazione, il Paraguay
ha pareggiato in Venezuela ( Benitez e Seijas in gol), mentre
l'Argentina, col pass-Mondiale già in tasca, ha battuto il Perù: in
rete Lavezzi (doppietta) e l'interista Palacio, dopo il vantaggio di
Pizarro.
AREA CONCACAF – Nella federazione del
Centro e Nord America, vittoria 1-0 dell'Honduras a San Pedro Sula
contro il già qualificato Costarica (gol di Bengtson). La squadra
catracha è vicinissima al ticket diretto per il Brasile, conservando
i tre punti vantaggio sul Messico, che ha vissuto una serata di forti
emozioni. Il Tricolor doveva vincere per sperare nel quarto posto del
girone, e la conseguente qualificazione alla partita di spareggio
contro la Nuova Zelanda: c'è riuscito, davanti ai soliti centomila
dello stadio Azteca, battendo 2-1 Panama. Agonica la partita, col
Chicharito Hernandez che sbaglia un rigore e Panama che trova il
pareggio a 10' dalla fine con Tejada, dopo il gol iniziale di
Peralta. Decide in favore del Messico, a 5' dal termine, una
spettacolare rovesciata di Raul Jimenez: ora è sufficiente un punto
contro Costarica mercoledì e sarà spareggio. Gli Stati Uniti di
Klinsmann (già al Mondiale), hanno sconfitto 2-0 la Giamaica, per
merito di Zusi e Altidore.
CARLO PIZZIGONI
Messico - Panama 2-1
Messico - Panama 2-1
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