17 agosto 2007

[recap - Champions'] Siviglia - AEK 2-0



Passo importante in un momento estremamente delicato. Ha rischiato, il Siviglia, con un AEK che potrebbe e dovrebbe giocare un po' meglio, anche se stavolta Serra Ferrer mi ha persuaso, specie nel primo tempo quando i greci approfittano del ritmo bassissimo dei biancorossi. Juande Ramos sceglie Maresca e Poulsen come coppia di centrocampo, ma già al 25' del primo tempo si sta scaldando Renato. L'italiano e il danese non funzionano in fase propositiva e spesso si fanno trovare fuori posizione anche in fase di non possesso. Un disastro a cui l'allenatore sivigliano pone rimedio all'inizio del secondo tempo: fuori Maresca e retrocesso al ruolo di difensore centrale Poulsen ( e pure qui ci mette del suo: sul finire della partita invece di lasciare al portiere rimette in gioco di testa la palla proprio sui piedi di Julio Cesar, il giocatore di maggior talento dei greci - vabbè, Rivaldo concede solo flash-, sinistro e traversa con Palop battuto). In mezzo Renato e Keita, ed è nuova sinfonia. Il maliano non ricama ma recupera e accompagna, senza essere anonimo in fase offensiva, in Francia l'ha messa spesso. Davanti, prova superiore di Jesus Navas (sul primo gol si limita all'assist, il secondo è invenzione tutta sua: azione personale di slalom tra birilli giallo-neri) e segnali positivi di Diego Capel. La fiducia di Juande Ramos aiuta: timidino con il Madrid nella finale di andata di supercoppa, qui ritorna lui, punta il difensore e va, va ,va, il sinistro fa il resto anche se nel primo tempo si divora un gol clamoroso. Peggio per il Barça che non riusciì a trattenerlo quando, giovinetto, DC non riuscì ad ambientarsi alla Masia. Altro esordiente, altra buona prestazione: Fazio. Già ha tenuto in piedi la difesa argentina nel mondiale under 20, qui fa la stessa figura: si accomoda sul centrosinistra lasciando Boulahrouz nella parte preferita: l'olandese regala un'entrata con la solita, sospetta irruenza che mette fuori causa Rivaldo e poi si accomoda in panca. Fazio ritorna sul centrodestra con Polusen al fianco e non sbaglia niente; bonus: a seguito di un anticipo si ritrova, grazie a un inserimento centrale dei suoi, a tu per tu col portiere avversario e tenta di beffarlo con un pallonetto: esce male. Le fasce, che non vedono protagonista il possibile partente Dani Alves (se lo sostituiscono con Cicinho o Nelson e si mettono in tasca quella cariola di soldi compiono l'ennesimo miracolo del Guadalquivir), non sono però l'unica opzione sivigliana che possiedono uno dei miglior centravanti spalle alla porta del continente, Luis Fabiano, mente calcistica pazza e incostante ma superiore, che apre anche spazi centrali di inserimento. Kanoutè è indietro di condizione ma davanti alla porta non sbaglia: fa 2-0. Dovrebbe bastare.

Sevilla FC: Palop; Hinkel, Boulahrouz (Keita, M.46), Fazio, Dragutinovic; Jesús Navas, Poulsen, Maresca (Renato, M.46), Capel; Luis Fabiano (Martí, M.70) y Kanouté.
AEK Atenas:
Moretto; Edson Ramos (Kafes, M.61), Geraldo, Dellas, Arruabarrena; Zikos (Tozser, M.90), Nsaliwa; Julio César, Rivaldo (Kone, M.66), Manduca; y Liberopoulos.

1-0, m.47: Luis Fabiano
2-0, m.67: Kanouté

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non centra niente con Siviglia-Aek... però ho visto che Celsinho è finito allo Sporting Lisbona. Che ne dici? Speriamo abbia un po di spazio...


Michael

Carlo Pizzigoni ha detto...

Spero anch'io. comunque ha già perso un paio d'anni in Russia. Se questi giovani avessero procuratori seri...

Anonimo ha detto...

Assolutamente. Poi c'è chi riesce ad integrarsi anche in campionati tipo quello russo. Vedi Jo o l'ex socio nell'u17 di Celsinho, Ramon (che qualcosina nel CSKA ha fatto vedere).

Michael

Carlo Pizzigoni ha detto...

Celsinho è troppo giovane, e evidentemente non cos' sfacciato e pronto per un campionato di alto livello in un ambiente evidentemente non adeguato, almeno per ora, a lui. Non parlerei di campionato ma proprio di ambiente. Alla prima panchina c'erano un sacco di fotografi solo per lui: 'ecco il nuovo Ronaldinho'. Anche la società doveva muoversi in modo diverso, magari lasciandoo ancora in Brasile, oppure facendogli fare esperienza in altri club. Sempre in quel mondiale l'Arsenal prese Vela, che ha pure più futuribilità del brasiliano, e l'Arsenal sta indicandogli la via con prestiti in squadre spagnole dove può giocare e diventare giocatore vero da alti livelli. Questa è la via, mi pare.