19 maggio 2008

Dinamo Zagabria

Il solito dominio. La Dinamo Zagabria mette in bacheca il terzo titolo consecutivo (il decimo dall’indipendenza del Paese, che si aggiunge ai quattro nella Jugoslavia unita) comandando la classifica sostanzialmente dalla prima giornata e, a fine aprile, a sei giornate dal termine del torneo, già con buoni venti punti di distacco dalle inseguitrici Rijeka, Hajduk e Slaven Koprivnica. L’ennesimo titolo, vinto sbadigliando, ha però fatto seguito a un avvio turbolento di stagione tra i Blu della capitale croata. Eliminata nel preliminare di Champions dal Werder Brema, la Dinamo è stata poi fatta fuori anche nella prima fase di Coppa Uefa, quella a gironi, racimolando pochi punti (due pareggi) e continue brutte figure (sconfitta col Brann Bergen in Norvegia, su tutte). Il brusco stop europeo ha, di fatto, sentenziato l’esonero del tecnico Branko Ivankovic: in sostituzione dell’ex CT dell’Iran, Zoran Mamić, direttore sportivo e cervello della società di Zagabria (suo il grande colpo di Eduardo Silva, pescato nel sommerso brasiliano e impostosi a suon di gol anche con la nazionale croata), ha scelto Zvonimir Soldo, 40 anni, una vita allo Stoccarda da giocatore ma al debutto su una panchina. Ambiente ricementato e titolo giunto senza difficoltà. La Dinamo di Soldo varia il 442 al 4231, ha buona partecipazione dei giocatori alla manovra (bravi anche gli attaccanti, l’esperto Balaban, sceso da Bruges dove il suo l’ha sempre fatto, e il giovane Mandžukić, un ’86 da visionare con attenzione), quasi sempre impone il suo gioco (gli avversari nazionali inevitabilmente ne subiscono l’ascendente e il prestigio), c’è grande accompagnamento dei terzini, due brasiliani, Etto (ex Atletico Paranaense) e Carlos (cresciuto nelle giovanili del San Paolo), ed è da seguire l’ivoriano Guela, passato dalla Grecia dopo essersi formato all’Académie di Abidjan, la miglior scuola calcio del continente africano. Ma il firmamento si accende, ed è veramente un’illuminazione, per le giocate della stella, Luka Modrić, che il Tottenham si è già assicurato per la prossima stagione grazie a un esborso economico che scollina ben oltre i venti milioni di euro. Modrić, 22 anni, è giocatore di qualità assoluta, grande personalità, destro che incanta, rapido, fantasioso, vede gioco anche partendo dal lato sinistro, dove spesso è confinato nei Blu: ha una grande capacità di pescare il compagno libero, anche a distanza, sempre in posizione di vantaggio, facile pronosticargli una carriera nell’élite del calcio europeo e mondiale. Il mondo è suo, la Croazia, intesa come campionato nazionale, non più, visto la sua dipartita per Londra, ma difficilmente la Dinamo perderà il suo ruolo di faro del calcio di casa. Ma è vera gloria? Viene da chiederselo. Non è che questa situazione non rappresenti in realtà un limite di crescita per il calcio del Paese e addirittura per la Dinamo stessa, che in Europa non riesce a rendersi competitiva anche per il limitato valore delle squadre che incontra nel week end? L’Hajduk di Spalato, guidata in panchina dall’ex Juve, Torino e Bari Robert Jarni e in campo da Igor Tudor, chiamata al proscenio per rappresentare la rivale credibile dei Blu, è in una fase di ristrutturazione societaria che la porterà a diventare un club che potrà avere una partecipazione azionaria dei soci: una sorta di modello spagnolo in salsa croata. Basterà per rivitalizzare la squadra che una volta formava fenomeni come Alen Boksic?


Intervista a Zvonimir Boban:


Zvonimir Boban, simbolo della Dinamo Zagabria e idolo di tutta la Croazia (con lui arrivata a un passo dalla finale Mondiale, nel 1998 in Francia),è oggi analista di calcio molto apprezzato da una parte e dall’altra dell’Adriatico. Commentatore di Sky Italia e editorialista della Gazzetta, è anche direttore centrale di “Sportske Novosti”, apprezzato giornale croato: “ma ascolto tutti e lascio spazio anche a chi la pensa in maniera totalmente differente da me, ci mancherebbe…” ci dice quando lo raggiungiamo al telefono per parlare della sua terra. Anche quest’anno passeggiata per la Dinamo Zagabria? “Sì –racconta Zvone -, anche perché il divario economico- tecnico con le altre squadre non accenna a diminuire, mi auguro però che la ricostruzione dell’organizzazione-calcio del mio Paese possa generare più concorrenza. Spero che l’Hajduk termini di avere problemi societari e rilanci la sfida al vertice con la Dinamo. Dal punto di vista tecnico però noto che il livello di organizzazione tattica è migliorato moltissimo, e questo fa ben sperare per il futuro di tutto il movimento.”
Concentriamoci sui giocatori di maggiore visibilità. Due parole su Luka Modrić? “E’ sicuramente il miglior prospetto del calcio croato. E’ un grande talento ed molto forte anche mentalmente. Ha qualità e dinamismo, a me piacerebbe vederlo più in mezzo al campo, è una mezzala classica, non proprio goleador. E’ significativo e importante che un tecnico come Juande Ramos abbia scommesso così tanto su di lui: ci crede davvero, avrà fiducia. Credo sia molto importante, alla sua prima esperienza all’estero.”
All’Hajduk si è fatto notare il giovanissimo Nikola Kalinić, classe ’88. A noi piace, lei ci scommetterebbe? “ E’ bravo, ma ancora giovane. Vede la porta con grande regolarità, e questo non è mai un caso. Ha grande forza, convinzione, deve imparare a muoversi meglio, riconoscere le zone di campo dove è meglio ricevere, come mettere il corpo, però è sicuramente da seguire.”
Chi è proprio migliorato anche fuori dalla Croazia è Niko Kranjčar (Portsmouth), oggi appetito dai miglior club d’Europa, se l’aspettava? “Fosse bravo si sapeva, ma quest’anno ha davvero sorpreso tutti. Ha classe, sa muoversi bene anche se non è dinamicissimo, ma oltre alle sue indubbie qualità sul terreno di gioco mi ha convinto la crescita mentale, la grande serietà che dimostra.”
Un bel tris per la Croazia, che per l’Europeo lei pronostica… “ L’infortunio di Eduardo ci limita tantissimo. Non abbiamo un giocatore come lui. Però il gruppo è molto interessante, è unito, c’è un bello spirito, sono fiducioso.”

CARLO PIZZIGONI
Fonte: Guerin Sportivo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Premetto che conosco pochissimo Modric. A tuo parere le sue qualità finora sono state amplificate dall'aver giocato in un campionato di medio livello, oppure siamo davvero in presenza di un potenziale fenomeno?

Carlo Pizzigoni ha detto...

A me sembra davvero buono. Vediamo gli Europei e l'esperienza di Londra. Io sono ottimista.