Preview:
Prosegue tra polemiche e risultati non esaltanti la marcia di avvicinamento della Nigeria di Berti Vogts verso la Coppa d’Africa 2008. Il match di stasera con la Svizzera sarà l’ultimo test amichevole prima della spedizione in Ghana, e il viatico è tutt’altro che sereno. Battuti 1-0 dall’Australia sabato scorso a Londra, Vogts ha riferito che le maggiori preoccupazioni riguardano il centrocampo, orfano ancora di Obi Mikel (Chelsea)e senza un play maker adeguato al nuovo 433 spurio già provato lo scorso mese nell’amichevole con un Messico sperimentale, alla fine pareggiata 2-2. Tant’è vero che l’idea di Vogts e del suo staff di tecnici nigeriani prevede Kanu, ora al Portsmouth dietro alle punte con due mediani a copertura della difesa in linea a 4. Kanu, capitano delle Super Aquile, è assente come tanti altri (Yobo, Utaka, Yakubu: tutti potenziali titolari), troppi secondo la stampa nigeriana che gradisce poco questi infortuni più o meno diplomatici. E meno ancora la conduzione di Vogts, sul pino della Nigeria da febbraio ma decisamente poco convincente se si tiene conto che la Nigeria è una delle più grandi corazzate del Continente Nero, 19° nel ranking Fifa e appena vincitrice del mondiale under 17 (e molti osservatori vorrebbero addirittura questi campioncini già tra i “grandi”).Insomma, non si può presentare la qualificazione alla coppa d’Africa come biglietto da visita, dunque la missione in Ghana sarà lo spartiacque decisivo: Vogts deve alzare la coppa e convincere altrimenti ad Abuja si prevedono grossi sommovimenti. I tre attaccanti, proposti da un po’, sanno poco della farina del Vogts, ciò significa che esistono già suggeritori influenti e l’equilibrio all’interno dello spogliatoio deve essere tutto verificato: l’idea di squadra deve cominciare a nascere. Coi tre attaccanti, uno dei quali spesso deputato al rientro a centrocampo,si vuole lo spostamento dell’ex Inter Obafemi Martins sul centro sinistra e una punta centrale che con l’Australia è stata il poco convincente Makinwa. A destra, in contumacia Utaka, ha giocato Osaze Odemwingie (ora al Lokomotiv Mosca dopo le buoni stagioni al Lille)ma già stasera può essere provato Uche, del Getafe. La squadra però manca di equilibrio, anche se può incontrare quarti d’ora di ispirazione e trovare la porta avversaria con facilità. La coppia centrale Shittu (Watford) – Afolabi (Sochaux) è forte fisicamente, difetta nelle letture delle situazioni anche se dovesse giocare Obinna Nwanerri del Sion, così come Taiwo (Marsiglia) a sinistra, che però possiede un calcio alla Roberto Carlos e può aprire il gioco in maniera repentina. I già citati problemi di centrocampo(anche per i cali di forma di Yusuf- Dinamo Kiev) non sono stati risolti, almeno per ora, da Okonkwo(Tico, per gli svizzeri) dello Zurigo, deludente in Nazionale, forse potrebbe essere una buona idea, anche già da stasera al Letzigrund, provare Eromoigbe (Levski Sofia) in mezzo al campo e non terzino di destra come ha spesso fatto finora Vogts.
CARLO PIZZIGONI
Fonte: Corriere del Ticino
Recap del Match:
Partita di vigilia. Vero che quella nigeriana è più prossima dato che tra due mesi circa sarà già Coppa d'Africa mentre per l'Europeo manca ancora un po' di tempo, ma la verifica c'è stata, e per entrambe c'è una sonora bocciatura, al di là del freddo di ieri sera (secondo tempo con piedi congelati in tribuna stampa, per noi) e delle assenze piuttosto pesanti, specie nella selezione africana. La Svizzera, come ormai sempre nel post Mondiale, offre prestazioni spesso al di sotto della sufficienza: a difesa schierata si affida quasi esclusivamente alle invenzioni di Barnetta (ieri febbricitante e quindi giustificato del primo tempo anonimo). La punta unica non convince, ma a disposizione c'è poco. Ieri c'è stata la solita insistenza nell'imbucata centrale (con Nkufo in appoggio spalle alla porta) quasi mai produttiva. Poco o nullo l'appoggio delle fasce, la fase migliore della Svizzera rimane quella di recupero palla con Inler, soprattutto, e Gelson: azione ribaltata e possibile conclusione, ieri situazione sprecata continuamente da Gygax, evanescente a dir poco. Non meglio la Nigeria. Linea difensiva incredibilmente disattenta, errori individuali a ripetizione e comportamento di reparto imbarazzante. Nel primo tempo si è vissuto con i lungolinea di Taiwo (che nelle letture difensive è ancora alle aste) per la punta esterna, spesso Uche, benino all'inizio poi piano piano sfiorito. A metacampo soliti difetti d'impostazione, già senza Mikel il continuo palleggio mi pare non produttivo e ieri hanno fatto male, per l'ennesima volta, Yusuf e Tiko: solo sufficiente Etuhu, anche per qualche sberla da fuori che ha preoccupato non poco Benaglio. Pochissimi i cambi di gioco, e quando ci sono stati la Svizzera si è trovata spesso in difficoltà. Attacco a tre, quasi da subito con Odemwingie dietro a due punte: comunque grande mobilità, anche se la costruzione di azioni pericolose, specie nel primo tempo, rimaneva limitata. L'idea di un calcio così attendista da parte di Vogts rimane incomprensibile, specie per le doti di fondo dei nigeriani che fino alla fine, nel freddo di Zurigo, hanno corso senza problemi: organizzare più pressing di squadra e ripartire velocemente: sarebbe devastante l'applicazione con i giocatori a disposizione (a proposito: Obinna a fine partita ha fatto bene - ciò dimostra una certa profondità della panchina delle Super Aquile, viste le assenze-: provarlo prima?).
Svizzera: Benaglio; Philipp Degen (9. Lichtsteiner), Djourou (81. Grichting), Eggimann, Magnin (76. Spycher); Fernandes, Inler; Gygax, Yakin (76. Ziegler), Barnetta (46. David Degen); Nkufo.
Nigeria: Ejide; Ifeyani, Nwaneri, Shittu, Taiwo (87. Afolabi); Etuhu, Ayila (70. Olofinjana), Tico; Uche (78. Obinna), Odemwingie; Makinwa (68. Manasseh).
Gol: 79' Taiwo
12 700 spettatori.
Letzigrund, Zurigo - 20 novembre 2007
1 commento:
A volte credo sia meglio diffidare della bruttezza e della sciatteria di una squadra, specialmente a pochi mesi da una grande manifestazione. Gli esempi nel passato si sono sprecati: a Euro2000 Olanda e Italia arrivarono nell'occhio del ciclone, con i fucili già belli carichi per sparare sull'esordiente Rijkaard e su Dino Zoff, eppure entrambe disputarono un ottimo torneo. Per contro le stesse due nazionali rimediarono ben magre figure quando si presentarono con lo status di favorite, gli azzurri nel 2002 e i tulipani nel 2006, quest'ultimi al termine di un girone di qualificazione chiuso senza perdere un incontro e mostrando a più riprese un gioco di buon livello.
Questo stucchevole pistolotto è solo per dire che ho grande fiducia nella Svizzera ai prossimi Europei. La materia prima per centrare almeno una semifinale c'è tutta. Barnetta, Djourou, Senderos, Inler, N'Kufo, Fabian Lustenberger (sempre che venga convocato) possono garantire buoni risultati. Il problema è semmai nella personalità; una chance sprecata come quella dell'ultimo mondiale può però essere servita da lezione.
Posta un commento