07 novembre 2007

[analisi] Tippeliga 2007

La top 10 della Tippeliga 2007

Competitivo, incerto, emozionante; il campionato norvegese appena concluso ha confermato la tendenza degli ultimi anni regalando un torneo intenso e ricco di spunti. Non siamo logicamente in presenza di livelli tecnici eccelsi, ma per gli amanti di un certo calcio “minore” non ancora piegato alle ferree logiche del business il divertimento non è comunque mancato. Ha vinto meritatamente il Brann, prevalendo sul sorprendente Stabaek, in seconda divisione solo due stagioni fa, sul Viking e su un parzialmente deludente Lillestrøm. Pessimo il torneo del Rosenborg, squadra non priva di talento ma talmente intermittente che sembra trovare più difficoltà a giocare contro il Fredrikstad che in Champions contro Chelsea e Valencia. I tempi del dominio assoluto che avevano trasformato la Tippeliga in uno dei tornei più a senso unico d’Europa sembrano ormai definitivamente tramontati. Di seguito una piccola classifica sui migliori giocatori del campionato appena concluso.

Somen Tchoiy (Stabaek)

Centrocampista multidimensionale da tre anni in Norvegia (prima nell’Odd Grenland, poi nello Stabaek), coniuga fisicità e buona tecnica con una grande costanza di rendimento, che gli è valsa la miglior media-voto di tutta la Tippeliga. Un Barusso meno esplosivo ma con maggior raggio d’azione e puntuale negli assist, una manna per la super-coppia d’attacco Daniel Nannskog-Veigar Pall Gunnarsson, 34 reti in due. Camerunese classe ‘83, è sbarcato in Scandinavia dall’Union Douala come esterno di centrocampo ma ha saputo dare il meglio di sé in posizioni più centrali. Difficilmente lo rivedremo in maglia nerazzurra il prossimo anno.

Marek Sapara (Rosenborg)

Sottovalutato e non di poco. Già architetto del Ruzomberok campione nazionale (più coppa e terzo turno dei preliminari di Champions) del 2006, Sapara è il mastice del centrocampo del Rosenborg, il freno all’anarchia tattica dei vari Traorè, Ya Konan e Tettey, la fonte primaria (7 gol, 14 assist) alla quale si abbevera un club che stenta ancora a ritrovare sé stesso. Punizioni velenose, cross taglienti come lame di rasoio, verticalizzazioni improvvise, il tutto condito da tanto dinamismo. Un Hamsyk con qualche anno in più; quanto ci vuole ancora per accorgersi di lui?

Alan Carlos Gomes da Costa “Alanzinho” (Stabaek)

Folletto tanto minuscolo (1.64 di altezza) quanto imprendibile, la taglia ridotta di questo classe ’83 scuola Flamengo rappresenta contestualmente il suo punto di forza e quello di debolezza. Inarrestabile palla al piede, sulla fascia sinistra riesce a creare la superiorità numerica con facilità imbarazzante ma vede meglio il compagno smarcato piuttosto che la porta. Ha evitato i carri armati della Tippeliga usando l’arma della velocità, ma in un campionato di maggior livello potrebbe non bastare.

Thorstein Helstad (Brann)

I 22 gol che gli sono valsi il titolo di capocannoniere, ma non solo; nella stagione di Helstad c’è stata tutta la rabbia e la determinazione per una carriera che forse non ha girato come avrebbe dovuto, con quell’unica parentesi extra-Norvegia (l’Austria Vienna) che poteva e doveva essere sfruttata meglio. Ma c’è stata anche la rivincita nei confronti del suo vecchio club, il Rosenborg, che lo scorso anno lo ha scaricato a stagione inoltrata. Motivo? Segnava troppo poco. Può capitare se fai giocare una punta pura come ala in un tridente. I neocampioni del Brann hanno risolto l’equivoco.

Christian Grindheim (Valerenga)

Partito con ambizioni di titolo, il Valerenga si è rivelato un clamoroso flop non andando oltre il settimo posto finale a dispetto di un rosa che annoverava diversi giocatori con esperienza internazionale (Lange, Mila, Zajic, Sørensen, successivamente Thorvaldsson). Si è salvato dal disastro questo piccolo Gattuso nordico classe ‘83, dinamite nei piedi e presenza “pesante” nel centrocampo del club di Oslo. Ultimo ad alzare bandiera bianca, la fascia di capitano assegnatagli lo scorso gennaio non poteva essere scelta più azzeccata.

Rune Jarstein (Odd Grenland)

Decidere chi tra lui e Håkon Opdal del Brann sia stato il miglior portiere della Tippeliga sarebbe un pò come scegliere se si vuol più bene al papà o alla mamma. La preferenza per il talento dell’Odd Grenland, inversamente proporzionale alla (pessima) qualità della squadra, si basa su ragioni puramente anagrafiche (23 anni contro 25). Opdal è stato eletto miglior numero uno del 2006, quest’anno quindi toccherà probabilmente a Jarstein, portiere attento, reattivo, carismatico e dai nervi d’acciaio, qualità quest’ultima indispensabile quando si è costretti a guidare una difesa scombiccherata come quella del club di Skien. Lo segue l’Arsenal.

Frode Kippe (Lillestrøm)

Giudizio senza fronzoli, come il suo stile di gioco: miglior difensore della Tippeliga. A tratti feroce (6 gialli e 3 rossi in 18 partite), ma sempre efficace, specialmente sulle palle alte. Quattro anni nel Liverpool (inframezzato da un prestito allo Stoke City), forse un livello un po’ troppo alto per lui

Per Ciljan Skjelbred (Rosenborg)

Si chiama Profdrømmen ed è la versione norvegese del (tristissimo) reality Campioni-Il Sogno. Skjelbred lo ha vinto a 15 anni guadagnandosi una settimana di stage con il Liverpool, ma poi ha rifiutato l’offerta di contratto dei Reds per firmare con il Rosenborg. Talento mediatico? Risposta negativa, perché questo classe ’87 originario di Trondheim si è fatto tutta la trafila delle nazionali minori, dall’under-16 all’under-21, fino a esordire lo scorso marzo (contro la Turchia) con la Norvegia dei “grandi”. Ala destra già in rete due anni fa in Champions League (avversario l’Olympiacos), quest’anno qualche ombra ma anche lampi di luce intensissimi, che gli sono valsi l’interessamento di Alex Ferguson, garanzia anti-bluff per eccellenza.

Kristjàn Örn Sigurdsson (Brann)

Tanti i protagonisti nella vittoria del Brann, dal già citato Helstad a capitan Andresen, dagli esterni Solli e Vagaan Moen al portiere Opdal. Una menzione particolare la merita però questo solido difensore islandese che ha dato vita, assieme al connazionale Ölafur Örn Bjarnason, a una delle coppie di centrali più affidabili di tutto il campionato. Li chiamano Ørneredet, il Nido dell’Aquila, giocando con il loro secondo nome, che sia in norvegese che in islandese significa “aquila”. In campo però niente scherzi; il muro da loro eretto si è rivelato vitale per una squadra dalle spiccate propensioni offensive quale il Brann.

Chinedu Obasi Ogbuke “Edu” (Lyn)

Solo undici partite nel Lyn 2007 prima di prendere la via della Zweite Liga tedesca, sponda TSG 1899 Hoffenheim, ma tanta qualità, con 5 gol (inclusa una bella doppietta al Rosenborg) e 3 assist. Attaccante classe ’86 veloce e tecnicamente valido, carattere un tantino focoso da sistemare, la scelta della seconda divisione tedesca può sembrare un declassamento. L’Hoffenheim però è ambizioso e pieno di grana. L’opposto del Lyn.

ALEC CORDOLCINI

4 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti x l'analisi. Dato ke io seguo il Tromso avrei messo anke Moldskred esploso nella seconda parte. Cmq ancora congratulazioni.
Mauro

Anonimo ha detto...

Grazie per i complimenti, fanno sempre piacere. Morten Moldskred ci poteva stare eccome nei top 10, è partito male ma si è ripreso alla grande da luglio in poi, dopo la partenza di Arst per Kristiansand. Peccato per il fisico un pò fragile, comunque insieme a Rushfeldt e a Strand è stato il migliore di questo Tromso che avrebbe potuto ottenere qualcosa di più del sesto posto finale.

Giuliano Adaglio ha detto...

Grande Alec! Sapevo che non mi avresti deluso...l'articolo sull'IFK uscito sul Guerino era perfetto!

Anche la top 10 della Tippeliga non è male: l'ho seguita abbastanza poco quest'anno, preso com'ero dalla splendida cavalcata dei miei Blåvitt, ma mi trovo d'accordo con la tua analisi.

Ho una passione sfrenata per Sapara, che avrei messo al primo posto assoluto: vero è però che la stagione di Tchoiy è stata sorprendente, mentre sul buon Marek pesa l'annata del tutto fallimentare (in campionato almeno) dell'RBK.

Ottimo anche Sigurdsson del Brann, che però non è neanche paragonabile al suo connazionale e quasi omonimo in maglia biancoblù: il nostro Ragnar è potenzialmente uno dei difensori più forti d'Europa (ehm...giudizio forse un po' eccessivo, ammetto di essere obnubilato da una vittoria attesa da 11 anni: lui è davvero bravo però! ;-))

Anonimo ha detto...

Sono molto contento della vittoria dell'IFK, nonostante non sia un tifoso della squadra (come del resto di nessun'altra di Allsvenskan e Tippeliga, che seguo da perfetto neutrale....c'è più gusto). Mi è piaciuta la filosofia alla base, ovvero tanti giovani e soprattutto tanti prodotti locali, senza la spasmodica ricerca dell'acquisto esotico a tutti i costi.

Sapara mi piace moltissimo, è riuscito a emergere anche quest'anno a dispetto del brutto campionato del Rosenborg (ovviamente in Champions, con l'unica olandese ormai praticamente fuori, il mio tifo è tutto per loro...). Una chance in un campionato di primo livello lo slovacco se la meriterebbe proprio.

Mi stimola l'avventura tedesca di Ogbuke. Speriamo bene