19 giugno 2007

[figura] Oscar Cardozo



Arriva da lontano, può andare lontano, vuole andare lontano. Oscar René Cardozo, classe 1983, centravanti paraguagio del Newell’s Old Boys ha ancora fame. Passata quella “fisica”, che in gioventù ha dovuto subire, non ha cancellato quella metaforica che descrive la voglia di arrivare. Passo dopo passo si sta issando al ruolo di cannoniere principe del campionato argentino, contendendo il trono, nel campionato Clausura in corso, a un re della specialità, Martin Palermo. Un traguardo mascherato da nuovo start verso obiettivi sempre più prestigiosi. L’entroterra paraguagio è ancora uno dei posti più curiosi e meno decodificabili del continente sudamericano. Saranno stati i gesuiti che qui svariati secoli scelsero i microcosmi delle “Reducciones” per ricreare insieme agli Indios una cristianità nuova e più profonda (prima che gli spagnoli si scocciassero, cancellando la Compagnia di Gesù), sarà per la l’impenetrabile giungla del Chaco, ribattezzato l’”Inferno Verde”, sarà per l’inetichettabile e pluritrentennale dittatura di Alfredo Stroessener, certo è che il Paraguay, anche oggi, rimane poco catalogabile, specie fuori da Asunción. Cardozo arriva da quell’entroterra: cresce a Juan Eulogio Estigarribia, piccolissima località nel dipartimento di Caraguazú, 300 chilometri e una galassia dalla capitale. Fino a otto anni parla solo Guaraní, lingua delle popolazioni indios, ancora oggi diffusissima e che mantiene il carattere di ufficialità affianco del castigliano. Famiglia che va un po’ per conto suo, studi pressoché inesistenti, ma amore per il fútbol sconfinato, anzi “voglia di diventare un centravanti” praticamente innata. Dura dimostrarlo sui campi spelacchiati della Liga Pastoreo, il torneo dilettantistico delle regioni dell’entroterra paraguagio. A qualcuno non sfugge però la confidenza con la rete del “Tacuara”, il suo nomignolo, che indica il nome – di origine guaraní - di una pianta alta e sottile che, ci perdonino i botanici, assomiglia al bambù. Cardozo è infatti alto (193 cm) e magro, ma è resistente come pochi. In più, ha un sinistro affidabile e potente, una bella confidenza di testa e ottima coordinazione per la sua altezza: oddio, quando il 3 de Febrero se lo porta via per meno di cinquecento dollari non era forse così pronto: chi ci ha visto qualcosa meriterebbe una citazione. Come la merita Héctor Enrique, titolare di una delle migliori battute di ambito calcistico: dopo lo slalomistico gol di Maradona contro l’Inghilterra nei mondiali messicani ironizzò: “se Diego non avesse segnato dopo il mio stupendo passaggio, sarebbe stato da uccidere…” Ecco, l’”assistman” e Diegol condivisero la vittoria anche con il portiere Pumpido. Anni dopo, la telefonata per quello che era diventato responsabile tecnico del Newell’s ,“Nery – disse “el Negro” Enrique – , in Paraguay c’è un grande attaccante, prendilo!” A dire il vero Enrique, cuore Milionario, aveva avvertito prima il River ma a Nuñez non furono persuasi, salvo poi tentare, ancora oggi, di mettere insieme un’offerta per convincere il padrone dei “Lebbrosi” di Rosario, Eduardo Lopez, che fa circolare invece l’aneddoto di come sia stato in realtà lui a scoprire il gioiello paraguagio. Dettagli. Lopez, che lo prelevò per 900 mila dollari dal Nacional di Asunción, la squadra dove Cardozo si affermò (63 presenze, 27 gol), ha già rifiutato a fine 2006 le offerte della Real Sociedad e del Cruz Azul: vuole non meno di 10 milioni di euro. “Lei cosa preferirebbe?” “Dove mi offrono di più, la mia famiglia ha sempre bisogno di me”, chiude qui la conversazione il Tacuara, prende l’ascensore sale al decimo piano dell’Holiday Inn di Rosario, dove risiede da più di un anno, e attende che dal primo gli squillino che è pronto il pranzo. “ Mi pare un tibetano”, dice qualcuno. Uno dei pochi che lo conosce veramente, Justo Villar, portiere paraguagio sempre del Ñuls, “come lui ce ne sono pochi, anche e soprattutto dentro il campo. Farà benissimo anche in Europa.”

CARLO PIZZIGONI

Fonte: Guerin Sportivo

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Giocatore assolutamente sottovalutato e tenuto poco in considerazione. Mi ricorda un po Cruz.

Michael

Carlo Pizzigoni ha detto...

Sicuramente sottovalutato, ma non dal Newell's che chiede dieci milioni di euro per la cessione, col Benfica fermo a 7,5. Il Da Luz potrebbe essere il suo ambiente ideale, ma lo devono rpednere prima della Copa America, altrimenti alla Lepra sparano ancora più alto e magari arriva il Qatar, come è successo per Zarate (che spreco...)

Anonimo ha detto...

Ho letto ieri di Zarate...veramente una roba assurda. 15 milioni di euro poi..neanche una cifra impossibile considerando quanto, ad esempio, l'Atletico Madrid ha pagato Aguero.

Per Cardozo...non considerato a livello internazionale, intendevo. Nelle cronache di mercato si legge pochissime volte il suo nome associato a club europei.

Michael

valentino tola ha detto...

Non ci credo, Zarate in Qatar...
Ma il ragazzo non può fare nulla, darsi malato, nascondersi da qualche parte, mandare un suo sosia, eh?

Anonimo ha detto...

Ho visto Cardozo giocare dal vivo.
Un calciatore interesantissimo.
Lui giocavo di solito nel attaco di Newell´s....nel attaco, nel mezzo..facevo di tutto. Saró titolare di Paraguay, senza dubbio.
Ma 10 millioni di euro?? Mi sembra molto...

Scusa la mia insistenza...Ma non ci vuole pagare 7 millioni di Dolari per Pavone!!, Cappocannonieri nel 2005, Cappocannonieri dal Campione nel 2006, considerato per Basile tra le due migliori attacanti che giocano in Argentina (Palacio é l'altro)
Veramente non capisco.

Anonimo ha detto...
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Carlo Pizzigoni ha detto...

Dai Pachi, se nessuno è diposto a pagare, il Pincha si farà la prossima Libertadores con el Tanque... Piatti lo vendete? HAi visto che andrà ai Mondiali in Canada?

Carlo Pizzigoni ha detto...

Cardozo è ufficiale al Benfica, poco più di 9 milioni il costo.