25 giugno 2007

[analisi] Superliga 06/07 - Porto campione





Doveva essere Porto, e Porto è stato, ma che fatica, e che emozioni! A fine spettacolo, ecco il risultato: Porto 69 punti, Sporting 68, Benfica 67. Un applauso per tutti, specie per tre tecnici. Jesualdo Ferreira è arrivato ai Dragoni durante la preparazione del campionato in sostituzione di Co Adriaanse e ha centrato l’obiettivo mantenendo praticamente sempre la testa della classifica e facendo una buona figura anche in Europa. Paulo Bento ha portato i suoi ragazzi, molti dei quali appena ventenni, a lottare coi migliori, Fernando Santos è riuscito a costruire una base di gioco solida per il suo Benfica, che darà frutti a breve. Agli ultimi due sono mancati, oltre alla qualità della rosa del Porto, anche un marcatore affidabile in casa Benfica (quest’anno Nuno Gomes è diventato Nulo Gomes…)e un po’ di creatività nel centrocampo dello Sporting.

Pur non avendo l’appeal dei maggiori campionati europei la SuperLiga portoghese ha offerto, come ogni anno, una quantità considerevole di giocatori interessanti: proviamo a scovarli affiancandoli alle star consacrate in una top eleven, con l’aggiunta di qualche riserva

In porta, dritto su Hélton. Nonostante la papera in Champions’ che ha sostanzialmente condannato il Porto all’eliminazione, in tutta questa stagione ha offerto sicurezza alla sua difesa e Dunga lo ha promosso titolare della Seleçao. Nel sottobosco della Lega benissimo Fernando del Leiria, ennesimo esponente brasiliano in quella che è diventata la migliore scuola del mondo nel ruolo! Menzione anche per lo svizzero Benaglio del Nacional, pronto a prendere la porta anche della sua nazionale. La difesa del Porto, ritornata a 4 con l’arrivo di Jesualdo ha beneficiato soprattutto del lavoro sulle fasce di Fucile e di Bosingwa, recentemente “titolarizzato” da Scolari nella Selecçao. Affidabile anche il benfiquista Leo, ex Santos, e attenzione ad Antunes (classe ’87) del Paços de Ferreira (squadra che ha raggiunto l’incredibile traguardo della qualificazione UEFA), laterale sinistro a cui si stanno interessando le big d’Europa. Al centro, bene, ma non è una sorpresa, Pepe del Porto: oltre ogni previsione il compagno di reparto Bruno Alves (giocare organizzati aiuta). Tra i giovani da tenere d’occhio Tiago Gomes, che il Benfica ha spedito a inizio stagione all’Estrela Amadora.

A centrocampo, rivelazione dell’anno, Miguel Veloso dello Sporting: davanti alla difesa ha mostrato doti di lettura del gioco eccellenti: di lui si parla ancora poco ma in ottica mercato chi di dovere ha notato questo 1986.

Lucho Gonzales, Moutinho e Petit perfetti come sempre, i nomi da appuntarsi sono però altri due: Rubem Amorim (1985) mediano del Belenenses, giocatore chiave della bella stagione dell’altra squadra della capitale (finita quarta). Stagione fantastica anche per il polacco Kazmierczak (solo Kaz per i portoghesi, e li capiamo) del Boavista, sinistro educatissimo, buono di testa, pure cinque gol e missive in serie da Beenhakker: era solo in prestito in Portogallo, il Pogon se l’è portato a casa e aspetta offerte danarose. Citazione anche per Katsouranis del Benfica, grinta da vendere e da frenare: una sua entrata ha rischiato di terminare la carriera del gioiello Anderson, del Porto, finito allo United in questi giorni

Davanti, Quaresma sopra tutti. Conferme importanti per Liedson e Miccoli (quando gli infortuni gli han permesso di illuminare gioco). Decisivo, e sorprendente, il finale di stagione di Adriano del Porto, fallito il lancio di Renteria, per i Dragoni i gol del brasiliano sono stati autentico ossigeno. Tra le sorprese Dady, 25enne di Capo Verde: sembrava perso per i palcoscenici importanti; invece il Belenenses ci ha scommesso sopra andandoselo a prendere all’Odivelas, in seconda divisione. Dopo una stagione interlocutoria, quest’anno ha infilato 12 gol risultando vice-capocannoniere dietro al cecchino Liedson.

CARLO PIZZIGONI

(ha collaborato Mario Ventura di Finta e Remata)

Fonte: Guerin Sportivo

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