10 aprile 2007

[preview] Allsvenskan 2007

Dopo il colpo grosso messo a segno la scorsa stagione dall’Elfsborg, tornato sul trono di Svezia dopo 45 anni di digiuno, l’Allasvenskan riparte all’insegna della massima incertezza, con almeno cinque potenziali candidate per il titolo, nessuna delle quali però, tanto per confermare quanto detto poco sopra, ha vinto nella prima giornata, disputata a cavallo della Pasqua. I campioni in carica dell’Elfsborg, reduci da un’onesta Royal League e da un precampionato tutto sommato soddisfacente, si sono rinforzati con l’acquisto dell’attaccante inglese James Keene, messosi in evidenza a suon di reti (10) lo scorso anno con la maglia del GAIS. La grinta di capitan Anders Svensson e l’estro dell’ex meteora genoana Stefan Ishizaki costituiranno nuovamente i punti di forza del club di Borås, che dovrà difendere il titolo dagli assalti di Helsingborg, Malmö e dai due club di Stoccolma, Djurgården e AIK. Vediamoli brevemente: lo scorso anno l’Helsingborg aveva inanellato, nel girone di andata, una serie di risultati negativi che lo avevano portato a un passo dalla zona retrocessione, poi il cambio di allenatore (lo scozzese Stuart Baxter sostituì Peter Swärdh, licenziato dopo l’ennesimo capitombolo nel derby col Malmö) e l’arrivo di Henrik Larsson a supportare la coppia giamaicano-ruandese Shelton-Kerekezi, avevano rivitalizzato l’ambiente portando la squadra fino al quarto posto finale. Oggi il nuovo Helsingborg ha perso Shelton, finito allo Sheffield United, e il difensore Andreas Granqvist, in prestito al Wigan, sostituendoli con Razak Omotoyossi, 21enne punta del Benin, e Samir Beloufa, stagionato algerino svincolatosi dai belgi del Westerlo e visto anche in Italia tra le fila di Milan e Monza; a prima vista nel cambio ci hanno perso, ma il ritorno di un’icona quale Henke “God” Larsson può ancora fare la differenza. Il Malmö è reduce da due stagioni poco brillanti, ma sulla carta resta una delle squadre dal potenziale più elevato: ai gol ci pensano il brasiliano Junior e il finlandese Jonathan Johansson, agli assist le vecchie volpi Jari Litmanen e Yksel Osmanovski, l’arrivo del liberiano Jimmy Dixon dovrebbe garantire maggiora sicurezza al reparto arretrato, mentre occhi puntati sul neoacquisto (arriva dal retrocesso Örgryte) Ola Toivonen, centrocampista offensivo classe ’86 che ha da poco esordito con la nazionale maggiore svedese. Come i rivali del Malmö, anche il Djurgården, il club di Allsvenskan più titolato nel nuovo millennio (tre campionati e tre Coppe di Svezia vinti dal 2000 a oggi), proviene da un campionato molto deludente, in cui si è vista una squadra sfilacciata e in grossa difficoltà nel trovare la via del gol. Per ritornare ai vertici la dirigenza ha rinnovato completamente lo staff tecnico, guidato ora dall’islandese Siggi Jónsson, che ha giubilato il modulo a tre punte sostituendolo con il 4-1-3-2. In casa Djurgården le speranze sono due: che si risvegli il coloured Jones Kusi-Asare, brillante nel 2005, spento l’annata successiva, e che il brasiliano Quirinho dimostri di valere almeno in parte la sostanziosa cifra sborsata dal club di Stoccolma all’Atletico Mineiro un anno or sono. Da tempo inoltre ci si aspetta qualcosa di più dal trequartista Daniel Sjölund, ex West Ham e Liverpool; gli anni sono ormai ventiquattro, sarebbe anche ora di darsi una mossa. Rimanendo a Stoccolma, l’AIK ha superato bene lo shock della retrocessione del 2004 ritornando immediatamente nella massima divisione e rischiando di vincere l’Allsvenskan da neopromossa; difficile riesca a ripetersi, perché l’effetto sorpresa è oramai svanito e la concorrenza quest’anno appare più agguerrita, ma gli uomini di mister Rikard Norling, l’artefice della rinascita del club, potranno contare su un pubblico caldo e partecipe come non mai. La scorsa stagione infatti per vedere l’AIK contendere il titolo all’Elfsborg si registrò un afflusso di oltre 21400 persone, il più alto numero di spettatori in un match di Allsvenskan dal 1977.

Possibili sorprese possono arrivare dal Kalmar e dal suo Ari da Silva Ferreira, nazionale under-23 brasiliano nonché capocannoniere dell’ultima Allsvenskan, e dall’Halmstad, vice-campione nel 2004, che in tempi recenti ha sofferto terribilmente la partenza per Hannover del bomber islandese Thorvaldsson. Oggi il vuoto sembra poter essere colmato dal talento del baby Emra Tahirovic, già definito da qualche addetto ai lavori “il nuovo Ibrahimovic”, mentre importante è stata la conferma del centrocampista Dusan Djuric, altro prospetto interessante nonché punto fermo della squadra assieme al centrale lituano Tomas Zvirgzdauskas. Difficile si ripeta invece l’Hammarby, terzo l’anno scorso, che ha cambiato parecchio (tredici acquisti e dieci cessioni tra cui quella, importante, del difensore tedesco Max von Schlebrügge, finito all’Anderlecht) riuscendo comunque a trattenere l’attaccante brasiliano Paulinho Guarà, mentre punta decisamente sui giovani l’IFK Göteborg, e non potrebbe fare altrimenti viste le precarie condizioni economiche; un quarto posto in funzione Royal League sarebbe già un bel risultato. In coda da segnalare invece l’esordio assoluto in Allsvenskan del Brommapojkarna, ennesimo club di Stoccolma (proviene da Bromma, quartiere occidentale della capitale) che la scorsa annata ha sorpreso tutti guadagnandosi la promozione dopo aver superato l’Häcken nei play-off salvezza/promozione. Candidato numero uno alla retrocessione quindi (altri indiziati sono una delle squadre yo-yo per eccellenza, il GAIS di Göteborg, e il Trelleborg, quest’ultimo campione del Superettan 2006 con sole 13 reti subite in 30 partite, ma adesso la difesa blindata potrebbe non bastare…), ma anche pronto a vendere cara la pelle, visto che all’esordio ha battuto 1-0 il Djurgården grazie a una rete-lampo di Joakin Runnemo, che ha impiegato solamente 76 secondi per entrare nella storia del club. In più quest’anno a favore del Brommapojkarna giocherà anche la diminuzione delle retrocessioni (sarà solo una) in seconda divisione decisa dalla Federcalcio svedese, per un’Allsvenskan che dal 2008 passerà da 14 a 16 squadre.

ALEC CORDOLCINI

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Alec, mi hai anticipato! Come vi dicevo, in questi giorni volevo abbozzare una presentazione dell'Allsvenskan, ma problemi - diciamo così- personali me l'hanno impedito.

Poco male, la tua "preview" è perfetta. Azzeccare l'esito del campionato svedese al momento è impresa da indovini, il livello non è eccelso e le sorprese sono all'ordine del giorno, come dimostrano i risultati della prima giornata.

Personalmente ritengo (ma lo pensavo anche un anno fa) il Malmö un gradino sopra tutti, per potenza economica e qualità della rosa. Jonatan Johansson e Junior sono la miglior coppia d'attacco del campionato, Anders e Daniel Andersson, Litmanen, Osmanovski, Dixon e Toivonen sono tutti ampiamente sopra la media del campionato. Questo non significa che vinceranno il campionato, ma se dovessi puntare una corona (purtroppo) lo farei su di loro.

L'Elfsborg ha il grande vantaggio di giocare in casa sul sintetico, componente che l'anno scorso ha rivestito un ruolo non da poco nel successo finale. Anders Svensson è il classico giocatore che fa rendere al meglio i compagni: avere in rosa uno come lui in Svezia fa la differenza. Keene a me non piace, ma i gol li sa fare e nello schema di Haglund (una punta e tre centrocampisti offensivi) può essere devastante.

L'AIK non è così male come sembra: Wilton Figueredo è forse l'attaccante più completo del campionato (insieme ad Ari da Silva Ferreira del Kalmar, capocannoniere l'anno passato), Burgic, Pavey e Stephenson sono ottimi giocatori. La difesa è solida, il pubblico è caldo...dei gialloneri non mi fiderei.

Il Kalmar, snobbato dai media (e anche da te :-)) è squadra solidissima, una sorta di "Valencia del Nord": prende pochissimi gol e davanti può contare sul già citato Ari (che secondo me comunque se ne andrà in estate).

Tutto il contrario dell'Helsingborg di Baxter, squadra spettacolare e imprevedibile, non così "Larsson-dipendente" come potrebbe sembrare. Se riescono a ritrovare la forma dello scorso autunno, possono diventare la principale antagonista del Malmö.

Le altre due "grandi" di Stoccolma (Hammarby e Djurgården) le vedo male: i primi hanno smantellato la squadra e a parte Paulinho non hanno giocatori in grado di fare la differenza, i secondi sono lontanissimi dalla squadra del 2002-2003 (ma anche da quella, già più scarsa, del 2005).

Del "mio" Goteborg che dire? I problemi economici ci sono, il mercato è stato poverissimo, ma il ritorno di Rehn (indimenticato regista della squadra di Champions degli anni 90, questa volta chiamato a guidare la squadra dalla panchina inseme all'altro ex Jonas Olsson) ha ridato fiducia all'ambiente. Negli ultimi tre anni, a parte lo sciagurato autunno scorso, la squadra era tornata ai vertici, ottenendo un terzo (2004) e un secondo posto (2005). Artefice di questi risultati era stato il norvegese Arne Erlandsen, mai amato da pubblico per il suo stile di gioco difensivo e basato più sulla forza fisica che sulla tecnica. Ora si spera che Rehn e Olsson possano puntare sulla valorizzazione dei giocatori di qualità che comunque sono presenti in rosa (Selakovic, Alexandersson, il giovane Andres Vasques). Difficile che si possa puntare al titolo, ma voglio essere ottimista.

Chiudo (sono già stato piuttosto prolisso!) segnalandovi alcuni prospetti interessanti. Nell'Halmstad, a fianco di Tahirovic, troverà spazio Ajsel Kujovic, lui sì davvero la fotocopia di Ibra. La tecnica non è paragonabile, ma il fisico c'è e sono convinto che il ragazzo farà parlare di sè. Il suo compagno Djuric e Holmén (dell'Elfsborg) sono già pronti per il salto di qualità, così come i brasiliani Wilton e Ari, di cui vi accenavo sopra. La sopresa potrebbe essere Albin Ekdal, ragazzino (17anni) del Brommapojkarna, splendido all'esordio contro il Djurgården. Figlio di un anchorman della tv svedese, Ekdal due anni fa rifiutò il Chelsea: una scelta difficile, che a conti fatti però potrebbe essersi rivelata vincente.

Anonimo ha detto...

Caro Giuliano, di calcio svedese ne sai molto più di me, perciò grazie per gli apprezzamenti. Aspettavo sul tuo blog una preview per confrontarla con le mie sensazioni. Recentemente ho lettp che Ari da Silva è stato visionato dall'Heerenveen quale sostituto di Afonso Alves in caso di (probabile) partenza di quest'ultimo, che purtroppo non vincerà la Scarpa d'Oro perchè in Olanda mancano ormai solo tre giornate alla fine del campionato.
Tre domande:
1-Massimo rispetto per Jari Litmanen, ma mi sembra ormai bollito; concordi?
2-Che dici di Sjolund? Io, da tifoso del Liverpool, stravedevo per lui quando era tra le fila dei Reds, ma poi non ha mai giocato...
3-Perchè tifi l'IFK?

Anonimo ha detto...

Allora, su Litmanen sono d'accordo: le sue condizioni fisiche sono pessime, a Malmö non ha mai giocato con continuità (10 partite in due anni) e quest'inverno si parlava di un suo ritiro definitivo. Non sarà lui a fare la differenza, ma non è detto che, magari entrando a partita in corso, non possa dare il suo contributo alla causa del MFF.

Sjölund ha disputato un buon campionato l'anno scorso, non all'altezza del 2005 ma comunque positivo. E' stato il giocatore più presente del Djurgården (26 incontri su 26) ma ha segnato solo 2 gol (contro i 7 del 2005). Non è un bomber, nè mai lo sarà: gioca piuttosto distante dalla porta in uno strano ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco, senza avere le stimmate del fantasista. Tecnica buona ma non eccelsa, mi sembra il classico giocatore a metà.

Il mio tifo per l'IFK risale all'infanzia, non saprei motivartelo: sai quando inizi a fantasticare sull'atlante, ti innamori di una città e immagini di giocare (o allenare) la squadra di quei luoghi? Ecco, è andata più o meno così. Poi con il tempo la passione si è fatta più concreta, con il Guerino, con Internet e con qualche viaggetto in terra svedese.

Anonimo ha detto...

Dopo l'Old Trafford ritiro tutto quello che di buono ho detto su Doni....