13 gennaio 2014

Mario Piccinocchi, un "canterano" da Barça nella Primavera di Inzaghi

Mario Piccinocchi, classe '95, è stato il miglior in campo nel derby Primavera vinto dal Milan. Grandi capacità in costruzione, difensivamente gioca sulle linee di passaggio avversarie intercettando palloni grazie al superiore QI calcistico. Prima della partita avevo scritto di lui sulla Gazzetta dello Sport Edizione Milano e Lombardia. Ecco l'estratto:




Il derby Primavera, recupero dell'ottava giornata di campionato, che si gioca oggi al Centro Sportivo Facchetti (calcio d'inizio alle 14,30), è una gara che ruota attorno alla parola riscatto. Non solo per il Milan di Pippo Inzaghi, sconfitto e eliminato dalla Coppa Italia nell'equilibrata gara dei quarti di finale giocata poco prima di Natale e terminata, ai supplementari, 3-1 per l'Inter.
Il riscatto del derby deve essere il riscatto del calcio milanese. Più di un tifoso meneghino reclama maggiore attenzione verso i giovani dei nostri vivai, anche dopo l'exploit recente registrato a San Siro dall'esordio Bryan Cristante. “In Italia manca un po' il coraggio di lanciare i nostri ragazzi, ” ha detto poche settimane fa Beppe Bergomi, bandiera interista e grande conoscitore del calcio giovanile. Troppi condizionamenti, troppi pregiudizi. Quelli che hanno per esempio attraversato le incipienti carriere di due giocatori di estrema qualità, che reggeranno col loro fosforo la battaglia di centrocampo del derby di oggi: il rossonero Mario Piccinocchi e il nerazzurro Gennaro Acampora. Il primo, ragazzo di Cornaredo, hinterland milanese, ha iniziato all'Aldini, tradizionale fucina rossonera, per poi passare al Milan, assecondando il suo tifo giovanile. Il quoziente intellettivo calcistico sviluppatissimo ha cancellato il refrain sul suo fisico non da granatiere, tanto da guadagnarsi il soprannome di Xavinocchi tra i frequentatori assidui del Vismara. Contro il Barcellona ci ha anche giocato, in Youth League, raccogliendo l'attenzione e la stima del tecnico catalano Jordi Vinyals: “ davvero un ragazzo interessante il numero 5, sembra sia cresciuto con la nostra idea di gioco...” Complimenti che inorgogliscono “Picci”, uno sicuro dei suoi mezzi: “ Ho sempre giocato sulla linea mediana – ha detto Mario - dettando i tempi davanti alla difesa, da regista. E' da sempre il mio ruolo preferito.” E anche Inzaghi, con l'idea di far nascere l'azione da dietro, palla a terra, non ha mai rinunciato alla tecnica e alle letture di Mario. 

CARLO PIZZIGONI
Fonte: Gazzetta dello Sport Edizione Milano e Lombardia

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