Mario Piccinocchi, classe '95, è stato il miglior in campo nel derby Primavera vinto dal Milan. Grandi capacità in costruzione, difensivamente gioca sulle linee di passaggio avversarie intercettando palloni grazie al superiore QI calcistico. Prima della partita avevo scritto di lui sulla Gazzetta dello Sport Edizione Milano e Lombardia. Ecco l'estratto:
Il derby Primavera, recupero
dell'ottava giornata di campionato, che si gioca oggi al Centro
Sportivo Facchetti (calcio d'inizio alle 14,30), è una gara che
ruota attorno alla parola riscatto. Non solo per il Milan di Pippo
Inzaghi, sconfitto e eliminato dalla Coppa Italia nell'equilibrata
gara dei quarti di finale giocata poco prima di Natale e terminata,
ai supplementari, 3-1 per l'Inter.
Il riscatto del derby deve essere il
riscatto del calcio milanese. Più di un tifoso meneghino reclama
maggiore attenzione verso i giovani dei nostri vivai, anche dopo
l'exploit recente registrato a San Siro dall'esordio Bryan Cristante.
“In Italia manca un po' il coraggio di lanciare i nostri ragazzi, ”
ha detto poche settimane fa Beppe Bergomi, bandiera interista e
grande conoscitore del calcio giovanile. Troppi condizionamenti,
troppi pregiudizi. Quelli che hanno per esempio attraversato le
incipienti carriere di due giocatori di estrema qualità, che
reggeranno col loro fosforo la battaglia di centrocampo del derby di
oggi: il rossonero Mario Piccinocchi e il nerazzurro Gennaro
Acampora. Il primo, ragazzo di Cornaredo, hinterland milanese, ha
iniziato all'Aldini, tradizionale fucina rossonera, per poi passare
al Milan, assecondando il suo tifo giovanile. Il quoziente
intellettivo calcistico sviluppatissimo ha cancellato il refrain sul
suo fisico non da granatiere, tanto da guadagnarsi il soprannome di
Xavinocchi tra i frequentatori assidui del Vismara. Contro il
Barcellona ci ha anche giocato, in Youth League, raccogliendo
l'attenzione e la stima del tecnico catalano Jordi Vinyals: “
davvero un ragazzo interessante il numero 5, sembra sia cresciuto con
la nostra idea di gioco...” Complimenti che inorgogliscono “Picci”,
uno sicuro dei suoi mezzi: “ Ho sempre giocato sulla linea mediana
– ha detto Mario - dettando i tempi davanti alla difesa, da
regista. E' da sempre il mio ruolo preferito.” E anche Inzaghi, con
l'idea di far nascere l'azione da dietro, palla a terra, non ha mai
rinunciato alla tecnica e alle letture di Mario.
CARLO PIZZIGONI
Fonte: Gazzetta dello Sport Edizione Milano e Lombardia
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