(Da FoxSports:)
Fonte: Gazzetta.it
La Liga di Quito è, per la prima volta nella sua storia, la squadra campione del Sudamerica. La rimonta del Fluminense, dopo il pesante 4-2 dell’andata, si ferma solo davanti ai rigori finali, dove il portiere ecuadoriano Cevallos, veterano e istrione, neutralizza tre penalty su quattro e consegna il trofeo continentale alla sua squadra.
GOL IN AVVIO - Il punteggio dell’andata sembrava lasciare solo poche speranze alla squadra di Renato, e a questo si è sommato il gol a inizio partita della Liga confezionato dai due gioielli della società della capitale dell’Ecuador, azione insistita di Guerron sulla destra, assist e gol di Bolaños: dopo cinque minuti i gol da recupeare per i brasiliani sono tre (qui non esiste la regola del maggior peso dato al gol in trasferta).
GRINTA FLUMINENSE - Gli oltre ottantamila del Maracanã non si arrendono, però. E il Flu gli fa vivere un’esperienza davvero incredibile, un sogno che solo Cevallos riesce a rovinare, proprio sul più bello. I brasiliani, schierati dal tecnico ex Roma sempre con Washington unica punta e Cicero in appoggio, ci mette grinta ma anche coscienza e applicazione, riesce a non esporsi troppo al favoloso contropiede della Liga e rimette in piedi la partita in meno di un’ora. Protagonista principe, il talento di Thiago Neves, autore di una tripletta, e, siamo sicuri, già da stasera primo attore di parecchie trattative di mercato, al di qua dell’Oceano Atlantico. Il numero 10 dei brasiliani pareggia quasi subito la partita con un tiro da fuori, la disequilibria appoggiando in rete un assist di Washington e fa esplodere lo stadio più famoso del mondo con una punizione calciata dal suo magico sinistro: siamo al 52’, il Flu ha inserito a inizio ripresa una punta, Dodô, che ha immediatamente colto il palo alla prima occasione buona e ha pareggiato tutto lo svantaggio.
(Da Rede Globo:)
LIGA ORGANIZZATA - La Liga del tecnico argentino Edgardo Bauza, sicuramente la squadra più organizzata del Sudamerica, almeno per quello che ha mostrato in tutta la Libertadores, prova a riprendersi il mal tolto, ma incoccia anch’essa, al massimo, in un palo del fantasista Manso, pure lui protagonista della stupenda cavalcata degli andini. Quando Thiago Neves, nel recupero del tempo regolamentare, incoccia pericolosamente di testa ma senza trovare la rete, dopo un bel assist di Junior Cesar, terzino dal futuro europeo, si capisce che la Dea del calcio ha modificato le sue simpatie.
RIGORI - I tempi supplementari aumentano la tensione in campo e sugli spalti, ma non modificano il tabellone: si va ai rigori. Tra inginocchiamenti, preghiere, movimenti sulla linea, manfrine antisportive, il numero uno della Liga riesce a ribattere i non precisissimi penalty di Conca, Thiago Neves (proprio lui!) e Washington. La Liga Deportiva Universitaria è sul tetto del Sudamerica.
CARLO PIZZIGONI
Dal sito della Gazzetta
Fluminense - Fernando Henrique; Gabriel (Maurício), Thiago Silva Luiz Alberto e Júnior César; Ygor (Dodô), Arouca (Roger), Thiago Neves e Conca; Cícero e Washington. Técnico: Renato Gaúcho
LDU - Cevallos; Campos, Calle e Araujo; Guerron, Vera, Urrutia, Bolaños (Salas) e Ambrossi; Manso (Willian Araujo) e Bieler. Técnico: Edgardo Bauza
GOL: Guerrón, 5'/1ºT (0-1); Thiago Neves, 11'/1ºT (1-1); Thiago Neves, 28'/1ºT (2-1); Thiago Neves, 12'/2ºT (3-1
Estádio do Maracanã, no Rio de Janeiro (RJ)
4 commenti:
Tralasciando che i rigori me li son persi (i soliti preamboli di un' ora prima del fischio d' inizio mi hanno tagliato la registrazione proprio sul più bello...), un' altra bellissima partita della Libertadores secondo me più interessante degli ultimi anni. Non è una frase fatta dire che meritavano entrambe le squadre. In questa partita magari la LDU non ha mantenuto sempre le distenza ideali in campo, per cui aprendosi più spazio per gli uno contro uno la maggior qualità globale del Fluminense ha rischiato veramente di portare a termine l' impresa.
A partire dal secondo tempo le squadre hanno accusato un po' la stanchezza e si è giocato molto più fermi sulle proprie posizioni, senza l' andirivieni spettacolare dei primi 45'.
Individualmente, non posso che soffermarmi ancora una volta su Thiago Neves: per te ci sta un accostamento a Rivaldo? Io vedo una tipologia di giocatore simile, cioè un trequartista portato molto più alla finalizzazione e all' inserimento piuttosto che alla rifinitura (quest' aspetto mi sembra spetti più a Conca nel Flu), un giocatore mai eccessivamente coinvolto nella manovra che preferisce apparire di colpo per lasciare il segno.
Per gli altri, devo dire partitone della "formichina" Arouca e del solito Júnior César, giudizio un po' più complesso per Thiago Silva, che ha dei recuperi spaventosi ma in alcuni casi sembra utilizzi quest' arma per ovviare a iniziali disattenzioni sull' uomo.
Infine Carlo, volevo sfruttare la tua conoscenza del calcio brasiliano per un altro paio di pareri, su due giocatori in procinto di passare al Barça: Henrique del Palmeiras ed Hernanes del Sao Paulo.
Il primo penso di non averlo proprio visto, quindi sono proprio al buio, il secondo lo conosco discretamente ma ti chiedo nello specifico se secondo te per qualità tecniche, mentali e caratteristiche tattiche possa arrivare a supplire alle funzioni del miglior Deco.
Ciao
Grande partita, ricchissima di spunti ed emozioni, degna finale di una bella edizione della Copa. Impareggiabile lo spettacolo del Maracanà, ma nessuno meritava il titolo più dell'LDU. Grande collettivo, con alcuni elementi interessanti (Guerron su tutti, bravo il Getafe ad anticipare la concorrenza) e uno spirito di squadra straordinario: gente come Cevallos, Urrutia, Ambrosi, lo stesso Franklin Salas hanno la Liga nel sangue, c'è poco da fare. Grandissimo poi Bausa ad inserire nel gruppo giocatori come Vera, Bieler e Manso che, senza essere dei fenomeni, hanno dato quel qualcosa in più allo zoccolo duro equadoregno.
Il Flu ha giocato con grande cuore, ma non è bastato. Non mi ha fatto una grande impressione Thiago Silva, di cui sento da tempo parlare in termini entusiastici; viceversa Luiz Alberto me lo ricordavo più scarso, dai tempi della Real Sociedad. Anche Thiago Neves mi pare ancora immaturo: troppo innamorato del pallone, prevedibile nelle finte...non so, non ce lo vedo a far la differenza in Europa. Tu Carlo, che ne pensi?
Davvero due finali ottime, il livello è stato elevato in tutta la manifestazione, sono d'accordo Vale. D'altronde come può non affascinare un torneo che si gioca in situazioni così differenti, con proposte culturali e calcistiche difformi, spesso anche originali (vedi la Liga campione di quest'anno)? Ragazzi, dal Messico alla Terra del Fuoco, sopra i duemilametri, con le situazioni climatiche e ambientali delle più diverse!
*Su Henrique oltre alla raccolta di commenti (quasi tutti buoni) non posso andare, ora. Prometto qualcosa in meno di un mese, dovrei avere dei filmati di match interi, altrimenti è inutile.
*Thiago Neves, favoloso uomo in più, certo più finalizzatore, non con punte alla Rivaldo, ovvio, però come concetto credo di averlo compreso, e lo sottoscrivo. Nel calcio che è sempre meno sistema e sempre più situazione (e studio della situazione) mi pare possa andare bene. Poi, e lo ripeterò finché campo, e vale a maggior ragione con chi arriva da mondi diversi, dipende molto dall'ambientamento, dalla fiducia di tecnici e società e così via. le qualità sono lì da vedere, vedremo come saranno sfruttate.
*In generale, il Flu mi pare pieno di gente interessante. Moderna, nel senso che possiede centrocampisti che son capaci di più interpretazioni di gioco e sanno adattarsi a fare più cose, guarda Cicero. Interessante anche la cultura tattica di un ragazzino poco più che ventenne come Arouca.
*Thiago Silva. Sì, qualche errore, ma io su un giocatore di queste qualità fisiche e tecniche punterei tanto. Io dico che tra poco viene di qua, e ne convince tanti. Facciamo una scommessa Giuliano :-)?
Aggiungo Hernanes. A me piace tantissimo. Gioco con o senza palla, ha personalità. Poi quella postura che gli permette sempre di tenere sotto controllo corpo e palla. Sembrava perso, invece al Santo André si è meritato la possibilità di tornare al Morumbi. E poi è un '85, secondo me cresce tatticamente ancora
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