08 marzo 2013

NextGen. Inter sconfitta dall'Arsenal, ma la filosofia sui giovani prosegue e Patrick Olsen...

L’Inter Primavera gioca un gran match contro l’Arsenal ma viene sconfitta 1-0 e dice addio alla Next Generation Series, il più importante torneo giovanile continentale. Eppure i motivi per sorridere sono tanti. “ Sono contento per l’ottima prestazione dei ragazzi - ha detto a fine gara il tecnico nerazzurro Daniele Bernazzani - abbiamo fatto un primo tempo super, siamo un po’ calati sul finire della gara senza però concedere nulla se non un tiro da fuori. In Europa abbiamo sempre fornito prestazioni del genere, oggi siamo anche andati oltre il solito standard elevato, ora però dobbiamo guardare avanti e produrne delle altre anche quando non incontriamo l’Arsenal...” Il campo pesante, la pioggia che non ha regalato nessuna tregua, pareva un tempo britannico, anche per la partecipazione di un pubblico che, nonostante la giornata inclemente, si aggirava attorno al migliaio di persone, con la solita presenza di dirigenti e di procuratori, più o meno famosi. Eppure ad adattarsi meglio alla gara è stata l’Inter, nonostante la prestanza fisica dei ragazzi dell’Arsenal, alcuni dei quali hanno maturato già presenze in Premier e in Champions League. Ha ragione Roberto Samaden, responsabile del Settore Giovanile dell’Inter, quando afferma che anche oggi “il vivaio nerazzurro, nonostante le difficoltà culturali che esistono in Italia sui ragazzi, è stato all’altezza della giustamente nota Academy dell’Arsenal.” Il destro da fuori area di Yennaris al 69’, l’unica palla gol degli inglesi, esclude l’Inter dalla NextGen, ma non cancella l’ottimo lavoro del Settore Giovanile nerazzurro né intacca la filosofia delle scelte che ci sono state in questa stagione, complicata dall’inevitabile riduzione degli investimenti a tutti i livelli.
I padroni del centrocampo di inizio competizione, Alfred Duncan e Marco Benassi, hanno intrapreso il loro percorso tra i grandi con un impatto notevole che fa ben sperare, il primo a Livorno, l’altro con Stramaccioni. Hanno lasciato spazio a Lorenzo Tassi, classe ’95, che ieri ha mostrato come può accompagnare le giocate di qualità alla determinazione e al lavoro difensivo, e Patrick Olsen. Nato a Copenaghen nel ‘94 prelevato a inizio stagione dal Brondby, Olsen oggi ha giocato la sua miglior partita in nerazzurro, conquistando palloni, palesando il giusto agonismo e mostrando anche buone letture di gioco. Ha attraversato tutte le selezioni giovanili danesi, ma ad Interello ha fatto un po’ fatica ad ambientarsi: differente modi di intendere il calcio fuori e dentro il campo, e poi un Paese profondamente diverso dal suo, a cominciare dalla lingua che è sempre una barriera complessa da superare. Impegnato spesso in trasferte con la Nazionale ci ha messo un po’ per ingranare, oggi però sembra che i 650mila euro investiti dall’Inter siano davvero un ottimo investimento.

CARLO PIZZIGONI
Fonte: Gazzetta dello Sport - Edizione Milano e Lombardia

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