La Universidad de Chile compie, con la vittoria ai rigori nella
finale di Apertura 2012 del campionato cileno, un triplete storico, dopo
aver vinto entrambi i tornei dell’anno passato. L’arrivo di Jorge
Sampaoli ha permesso alla U di diventare un squadra anche di livello
continentale ( vittoria in Copa Sudamericana e semifinale di
Libertadores), ma non è tutto. La U ha portato una ventata di novità,
proponendo un calcio dinamico, veloce, esteticamente molto apprezzabile:
è diventato un modello positivo. L’ammirazione di Sampaoli per Marcelo
Bielsa è nota e riconosciuta, e il calcio che propone lo testimonia. In
questa finale, il tecnico che dovrebbe lasciare il Cile dopo queste
straordinarie vittorie, ha incontrato un discepolo diretto del Loco,
Eduardo Berizzo, suo giocatore prima, nel Newell’s e nell’Atlas
Guadalajara, suo assistente dopo, nella Nazionale cilena. Claudio
Borghi, amore berlusconiano per un’estate e oggi commissario tecnico del
Cile, dice che Bielsa, dopo il suo passaggio nella Roja, non ha
lasciato nulla al calcio cileno. Non si direbbe, visto il cammino di U e
di O’Higgins, la squadra di Berizzo, vera protagonista di questo
Apertura 2012.
Dopo aver vinto la gara di andata al Teniente di Rancagua, l’O'Higgins stava guidando anche la gara di ritorno, grazie a un primo tempo giocato sostanzilamente come in tutto questo torneo: 4213 con le solite tre punte Figueroa- Gutierrez- Sagredo, grande aggressività, pulizia nelle ripartenze, ottima spaziatura che permette grande equilibrio sia nella difesa schierata che nella transizione ( qui Berizzo è un po’ meno bielsista, rispetto al suo avversario, che gioca spesso un calcio lisergico molto/troppo offensivo). La Celeste va in vantaggio alla mezz’ora: Marcelo Diaz, simbolo della U di questi anni e pronto a volare al Basilea, colpisce la palla con la mano, e Fernandez trasforma dagli undici metri. La palla per la vittoria del suo primo campionato l’O'Higgins ce l’ha qualche minuto più tardi: solita favolosa ripartenza, Enzo Gutierrez si ritrova davanti alla porta della U e Jhonny Herrea compie il primo miracolo della sua lunga e e favolosa serata. Nel secondo tempo, la U trova la rete della speranza grazie a un rigore molto generoso, segnato dal gioiello Aranguiz e concesso da Osses, che finirà nel mirino della critica non solo per questo fischio. La Celeste perde identità, si limità a difendere proponendo esclusiva densità davanti alla propria area di rigore, e alla fine soccombe. Il gol che bissa il 2-1 dell’andata e manda tutto ai rigori finali arriva però quando i tifosi dell’O'Higgins si stanno preparando a stappare l’ottimo Sauvignon cileno: al 92′infila la rete avversaria l’ex Boca Guillermo Marino. Alla lotteria finale, si riprende la scena Herrera, para tre rigori e la U torna a brindare.
U. de Chile (1): Johnny Herrera; Matías Rodríguez (89´Roberto Cereceda), Osvaldo González, José Rojas, Eugenio Mena; Charles Aránguiz, Marcelo Díaz, Guillermo Marino; Junior Fernandes, Gustavo Lorenzetti (79´Felipe Gallegos) y Angelo Henríquez (Raúl RuiDíaz 72´). DT: Jorge Sampaoli.
O’Higgins (1): Luis Marín; Yerson Opazo, Julio Barroso, Nelson Saavedra, Alejandro López; Claudio Meneses, Juan Rodrigo Rojas, Ramón Fernández; Luis Pedro Figueroa (78´Guillermo Suárez) , Enzo Gutiérrez y Boris Sagredo (53´Nelson Rebolledo). DT: Eduardo Berizzo.
Gol: 1-0 Ramón Fernández (30’), 1-1 Charles Aránguiz (66’), 2-1 Guillermo Marino (92’)
CARLO PIZZIGONI
Fonte: Tropico del Calcio
Dopo aver vinto la gara di andata al Teniente di Rancagua, l’O'Higgins stava guidando anche la gara di ritorno, grazie a un primo tempo giocato sostanzilamente come in tutto questo torneo: 4213 con le solite tre punte Figueroa- Gutierrez- Sagredo, grande aggressività, pulizia nelle ripartenze, ottima spaziatura che permette grande equilibrio sia nella difesa schierata che nella transizione ( qui Berizzo è un po’ meno bielsista, rispetto al suo avversario, che gioca spesso un calcio lisergico molto/troppo offensivo). La Celeste va in vantaggio alla mezz’ora: Marcelo Diaz, simbolo della U di questi anni e pronto a volare al Basilea, colpisce la palla con la mano, e Fernandez trasforma dagli undici metri. La palla per la vittoria del suo primo campionato l’O'Higgins ce l’ha qualche minuto più tardi: solita favolosa ripartenza, Enzo Gutierrez si ritrova davanti alla porta della U e Jhonny Herrea compie il primo miracolo della sua lunga e e favolosa serata. Nel secondo tempo, la U trova la rete della speranza grazie a un rigore molto generoso, segnato dal gioiello Aranguiz e concesso da Osses, che finirà nel mirino della critica non solo per questo fischio. La Celeste perde identità, si limità a difendere proponendo esclusiva densità davanti alla propria area di rigore, e alla fine soccombe. Il gol che bissa il 2-1 dell’andata e manda tutto ai rigori finali arriva però quando i tifosi dell’O'Higgins si stanno preparando a stappare l’ottimo Sauvignon cileno: al 92′infila la rete avversaria l’ex Boca Guillermo Marino. Alla lotteria finale, si riprende la scena Herrera, para tre rigori e la U torna a brindare.
U. de Chile (1): Johnny Herrera; Matías Rodríguez (89´Roberto Cereceda), Osvaldo González, José Rojas, Eugenio Mena; Charles Aránguiz, Marcelo Díaz, Guillermo Marino; Junior Fernandes, Gustavo Lorenzetti (79´Felipe Gallegos) y Angelo Henríquez (Raúl RuiDíaz 72´). DT: Jorge Sampaoli.
O’Higgins (1): Luis Marín; Yerson Opazo, Julio Barroso, Nelson Saavedra, Alejandro López; Claudio Meneses, Juan Rodrigo Rojas, Ramón Fernández; Luis Pedro Figueroa (78´Guillermo Suárez) , Enzo Gutiérrez y Boris Sagredo (53´Nelson Rebolledo). DT: Eduardo Berizzo.
Gol: 1-0 Ramón Fernández (30’), 1-1 Charles Aránguiz (66’), 2-1 Guillermo Marino (92’)
CARLO PIZZIGONI
Fonte: Tropico del Calcio
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