07 aprile 2008

[finale Coppa Svizzera] Basilea-Bellinzona 4-1

Basilea-Bellinzona 4-1

di ALEC CORDOLCINI

Esperienza e centimetri. Si spiega con queste due parole il 4-1 finale inflitto dal Basilea al Bellinzona, risultato bugiardo per ciò che si è visto in campo, dove per una buona ora di gioco sono stati i ticinesi a condurre le danze annullando letteralmente il gap di una divisione che separa le due squadre. La seconda in classifica dell’Axpo Super League contro la prima della Challenge League, ovvero l’edizione in salsa rossocrociata di Davide contro Golia. Questa volta però ha vinto il gigante. Il Basilea ha tratto massimo profitto da una prestanza fisica decisamente superiore e dal totale dominio sulle palle alte, vero tallone d’Achille dei rosa-granata (ieri solo in rosa però, il colore della magnifica cavalcata verso questa finale), e infatti tre delle quattro reti dei renani sono arrivate di testa. Splendida la prima, con super-elevazione di Derdiyok in mezzo a una difesa un po’ ferma. L’uomo nuovo del calcio svizzero, classe 88, si è visto solo a sprazzi, ma quando ha avuto l’occasione giusta non ha esitato a piazzare la zampata vincente, da vero bomber. Lo attendiamo con fiducia a Euro 2008. L’1-0 del giocatore turco-svizzero ha consegnato al Basilea un vantaggio assolutamente immeritato, perché se nel primo tempo c’era una grande squadra in campo quella si chiamava Bellinzona, alla quale solo le grandi parate di Costanzo (una di puro riflesso su Lulic ha ricordato il miracolo di Dudek su Shevchenko nei supplementari di Champions della famosa finale di Istanbul tra Liverpool e Milan) e un bel po’ di sfortuna (palo di Pouga, traversa di Neri) hanno impedito di trovare la via della rete. A tratti davvero imbarazzante la difesa del Basilea, i cui giocatori hanno dimostrato di saper interpretare molto meglio la fase offensiva che quella difensiva; il centrale svedese Majstorovic, ad esempio, lento e spesso fuori posizione dietro, pericolo pubblico numero uno in avanti (sua è infatti la rete del 2-1, non una novità per questo carroarmato il cui bottino di gol in carriera è superiore a quello di tanti attaccanti), oppure il laterale destro Zanni, tanto ficcante nelle incursioni e preciso nei cross quanto svagato e in perenne affanno (anche a causa dei buchi lasciati dai centrali…) in fase di non possesso. Nel Bellinzona è mancato il faro di centrocampo Rivera, visibilmente emozionato, così come Taljevic, pochi guizzi e fastidiosa tendenza a rallentare l’azione (il serbo-tedesco è sembrato lo spot vivente dei luoghi comuni sui giocatori slavi, ovvero belli ma terribilmente discontinui), mentre non hanno deluso i due elementi di maggior caratura della squadra, Lulic e Pouga, quest’ultimo anche autore della pregevole rete (la prima in una finale di coppa nella storia dell’ACB) del momentaneo pareggio, stop di petto a centro area (la difesa dei renani dormiva profondamente) su lancio lungo di Moresi e tocco in anticipo sul portiere. La festa dura quattro minuti; tanti ne passano prima del nuovo vantaggio dei rossoblu, che si riportano al comando con la zuccata di Majstorovic e chiudono poi il conto nei successivi centottanta secondi con Streller (in fuorigioco) e Huggel, abili nel colpire un Bellinzona frastornato che lascia spazi enormi nel cuore della difesa. Bucchi nega la cinquina a Perovic, sarebbe stato decisamente troppo. Finale tra gli applausi, per tutti.

ALEC CORDOLCINI


Bellinzona (3-4-3): Bucchi 6.5; Belotti 6 (46’ Moresi 6), Mangiarratti 6, Carbone 5.5; Miccolis 5 (69’ Raso sv), Rivera 5 (73’ Conti sv), La Rocca 6, Lulic 7; Taljevic 5, Pouga 7, Neri 5.5.

Basilea (4-4-2): Costanzo 7; Zanni 6.5, Majstorovic 6.5, Marque 6, Nakata 6; Ba 5.5, Carlitos 6 (56’ Degen 6), Ergic 6, Huggel 6.5; Eduardo 5 (76’ Perovic sv), Derdiyok 7 (46’ Streller 7).

Reti: 30’ Derdiyok (0-1), 58’ Pouga (1-1), 62’ Majstorovic (1-2), 63’ Streller (1-3), 65’ Huggel (1-4).

Basilea, St. Jakob Park, domenica 6 aprile 2008

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