30 agosto 2006

[recap] Racing Santander - Atletico 0-1

Il debutto del Kun Aguero nella Liga è un evento, la possibilità di rivedere all'opera Felipe Melo è sempre un piacere. Il Kun rimane in panca fino al 67' ad osservare le barricate del nuovo Atletico di Aguirre, Felipe Melo regala i soliti lampi: uno con la sua classe non doveva nemmeno sapere dove si trovava Santander, uno con la sua attitudine, la sua testa è già un miracolo che giochi ancora nella Liga. Ennesimo caso criminale di dilapidazione del talento, un vero peccato. Qui gioca a sinistra e più di una volta ha delle visioni che i compagni proprio non colgono, una palla dentro con quel destro che parla, un colpo di tacco smarcante dopo la partnza devastante nell'uno contro uno... Tornando sulla terra, la prima del messicano in biancorosso ci ha persuaso poco. Solo qualche minuto a cercare qualche situazione partecipata e nel giro di una decina di minuti si è vista la volontà di arrivare subito dalle punte che, ahinoi, erano Mista e Fernando Torres, autore del gol decisivo dopo soli dieci minuti di gioco (solito Torres, comunque, molti appoggi, alcune buone invenzioni ma tirare in porta rimane un sollazzo da prendersi col contagocce, inutile pensare il contrario). Sugli esterni del 442 viaggiano Jurado, che viene spesso in mezzo a cercarsi palloni e cercare di smistare gioco, e Petrov, a sinistra. Costinha e Luccin in mezzo non si preoccupano minimamente né di costruire, né di appoggiare l'attacco con proiezioni o sovrapposizioni: nulla, anzi, capita che escano contemporaneamente sullo stesso uomo quando pressano, unico loro compito. La difesa balla che è un piacere, Pablo sbaglia ogni intervento e goffamente quando la palla sembra morta si inventa un colpo di tacco in piena area a mo' di assist agli avversari. Il meglio dell'Atletico sta in alcuni ribaltamenti di azione (che dovrebbe essere il loro marchio di fabbrica) ma la vera differenza nella partita risiede nelle deficienze altrui: ci fosse uno in biancoverde che vedese la porta! Juanjo schierato centravanti ha fisico longilineo, buona tecnica ma è incerto e timoroso quando deve puntare a rete, Munitis viaggia largo e sarebbe utile con una punta vera (se arriva, come si vocifera, Zigic, non sarebbe affatto male). Vitolo è un buon motorino e recupera palloni che poi diligentemente cede a Colsa, dotato di buon calcio e desideroso di cambiare il lato appena possibile ma a tirare in porta seriamente ci deve pensare il centrale Oriol che stampa sulla traversa una bella girata di testa. A fine primo tempo un'entrata criminale di Seitaridis lascia i colchoneros in dieci: quasi un favore per questo Aguirre: all'intervallo gli esterni "offensivi" Jurado e Petrov, ricevono l'ordine di cambiarsi, in campo ci vanno Valera, schierato terzino destro e Gabi che, sempre a destra, completa il centrocampo che rimane a tre. Iniziano le barricate. Non c'è nemmeno idea di contropiede se non in sortite assolutamente estemporanee. Gli uomini di Portugal sotto porta insistono nello sbagliare tutto, bruciando i continui regali frutto delle disattenzioni dei centrali, andati in completa bambola. Bene, invece, Leo Franco che evidenzia una parata monstre dopo pochi minuti della ripresa e fa la cosa migliore dell'Atletico nel secondo tempo: mangia minuti quando deve rimettere in gioco. Finche si vince va bene, ma qui c'è da lavorare, e pure parecchio.


Racing de Santander, 0: Toño; Pinillos, Oriol, Alfaro, Luis Fernández; Cristian Álvarez (Balboa, m.64), Vitolo, Colsa, Melo (Momo, m.84); Munitis y Juanjo (Aganzo, m.69)
Atlético de Madrid, 1: Leo Franco; Seitaridis, Pablo, Perea, Antonio López; Jurado (Valera, m.46), Luccin, Costinha, Petrov (Gabi, m.46); Torres y Mista (Agüero, m.67)

Campos de Sport del Sardinero, domenica 27 agosto

1 commento:

valentino tola ha detto...

Sì, l'Atlético va ancora a intuito quando ha il pallone tra i piedi. Solo due-tre contropiedi, non una azione geometricamente ricostruibile.
Ti devo dire che a me la difesa è pure piaciuta, a Pablo gli ho dato pure 7 !
Secondo me hanno sofferto molto l'inferiorità numerica sulla fascia destra nel secondo tempo.
Juanjo mi sa che non è un'attaccante ( anche se in pretemporada ha segnato parecchio, quindi rinvio un giudizio definitivo ).
Beh, Melo è semplicemente esplosivo, anche se partendo da sinistra rischia di diventare un po'fumoso. Quello che servirebbe al Racing, oltre ovviamente all'attaccante, è un centrocampista di qualità che affianchi Vitolo, mediano continuo come pochi. Se n'è andato Casquero, davvero un peccato che non sia arricvato De la Red dal Castilla.