23 novembre 2006

[preview] Fenerbahce

La calata da oltre il Bosforo si sta preparando. A dire il vero il programma di Aziz Yildirim, presidentissimo del Fenerbahçe, la squadra della zona asiatica di Istanbul, prevedeva già da quest’anno l’esibizione sul palcoscenico più luminoso d’Europa. La Dinamo Kiev e una preparazione non adeguata, hanno lasciato ai canarini di Zico solo l’Europa minore e la possibilità di concentrarsi sulla SuperLig, il campionato turco, che, stante le latitanze di Galatasaray e Besiktas, stanno contendendo alla sorpresa Vestel Manisaspor, squadra molto ben organizzata. Proprio la vittoria a Manisa, a dirla tutta non molto meritata quanto a volume di gioco, ha issato alla testa della classifica il Fenerbahçe e ha, soprattutto, regalato qualche certezza in più a Zico, che proprio padrone di tutto quello che avviene in campo decisamente non pare. Ma il calcio dell’icona flamenguista è volutamente alla ricerca di situazioni più che votato a una organizzazione rigorosa. Dopo la catastrofica campagna ucraina il Fenerbahçe ha messo mano alle casse, sempre più rigonfie grazie ai mille e uno progetti legati al merchandising di stile britannico, e ha portato sotto la mezzaluna laica (a proposito, il padre della Turchia moderna, Kemal Ataturk, tifava per i gialli) pezzi da novanta, a partire da Diego Lugano, centrale uruguagio ricercato da mezza Europa che conta. A fianco del grintoso ex San Paolo, nella difesa a quattro dei turchi, c’è il brasiliano Edu Dracena, altro obiettivo di tanti club importanti. Davanti alla difesa, Deniz è preferito al turco di Ipanema, Marco Aurelio (oggi Mehmet), in un centrocampo dove brilla il talento di Appiah, dietro le punte affinché ci sia anche riconquista alta della palla, e di Tuncay, da un po’ schierato anche a destra nel 4132 di Zico. Davanti, accantonata la formula delle tre punte, il genio di Alex è al servizio di un bomber di razza come Deivid: l’essenzialità di Kezman è seduta in panchina, ma può venir buona a partita in corso.
CARLO PIZZIGONI

Fonte: Guerin Sportivo

2 commenti:

valentino tola ha detto...

Ciao Carlo, come va?
Dici benissimo: Zico cerca più situazioni che organizzazione. Anche nel Giappone sommava trequartisti a trequartisti (Nakamura, Nakata e registi come Ono e Ogasawara), giocando in più con due punte e un esterno molto offensivo, ex-mezzapunta, come Alessandro Santos. Si vede che non è una lince, ma apprezzo molto il fatto che prima di tutto cerchi centrocampisti con buon tocco di palla. Lui pensa: se Alex e Tuncay (fenomeno questo) riescono a triangolare e se Appiah trova l'inserimento giusto, sono a metà dell' opera, e pazienza se Deniz (il Fukunishi della situazione) si deve sobbarcare gli straordinari in copertura.
Stasera contro il Palermo le situazioni, e la forma della squadra, son state quelle giuste e lo spettacolo non è mancato.
Mi ha incuriosito molto (non sorpreso) vedere Diego Lugano così aggressivo negli anticipi, lui che nel Sao Paulo faceva l'ultimo uomo. Davvero grande difensore: fortissimo in marcatura quando fa lo stopper (come faceva anche in nazionale quando giocava Montero), autoritario e dotato di grande senso della posizione quando fa il libero.

Mi sapresti dire qualcosa di più su Mehmet Aurelio? L'ho visto poco ma mi sembra uno molto tecnico. Dove giocava prima in Brasile?

Carlo Pizzigoni ha detto...

Ciao Valentino.
MArco Aurelio in patria ha fatto tanto Flamengo. Io francamente non me ,lo ricordavo. Fonti turche mi dicono abbia fatto benissimo al Trabzonspor. Diego Lugano per anticipi e voglia secondo me resta davanti a tanti campioni celebrati ( e premiati)