INGHILTERRA - ALGERIA 0-0
Dopo una prova mediocre contro gli States l'Inghilterra fa il bis, anzi, riesce a fare pure peggio. La cosa che, al di là dell'aspetto tattico-strategico, salta agli occhi è l'incredibile serie di errori individuali della squadra di Capello, oltre che l'assoluta mancanza di spirito in giocatori, come Rooney, che fanno di questo spirito la benzina di ogni giocata. Collettivamente non andiamo certo meglio, con l'enorme spazio tra le linee e la difficile coesione tra i reparti: tutto ciò rende farraginosa, a scatti, la manovra, nemmeno esaltata dalle poche transizioni, quasi tutte mal giocate. Può essere un blocco mentale per l'enorme pressione cui sono sottoposti da mesi ormai staff tecnico e giocatori da parte di stampa e tifosi?
L'idea di Capello, con un 442 variabile e Gerrard che parte da sinistra per teoricamente concludere al centro, non è male di per sè: solo non esiste un movimento collettivo e individuale coerente per ottenere giocate che possono mandare in difficoltà la difesa. Non c'è la coordinazione di movimento negli spazi adeguata per una linea a 4 con Lampard, Barry e Lennon (o Wright-Phillips), potenzialmente devastante per inserimenti e finalizzazione, anche da fuori area, specie dietro un attaccante come Rooney. L'utilizzazione di Heskey, in campo anche per dare un'opzione in più, quella aerea, non trova però molto costrutto: il giocatore dell'Aston Villa è generoso nei recuperi, ma non possiede le caratteristiche fisiche e forse anche le doti di lettura necessarie per giocare in questa sistema di inserimenti e molto movimento (supposto). Benino l'Algeria, benissimo il trio di centrali difensivi con Bougherra, Yahia e Halliche, praticamente perfetti nelle chiusure e bravi a non abbassare eccessivamente la linea. Belhadj ha spinto abbastanza a sinistra ma senza un attaccante vero, di ruolo, l'Algeria non ha mai trovato con regolarità la profondità e ai 20 metri si è un po' spenta, provando giocare palla a terra e con combinazioni che non hanno fatto molto male agli inglesi.
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