28 aprile 2013

Knudsen e l'Inter giovane che verrà


Finalmente. Un fastidioso infortunio muscolare ha ritardato l'esordio di Morten Knudsen con la maglia dell'Inter: ora il danese tesserato in gennaio è pronto e sarà in campo nello spareggio contro la Roma. Classe 1995, Knudsen aveva impressionato tutti nel torneo “Michele Pierro” di Latina, riservato alle nazionali, nel 2010, dove era stato eletto miglior giocatore, nonostante al suo fianco giocasse il talento dell'Ajax Viktor Fischer, di un anno più anziano di Morten. L'Inter aveva anticipato la concorrenza e aveva trovato subito l'accordo con il Midtjylland, la squadra danese che lo ha cresciuto. Capelli rosso fuoco e pelle chiarissima, centrocampista di qualità e quantità, Knudsen è un ottimo lettore di gioco, è abile con entrambi i piedi e non disdegna la conclusione da fuori: punta forte su di lui la società nerazzurra. Che è pronta a inserire nuovi giocatori alla già nutrita pattuglia di giovani di qualità che si è costruita in casa ( sei ragazzi degli Allievi Nazionali, Di Marco, Lomolino, Sciacca, Palazzi, Steffè e Bonazzoli sono a Coverciano, nell'Italia under 17 che sta preparando l'Europeo di categoria: la quasi totalità ha vestito la maglia dell'Inter già dai pulcini). Trattative avanzatissime per il difensore senegalese Nouha Cissè dell'Etoile Lusitana ( e altri suoi compagni stanno effettuando test a Interello), per lo spagnolo Pau de la Fuente, per il portiere rumeno Radu e per il talento belga Senna Miangue, tutti del 1997, più il francese Bakayoko (1998) e si parla anche di due brasiliani. L'Inter si gioca oggi la possibilità di partecipare alle prossime finali Primavera, ma ha già programmato il suo futuro.

CARLO PIZZIGONI
Fonte: Gazzetta dello Sport - Edizione Milano e Lombardia

25 aprile 2013

Botta, il momento giusto



Giocate così, Jonathan era solito farle al Cruzeiro. L’Inter lo acquistò, l’anno dopo il suo trasferimento al Santos dove ha visto più l’infermeria di Vila Belmiro rispetto al campo. La speranza era di ritrovarsi quello che era stato eletto miglior laterale del Brasileirao.

Su Rubén Botta, talento offensivo del Tigre già elogiato da Stramaccioni, l’Inter è invece arrivata nel momento di ascesa. In settimana, con due suoi gioielli contro il Libertad, Botta ha portato il “Matador” dove non era mai stato: agli ottavi di Copa Libertadores.

Ragazzino dell’Argentina profonda, di San Juan, alterna i campi dell’Alianza all’officina di nonno Pepe: a 11 anni viene cooptato dal sistema giovanile del Boca Juniors. Non lega con l’ambiente bosteros: ha un carattere forte, che oggi si vede anche in campo, e si trasferisce al Tigre, dove proprio un simbolo del Boca, Diego Cagna, lo impone come titolare.

Un paio di giocate spettacolari e il suo manager gli propone la Lettonia. Ma il Mar Baltico e quel mondo sono difficili da digerire a 18 anni: a Ventspils non vede il campo e torna a casa, al Tigre. Più feroce e forte di prima, si impone nel futbol argentino. A 23 anni è maturato Botta, e stavolta l’Inter è arrivata prima della definitiva sbocciatura e lo porta a casa a parametro zero.

CARLO PIZZIGONI
Fonte: Sky - Speciale Calciomercato



19 aprile 2013

Jherson Vergara dal Sub20 al Milan





Continua l’opera di ringiovanimento, all’insegna della qualità, del Milan: è Jherson Vergara il nome nuovo per la difesa rossonera. Colombiano classe 1994, è stato uno dei protagonisti dell’ultimo Campionato Sudamericano under 20, dove si è imposto pur giocando sotto età e ha segnato la rete decisiva nella sfida contro il Paraguay, che ha assegnato il titolo ai “cafeteros”. Difensore centrale di grande fisico (quasi un metro e novanta), Jherson ha attraversato tutte le nazionali cafeteros, a partire dall’under 15 ed era stato avvicinato da diversi club stranieri, anche italiani: il Milan ha anticipato tutti e dovrebbe chiudere per un cifra attorno ai due milioni di euro. Vergara gioca nell’Universitario di Popayán, una squadra che milita nella Serie B colombiana e vive un momento di grave crisi economica. Nell’ultima giornata il club del Cauca, la regione prossima alla frontiera con l’Ecuador, non ha potuto schierare la squadra titolare negli ultimi turni di campionato: il mancato pagamento degli stipendi ha innescato uno sciopero dei maggiori giocatori del club.
Autorità e sponsor locali si stanno attivando per ristabilire una situazione di normalità. L’Universitario è un club giovane, è nato due anni fa, raccogliendo i diritti sportivi dei Centauros di Villavicencio ma Vergara ha iniziato la sua carriera nel Quindío. Le tre società sono più o meno direttamente gestite da Hernando Ángel Montaño, ultrasessantenne impresario valluno, una specie di santone - talent scout del futbol colombiano, specialmente dell’area occidentale del Paese.  C’è anche il suo zampino nel trasferimento in Europa di Vergara, che è però soprattutto frutto delle grandi prestazioni messe in mostra in Argentina, al Sudamericano under 20 dove i ragazzi della Colombia hanno stravinto il torneo, trascinati dal pescarese Juan Fernando Quintero. Nel 4-2-3-1 organizzato dal CT Carlos “Piscis” Restrepo, Vergara ha giocato nel consueto ruolo di centrale difensivo di destra, al fianco del talentuoso Deivy Balanta. Bravo e veloce nelle chiusure, buono di testa e nell’uno contro uno difensivo grazie al suo fisico strutturato e potente, deve migliorare nella fase di costruzione della manovra. Al Milan avrà maestri adeguati per affinare anche questo fondamentale.


CARLO PIZZIGONI
Fonte: Gazzetta dello Sport

09 aprile 2013

Piccoli Faraoni crescono, bene: è pieno di talenti l'Egitto campione under 20




L'Egitto batte il Ghana ai rigori nella finale di Orano, in Algeria, e conquista il suo quarto campionato africano under 20. Tanto equilibrio nella finale, con due reti giunte solo su rigore: hanno trasformato dagli undici metri il centrocampista dei Faraoni Saleh Gomaa, eletto, forse un po' troppo generosamente, miglior giocatore del torneo, e l'ottimo terzino sinistro Jeremiah Arkorful, uno degli elementi che hanno mostrato maggiore qualità nella competizione. Qualità che non è mancata nemmeno nella terza classificata, la Nigeria, che ha battuto nella finalina un discreto Mali: Umar Aminu, attaccante delle giovani Super Aquile, ha vinto il titolo cannonieri con quattro reti. L'Egitto, guidato da Rabie Yassin, amato ex terzino sinistro dell'Al Ahly (c'era anche a Italia 90, coi Faraoni), che oggi in tanti reclamano al posto dell'americano Bradley alla guida della nazionale maggiore, ha evidenziato tanta compattezza. Vincendo tutte le partite grazie a un atteggiamento sempre equilibrato tra i reparti e a giocatori di sostanza come il capitano Ramy Rabia (Al Ahly), il portiere Mossad Awad (uno dei tanti elementi dell'Ismaily qui in Algeria) e Mahmoud Kahraba, giocatore offensivo di enorme prospettiva che pare già vicinissimo al Marsiglia.
Il CT ghanese, Sellas Tetteh, già campione con gli africani al mondiale Under 20 di Egitto 2009, ha anche stavolta un gran numero di ragazzi di talento che faranno bene alla competizione continentale che si giocherà in Turchia a partire dal 21 giugno. Davanti ha mostrato fiuto del gol Ebenezer Assifuah, dietro grande pulizia negli interventi e buone letture del capitano Lartey, in mezzo diversi lampi di talento di Clifford Aboagye, che l'Udinese ha già portato in Friuli. Oltre alle critiche all'Algeria padrona di casa (nemmeno un gol segnato), i media locali hanno dato molta eco alla (eterna e infida) polemica sui sospetti circa l'età di alcuni giocatori, innescata da Sebastian Migné, CT del Congo, frustrato dopo la sconfitta netta contro la Nigeria. Migné non ha potuto nulla, sul campo, segno che dietro alle tre big, e solo con l'eccezione del Mali (che ha mostrato buone individualità come il difensore Keita e il centrocampista Adama Marico), c'è molto poco.


CARLO PIZZIGONI
Fonte: Extra Time - La Gazzetta dello Sport