Tre partite nove punti. Non è un caso. Il Libertad di Asuncion mette sotto anche il San Lorenzo, la squadra che dovrebbe rappresentare la big del girone 8, completato dai messicani del San Luis e dall'Universitario. Difesa a tre dietro, squadra corta, ottimo movimento e partecipazione di più elementi alla fase offensiva, gioca bene il gruppo di Ruben Israel. Controlla il match contro gli argentini, che però ci mettono un po' del proprio per soccombere: alibi per il tecnico Russo, che deve fare a meno di Barrientos (elemento chiave al Boedo), di Santi Solari e di Mendez, e dopo pochi minuti anche del portiere Orion, ce ne sono. Caricare tutto il peso della sconfitta sulle spalle di Bruno Centeno, il giovane portiere che ha sostituito il titolare e ha piazzato un paio di pasticci, regalando incertezza a una squadra già di suo con poca personalità, sarebbe tuttavia ingiusto e sbagliato. Il San Lorenzo ha sofferto tanto in mezzo al campo, è stato poco pericoloso davanti e ha creato con continuità qualcosa di buono solo con l'entrata, negli ultimi dieci minuti, di Bruno Fornaroli, l'ex Sampdoria. Vladimir Marín, figura del partido, ha preso continuamente d'infilata la poca coordinazione tra la linea dietro e i due mediani, Cristian Ledesma e il "Chaco" Torres, tra l'altro, per caratteristiche, non adatti a costruire in situazione di ripartenza e ribaltamento: il movimento e la disponibilità al sacrificio di Bergessio e Silvera servono a poco se non vengono innescati. Nella seconda parte, infatti, Russo prova ad accentrare il "Papu" Gomez, investendolo del ruolo di enganche: risultati alterni. Barrientos rimane insostituibile.
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