Fonte: Tropico del Calcio - Gazzetta.it
Non chiudere le partite è una grave colpa. La Colombia gioca più di un'ora di dominio contro il Venezuela nell'umidità di Barranquilla ma spreca troppo, non riesce a trovare il raddoppio e subisce la rete del Venezuela che ha il merito grande di non abbandonare mai con la testa la partita, altro merito del giovane CT Farías, l'uomo che ha fatto della Vinotinto una Nazionale di Calcio vera. Finisce 1-1.
IL GIOCO
La Colombia di Alvarez trova partita dopo partita una dimensione, una identità chiara. Anche se è il Venezuela ad avere la prima occasione con Moreno, sono i cafeteros a comadare il gioco. Interessante il 442 spurio proposto, con Bolivar e Guarin volantes de contencion, James e Pabon che partono dall'esterno e sono continuamente in movimento alla ricerca di spazi; Jackson Martinez e Teo Gutierrez sono i riferimenti offensivi, rintracciabili sia con la giocata lunga che attraverso il fraseggio palla a terra. C'è movimento e coesione nella Colombia, che ha anche un'ottima transizione difensiva, pur rischiando di spezzarsi in due visto che sostanzialemnte gioca con 4 attaccanti: merito della linea difensiva sempre alta e attenta, che lavora bene di squadra e del sacrificio degli avanti. L'inizio azione dei cafeteros non è veloce, ma è fluido e prende ad accelerare quando si entra nella zona di creazione, buona varietà nelle soluzioni, bravi a cambiare gioco, trovando anche i terzini, specie Armero a sinistra. Il Venezuela è costretto a subire l'iniziativa avversaria, cerca di fare densità in mezzo, per disturbare le giocate di James soprattutto, la linea dietra rimane bassa e concede il tiro da fuori, in uno di questi Guarin piega le mani a Vera e smuove il punteggio. La Vinotinto ha il grande difetto di non riuscire a ripartire con velocità, il palleggio di pulizia del pallone, in avvio di azione, è troppo lento, solo qualche lunga giocata diretta riesce a creare qualche apprensione ai colombiani. Poca roba. Il campo pesante però lascia senza nafta la Colombia dopo un'ora, Alvarez non è reattivo coi cambi, anzi: attende troppo ( o si fida poco dei subentranti), fatto sta che i cafeteros perdono fluidità, aumentano le distanze tra i giocatori, prima esemplari,e il Venezuela guadagna campo e fiducia. La rete del pareggio arriva nel finale, Rondon, subentrato allo spento Fedor, vince l'ennesimo duello aereo con Yepes, Perea è distratto e va in ritardo sulla copertura dell'ex Lecce Feltscher, che indovina l'angolo dell'incolpevole Ospina e permette alla Vinotinto di continuare a sognare, dopo la vittoria contro l'Argentina.
I GIOCATORI
James Rodriguez. Sempre più devastante, migliore in campo. La sua marcatura diventa il vero enigma per i venezuelani, da lui partono sempre giocate interessanti. Comincia da esterno ma sa quando e dove giocare dentro al campo, e ha un sinistro che parla. Futuro crack.
Fredy Guarin. Corre la metà degli altri ma ha un QI calcistico elevatissimo. Sempre grandi letture e un destro che può far viaggiare la palla esattamente dove desidera. Cala fisicamente nel finale.
Teo Gutierrez. Continuano le secche di Teo, si divora una rete sotto porta che tempo fa avrebbe messo nel sonno, partecipa comunque più del solito alal manovra e con buoni movimenti.
Jackson Martinez. Il "Cha cha cha" ha la fisicità necessaria per essere raggiunto anche dalla palla lunga, ma è bravo, anche se mai esteticamente pulito, pure nel dialogo stretto. Ottimo match.
Juan Guerra. La sua entrata in campo, insieme a quella di Rondon, cambia la partita. Guerra è più pulito dell'insolitamente falloso Rincon, in mezzo, davanti alla difesa, velocizza le giocate: è la chiave per il pareggio
Juan Arango. Ennesima grande prestazione del calciatore venezuelano più grande di sempre. Da esterno o da centrocampista puro, cambia poco, le sue giocate sono sempre di qualità.
Renny Vera. Giornata da dimenticare. Sbaglia sul gol, anche se la sventola di Guarin è potente, e ogni intervento è raffazzonato e impreciso: graziato in più di una occasione.
Fernando Amorebieta. L'intesa con Vizcarrondo è buona, i due centrali sono attenti e precisi, coscienti dei loro limiti in costruzione, la delegano, ma dietro sbagliano niente. Nei momenti di grande difficoltà tengono in piedi la baracca.
COLOMBIA - VENEZUELA 1-1
Colombia: David Ospina; Gerardo Vallejo, Amaranto Perea, Mario Yepes, Pablo Armero; Dorlan Pabón (m.76, Cristian Marrugo), Freddy Guarín, Gustavo Bolívar, James Rodríguez (m.91, Dayro Moreno); Jackson Martínez, Teófilo Gutiérrez (m.84, Darwin Quintero). Tecnico: Leonel Álvarez.
Venezuela: Renny Vega; Roberto Rosales, Fernando Amorebieta, Oswaldo Vizcarrondo, Gabriel Cíchero; Tomás Rincón (m.63, Juan Guerra), Angel Flores, César González, Juan Arango, Nicolás Fedor (m.57, Salomón Rondón) e Alejandro Moreno (m.70, Frank Feltscher). Tecnico: César Farías.
Goles: 1-0, m.11: Freddy Guarín. 1-1, m.78: Frank Feltscher.
Nessun commento:
Posta un commento