Bella e importante vittoria per l'Inter in una partita che per quello che è accaduto in questi anni è più di una partita, e l'equilibrio del risultato fino a un quarto d'ora dalla fine ha acceso ancora di più la tensione in campo e sugli spalti di San Siro, denutrito del pienone per ragioni di sicurezza.
IL PRIMO TEMPO. L'approccio alla partita è tutto juventino, giro-palla convinto con Diego come punto di riferimento degli appoggi e ricerca di conclusione da fuori area. Zac sceglie il rombo e le due punte e chiede a Diego di abbassarsi sul lato debole a palla persa per mantenere una copertura in ampiezza del campo. Nessun grande pericolo ma buon avvio per la squadra di Zaccheroni, che però si scioglie troppo presto: al 20' l'Inter ha già preso possesso dell'inerzia della partita e ha concluso verso la porta di Buffon con Sneijder (punizione), Thiago Motta da fuori e Lucio (deviazione del braccio di Zebina, ritenuta forse involontaria). I nerazzurri conducono il gioco ma non riescono a trovare con continuità la profondità e non hanno mai transizioni importanti, né primarie né secondarie. Sneijder non entra mai in partita, zoppica di tanto in tanto e, nonostante le diverse opzioni previste e messe in atto che il modulo dei tre attacanti (movimento di palla e uomini), l'ultimo passaggio è sempre impreciso e il controllo della tre-quarti non produce però pericolosità nei 16 metri finali.
L'ESPULSIONE DI MOMO E LE SCELTE DI ZAC. Il rosso per doppio giallo a Sissoko non muta l'inerzia del match epperò pone una scelta rilevante a Zaccheroni: mantenere un assetto offensivo chiedendo il sacrificio ai tre giocatori d'attacco o inserire un centrocampista di copertura e fare densità in mezzo al campo? Zac non osa, forse le condizioni fisiche e emotive della sua squadra gli fanno sembrare la permanenza di Diego-Iaquinta-Del Piero con la squadra in inferiorità numerica un azzardo troppo grande. Inserisce Polusen che va centro-sinistra con Marchisio che surroga a destra la posizione del maliano: rombo con Iaquinta unica punta. Così si condanna a una difesa ad ad oltranza, anche perché, specie nella ripresa la Juve accompagna la fase offensiva con un solo centrocampista, mantenendo bassa la linea difensiva (anche forse per non concedere transizioni prepotenti ai nerazzurri: le pochissime che lasciano sono pericolosissime: Eto'o calcia alto su un uscita di Buffon). Cannavaro e Chiellini fanno una buona partita in mezzo, anche perché la copertura in mezzo al campo funziona: rimane il fatto che non producendo nulla offensivamente e non lavorando per guadagnare campo non manda mai in apprensione l'avversario, e in questa stuazione all'Inter devi concedere palle gol. I nerazzurri non sono precisi sotto porta (In specie Milito) e mancano il gol del vantaggio. Che trovano però a un quarto d'ora dal 90' con una magia di Maicon, molto presente nella gara fin dal principio anche perché raramente costretto sulla difensiva dagli avversari.
GLI ERRORI E GLI ALIBI DELL'INTER. Giocare sempre, essere impegnati continuamente, in ogni competizione, con un calendario folle che non presenta sconti, fisici e soprattutto mentali, è un alibi certamente per la scarsa brillantezza degli uomini di Mourinho, che pur controllando la partita non riescono a cambiargli il passo. In più, le occasioni che creano sono sprecate malamente. Paradigmatica la prova di Milito, che sbaglia gol che metteva nel sonno a inizio stagione: stanchezza fisica o mentale, o entrambe? L'accoppiata Thiago Motta regista nella prima fase dell'azione e Sneijder assist-man al limite dell'area non funziona proprio per una generale mancanza di spunto: i movimenti ci sono, le combinazioni anche ( bravissimo come sempre Eto'o nelle letture delle situazioni, seppur non agevolato dalla posizione di esterno) ma manca il passaggio importante pre-finalizzazione. In più il muro della Juventus è impressionante fisicamente: Felipe Melo - Sissoko - Marchisio e poi Puolsen hanno solidità e gamba, e ci aggiungono una grande concentrazione in fase di non possesso. Dura per tutti. L'ingresso di Balotelli non produce il cambio emotivo del match che Mourinho spesso trova nelle sue sostituzioni: Mario gioca un discreto match, andandosi a prendere botte e palloni sulla destra ma non produce molto(da fermo invece regala una punizione favolosa, e quasi perfetta: la traversa gli nega l'ennesimo gol alla Juve). E' abbastanza comunque pe ri tre punti per il nuovo sorpasso alla Roma, in attesa del derby capitolino la pressione ora è tutta giallorossa.
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti, Thiago Motta (1' st Stankovic), Cambiasso, Eto'o, Snejder (44' st MuntarI), Pandev (10' st Balotelli), Milito (21 Orlandoni, 2 Cordoba, 23 Materazzi 89 Arnautovic). All.Mourinho
JUVENTUS (4-3-1-2): Buffon, Zebina, Cannavaro, Chiellini, Grosso, Sissoko, Felipe Melo, Marchisio (32' st Salihamidzic), Diego, Del Piero (42' Pt Poulsen), Iaquinta (27' st Amauri) (13 Manninger, 29 De Ceglie, 33 Legrottaglie, 16 Camoranesi). All.Zaccheroni
Gol: 75' Maicon, 91' Eto'o
1 commento:
Ciao Carlo, ottima disamina della gara.
Visto il poco tempo che (e qui faccio mea culpa) dedico al blog, ho cominciato a seguirti anche su Twitter (qui c'è il mio account) per rimanere sempre aggiornato sui tuoi post.
Continua così e buon lavoro.
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