Dopo due partite emozionanti Brasile e Germania si qualificano per il quarto di finale più interessante del torneo. Il Brasile gioca trenta minuti favolosi, segna 3 gol (doppietta di Alex Teixeira e gol di Alan Kardec) e organizza poi un blocco difensivo che regge, anche se a fatica. L'Uruguay gioca una partita di grande cuore, segna il 3-1, sfiora più volte il 3-2 (anche un rigore sbagliato dal "palermitano" Abel Hernandez) ma la generosità non basta e lo svantaggio non è più rimontato. Buona comunque l'attitudine, la squadra Charrua esce a testa alta dal torneo, con la sola sfortuna di aver giocato un ottimo girone di qualificazione e di essersi beccato il Brasile subito.
Nell'altro ottavo di finale la Nigeria getta via la partita nel secondo tempo non gestendo il vantaggio sul tabellone e negli uomini (espulsione per fallo molto pericoloso di Kempke). Segna al 93'il celebratissimo Kopplin: un contropiede partito da un calcio d'angolo nigeriano e in cui l'arbitro Larrionda non ravvisa un fallo netto su Haruna proprio del talento del Bayern. Comunque, al netto di tutto, la gestione pessima di una squadra piena di prospetti come la Nigeria è sotto gli occhi di tutti. Si conferma l'assoluta anarchia che la federazione sta sopportando da tempo senza intervenire, un'anarchia che rischia addirittura di escludere la nazionale maggiore dai primi mondiali africani. Un vero scandalo.
Clamoroso suicidio anche del Venezuela, che soccombe con gli Emirati Arabi e getta alle ortiche forse la più grande possibilità della storia della Vinotinto di fare benissimo in un torneo importante. Per le prossime partite ci si sente dall'Egitto.
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