Si diceva che l'Italia Under 20 aveva poca qualità, però grinta e determinazione da vendere. E ancora una volta ha avuto ragione Francesco Rocca, che già aveva compiuto un miracolo a portare questa squadra alla finale dell'Under 19 continentale. Con questo gruppo l'ex giocatore della Roma sta ottenendo il massimo, anzi di più. E ieri tatticamente ha presentato anche mosse interessanti: Mazzarani, ad esempio, in mezzo tra i due centrocampisti di costruzione, Dani Parejo e Fran Merida (attesissimo e all'ennesima delusione della sua carriera da predestinato: la qualità tecnica non è tutto in questo sport). Milla ha sì giocato un'ora in dieci (l'espulsione di Botia è però sacrosanta) ma oltre a qualche accelerazione di Aaron non ha cavato situazioni pericolose nemmeno in undici contro undici (nei primi venti minuti, specialmente a destra, non ci hanno capito nulla) e, se non ci fosse stata qualche ingenuità di troppo (clamoroso l'errore di Albertazzi sul primo rigore), probabilmente non sarebbe nemmeno rientrato in partita. Va avanti l'Italia, che ora attende Ungheria o Rep. Ceca, assolutamente da non sottovalutare, anzi: specialmente gli ungheresi tecnicamente hanno qualcosa più di noi. La Spagna? Siamo all'ennesima delusione delle squadre giovanili: dopo la vittoria nell'Europeo dei Grandi, le Furie Rosse sono precipitate in tutti i tornei under, caso o elemento determinante, c'è da farsi qualche domande, tutto questo talento non può certo essere offeso in questo modo. L'Europeo Under 17, i due Europei Under 19 (2008 e 2009, quest'ultimo con lo stesso Milla in panca), l'Europeo Under 21, tutti fallimenti, e tutti con l'unico denominatore comune di Fernando Hierro come responsabile del settore giovanile delle squadre giovanili.
Nell'altro ottavo di finale, la Corea schianta il Paraguay, a proposito di squadre che promettono ma che non arrivano mai dove vorrebbero/dovrebbero.
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