02 luglio 2007
[preview] Mondiale Under 20
Lo spot che un TV cilena dedica all'avvenimento
Il domani è adesso. “Ma quale esperienza, qui non siamo in gita premio, l’Argentina va al Mondiale under 20 in Canada per vincere, e vincere bene.” Così parlò Julio Grondona, presidentissimo della Federcalcio Argentina. Registriamo le due indicazioni: nessuna vetrina, questa è una competizione vera, e si deve sputare sangue per vincere. Secondo rilievo: l’Albiceleste deve vincere e, senza mezzi termini, se leggiamo i nomi non possiamo non considerarla la favorita. In una squadra che poteva benissimo schierare Leo Messi, impegnato però diversi chilometri più a sud nella Copa America, e che deve rinunciare a Gonzalo Higuaín, gli attaccanti saranno Sergio Agüero dell’Atletico Madrid e Mauro Zárate, “ragazzini” che hanno assaggiato da mo’ i campi delle serie maggiori e hanno già dimostrato di poter fare la differenza ad altissimo livello. Il Kun, un tipino che ha esordito in Primera Division con l’Independiente battendo ogni record riguardante l’età, 15 anni, (è arrivato prima di un certo Diego Armando), è già partito per l’Europa con le credenziali giustificate da 24 milioni di Euro, sottoscritte dall’Atletico Madrid. Ma il talento non finisce certo qui. Ci saranno giocatori come Ever Banega, titolare del Boca Juniors, Damián Escudero del Vélez, Angel Di Maria del Rosario Central e Pablo Piatti, lanciato dal Cholo Simeone all’Estudiantes. Hugo Tocalli, una vita al fianco di José Pekerman a lanciare giovani, ora tornato, dopo l’amara esperienza del mondiale tedesco in cui aveva seguito il suo mentore, ad occuparsi delle selezioni che meglio conosce, deve trovare l’assetto adatto. Tocalli, non solo per la sua esperienza ma anche per le sue capacità di uomo di campo e di stratega tattico, non ha paura di soluzioni spurie, non ricerca nessuna coperta di Linus (leggi: moduli predefiniti) perché nei giovani crede molto, anche sulle loro capacità di lettura, il talento farà il resto. Dici Mondiale e non puoi non dire Brasile. Sebbene la Seleção agli ordini di Nélson Rodrigues non presenti un calcio bailado, anzi diciamo pure che offre spettacoli miseri e frequentissimi brani di anarchia, però risulta spesso crudelmente concreta. E i pezzi da novanta, ovviamente, non mancano. Primo fra tutti, naturalmente, Alexandre Pato dell’Internacional, già obiettivo di svariate squadre dell’Europa che conta. Suo partner d’attacco potrebbe anche essere il suo rivale “cittadino” Carlos Eduardo, del Gremio. Anzi, l’ala gremista della città, che è più numerosa, sottolinea come “il loro” ha ricevuto più attenzione da parte del CT Dunga e che quindi dovrebbe ricevere maggior pubblicità. Non gli credete. Sempre davanti, altri due pezzi forti: Jô del Cska e Luiz Adriano, già compagno di Pato nell’Inter e reduce da un complicato e poco brillante finale di stagione con lo Shaktar, in Ucraina. In mezzo al campo, ma col solito fiuto del gol che lo attirerà nelle vicinanze dell’area, Lucas, firmato dal Liverpool dopo il corteggiamento di Milan e Inter. Attenzione anche a Renato Augusto del Flamengo. Precettato, e libero finalmente di spingere dopo la stagione con Capello, pure il terzino sinistro Marcelo. La risposta europea alle potenze sudamericane, in attesa che il Portogallo si svegli da un letargo poco giustificabile (gli uomini per fare bene ci sarebbero, vedi Bruno Gama), è senz’altro la Spagna. L’ossatura è quella dei reduci dell’Europeo under 19, stravinto, medesimi saranno anche i canoni del gioco: possesso palla e esterni larghi. E proprio sugli esterni, grande qualità: a destra ballottaggio Toni Calvo (grande talento senza fronzoli del Barça)- Iriome (Tenerife, ha esordito quest’anno in Segunda), a sinistra Marcos (esploso al Villareal)- Diego Capel (del Siviglia, talento ma qualche pasticcio di troppo), coi primi due favoriti. Seconda punta, la gemma Juan Mata, che il Real Madrid, alla ricerca del nome esotico, ha perso in favore del Valencia. Giocatore capace di cambiare il match con un paio di giocate deve essere più continuo ma i numeri ci sono. Il posto dell’altro attaccante se lo giocano Adrian Lopez (begli scampoli al Deportivo) e Bueno, pure lui al Castilla, la squadra B del Madrid, allenata da Michel che vedrà in questa rassegna canadese la presenza di suo figlio Adrian, centrocampista di belle speranze. La Spagna ha grande solidità difensiva, grazie alla linea a 4 dietro guidata da Piqué, talento scippato dal Manchester alle giovanili del Barça e ora impegnato al Saragozza, e ai due centrali di centrocampo Javi Garcia (Castilla) e Suarez, che ha contribuito alla bella stagione del Valladolid, fresca promossa nella massima serie spagnola.
Le sorprese ad alto livello potrebbero essere Messico, Cile e Uruguay, curiosi di vedere il Canada ( e il “nostro” Andrea Lombardo, giovanili Atalanta ora al Toronto FC) , che ha organizzato magnificamente l’evento – qui è anni che chiedono, inascoltati, le Olimpiadi avendo adeguate strutture in più città - mentre qualcosa di pirotecnico potrebbe venire fuori più dall’Africa che dall’Asia. Il gruppo del Tri che vinse il Mondiale under 17 nel 2005, mettendo sotto 3-0 il Brasile (che però aveva perso Anderson per infortunio), vuole altre soddisfazioni. I nomi dei messicani cominciano a circolare anche in Europa: su Giovanni Dos Santos nel Barcellona (quest’anno però il suo Barça B è retrocesso in terza divisione) e Carlos Vela, al Salamanca ma di proprietà dell’Arsenal, scommettono in tanti. A questi si aggiunga César Villaluz del Cruz Azul. Sospeso fino all’ultimo il destino del Cile che poteva perdere i due giocatori di maggior caratura, Alexis Sánchez (al Colo Colo ma già dell’Udinese) e Arturo Vidal, appena acquistato dal Bayer Leverkusen. Il CT della nazionale maggiore Nelson Acosta voleva portarli con sé in Copa America, fortunatamente dissuaso da stampa e collaboratori. L’Uruguay di Gustavo Ferrín deve recuperare fisicamente Edison Cavani per puntare in alto, anche se la squadra, a partire dal difensore già firmato dal Villareal Martín Cáceres e dal centrocampista di rottura Cardaccio (buona la sua Libertadores col Nacional), rimane solida. Ultima curiosità: Freddy Adu, presentato con troppo anticipo su copertine prestigiose come nuovo re del calcio mondiale (è del 1989), è il capitano della nazionale USA, dove gioca anche il sampdoriano Gabriel Ferrari.
CARLO PIZZIGONI
(Ha collaborato Valentino Tola di Calciospagnolo)
Fonte: Guerin Sportivo
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8 commenti:
Ciao Carlo,
potresti darmi qualche informazione su Pelè, centrocampista del Portogallo under 20?
Ciao Antonio. Ti mando il link con un'intervista in cui il ragazzo del Vitoria si racconta:http://www.vitoriasc.pt/detalhe_noticia.php?Categoria=5&idNoticia=991
Ciao
riprovo:
http://www.vitoriasc.pt/detalhe_noticia.php?
Categoria=5&idNoticia=991
Grazie Carlo.
Per chi volesse cliccare direttamente sul link senza copiarlo nella barra degli indirizzi: http://www.vitoriasc.pt/detalhe_noticia.php?Categoria=5&idNoticia=991
Purtroppo su Eurosport ho beccato solo una sintesi, ma Spagna-Brasile è stata una partita strepitosa, per emozioni e livello tecnico delle due squadre.
P.S.: Complimenti per l' articolo su Riquelme sull' ultimo Guerino.
Emozionante. L'ho vista anch'io in Tv. Però che pesci i brasiliani sul gol di Javi Garcia... Meritava pure la Spagna, ma la partita era quasi andata senza quell'episodio. O no?
Certamente, la Spagna, nonostante abbia fatto una migliore impressione sul piano collettivo (e a dire il vero non ci vuole molto contro questo Brasile...), ha avuto una bella mano dalla sorte, visto anche l' 1-2 di Piqué tanto determinante sul piano psicologico quanto palesemente irregolare.
Potrei avere, magari in termini edulcorati, una tua opinione su Nelson Rodrigues? Io trovo un insulto ricavare così poco da giacimenti simili di talento (Jo, Pato, Renato Augusto, Leandro Lima, Carlos Eduardo, Amaral, Marcelo, pure Willian... andiamo!)
Premesso che il torneo non l' ho certo visto tutto, se devo scegliere un giocatore in questo Mondiale prendo Banega. Incredibile quanto si noti l' esperienza già acquisita ai massimi livelli nel Boca.
Fortunatamente l'ho scritto in tempi non sospetti. Il calcio di questo Brasile di Rodrigues non mi piaceva nemmeno quando vinceva.E tra l'altro quando ha vinto il Sudamericano ha giovcto pure peggio...
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