16 luglio 2007

[analisi] Mondiali under 20 - l'Austria

Incredibile. L'Austria in semifinale dei mondiali under 20. E vittoria con gli USA strameritata. L'altra semifinale chiama il Cile e la favoritissima Argentina, che ieri col Messico ha avuto molta fortuna e mostrato i soliti limiti di gioco collettivo. Però ha illuminato il match Di Maria, finalmente.





La Restaurazione. Durante l'ultimo paio di lustri, venti rivoluzionari
hanno appiattito ed emarginato l'Austria dall'Europa del Calcio che
conta. Oggi, pero', potrebbe aver ritrovato i connotati reali. Ecco,
non proprio reali, magari principeschi, tanto per adeguarci alla
realta'(e all'eta') che vede l'Austria in semifinale nel Campionato
Mondiale giovanile di calcio che si sta svolgendo in Canada.
Comunque vadano gli ultimi match, e' certamente di buon auspicio
rivedere l'Austria nell'elite del calcio proprio nell'anno che precede
l'Europeo da giocarsi in casa. Probabilmente, i migliori tra i giovani
di Paul Gludovatz, il tecnico della nazionale giovanile, faranno da
supporto alla nazionale maggiore e non e' detto abbiano esclusivo
ruolo di comprimari. Uno dei giocatori chiave del sistema di Gludovatz
e' senz'altro Rubin Okotie, l'attaccante centrale: grande fisico
(sfiora il metro e novanta ma e' molto coordinato), tanto movimento,
qualche ruvidezza tecnica da limare, ma grande prospettiva. In forza
all'Austria Vienna, (altro nome eclissatosi nel panorama europeo, ma
cercatela sotto il nome di Austria Magna, lo sponsor ha le sue
esigenze), prodotto dall'Accademia Frank Stronach (presidente che
rilancio' i Veilchen negli anni Novanta, almeno a livello nazionale),
ha una genealogia personale che e' uno spot per la giornata
antirazzismo che la FIFA ha voluto celebrare il giorno magico – per
gli austriaci- dei quarti di finale: e'nato a Karachi, Pakistan da
padre nigeriano e mamma austriaca. Ai prosaici osservatori
internazionali interessa molto di piu' quello che questo ragazzo
riesce a fare sul campo di gioco: piu' di qualcuno ha cominciato a
segnalarlo a club di alto lignaggio, meglio muoversi in fretta. La
struttura del gioco austriaco prevede lui come punto di riferimento
centrale, e questo costa il sacrificio, nell'undici inziale, di Erwin
Hoffer
, che e' pero' uno specialista nel riscaldarsi, gettare la tuta,
entrare e decidere la partita. L'ha gia' fatto diverse volte
quest'anno con il Rapid Vienna, lo ha ripetuto sotto gli scostanti
cieli canadesi in questo torneo: suoi i gol decisivi per arrivare fin
qui, agli ottavi col Gambia (rete del 2-1) e nei quarti con gli USA,
addirittura nel supplementare e solo pochi minuti dopo il suo ingresso
in campo. La partita con gli States e' stata pero' decisa da un mossa
tattica di Gludovatz che poco dopo la mezz'ora del primo tempo ha
affiancato una punta a Okotie, scegliendo il dinamico Harnik: da li'
la partita e' girata e l'Austria meritava di portarla a casa ben prima
del 120', visto l'incredibile numero di occasioni create. Mossa
tattica che non puo' non richiamare alla mente un genio assoluto di
questo sport, Ernst Happel. Mozart delle panchine e con buona pace
della nostra introduzione, di Metternich e forse della storia
austriaca Happel e' stato un vero rivoluzionario del gioco, rinnovando
la figura del tecnico e rivestendola di significati al limite del
taumaturgico. Esageriamo, ma nel suo caso nemmeno tanto, per
informazioni chiedere a Giovanni Trapattoni, che ora baldanzosamente
domina i campionati austriaci con il Salisburgo, di una fresca notte
ateniese del 1983: oh, la Coppa dei Campioni, Happel l'aveva messa in
salotto anche tredici anni prima col Feyenoord. Certo, non sara' un
mago Paul Gludovatz, pero', la mossa giusta che ha scombianto il 442
americano l'ha trovata, e il centrocampo a tre ha retto grazie anche
alla prova superlativa, in fase difensiva e di proposizione di Veli
Kavlak
, altro giovane di bellissime speranze che ha gia' assaggiato
l'emozione del debutto nella nazionale maggiore, nel marzo di
quest'anno nell'amichevole con il Ghana. Buone, nel match e nel
torneo, anche le prove del fantasista Zlatko Junuzovic, serbo di
nascita ma anche lui gia' testato dal CT "dei grandi" Hickersberger, e
il capitano Sebastian Proedl, gigante (192 cm) della difesa, attento e
grande colpitore di testa. Lo stadio di Toronto si e' colorato il
giusto di biancorosso e su un bus abbiamo incontrato un ragazzo con la
sciarpa Osterreich che ci ha detto come la popolazione emigrata dalle
Alpi fin dentro questa incredibile ed efficiente societa'
multiculturale canadese, non e' numerosa ma si fara' sentire: lui
vuole vedere la "sua" nazionale in finale. Per raggiungere la partita
piu' prestigiosa, la nazionale a cui piacerebbe rispolverare, anche se
solo per gioco, il nomignolo di Wonder Team (leggendaria nazionale
austriaca che dominava il panorama calcistico degli anni Trenta)
incrocia i tacchetti con un'altra cenerentola del torneo, la
Repubblica Ceca, che ha fatto fuori la Spagna, una delle favorite. I
sognanti ragazzi di Gludovatz sono gia' partiti per Edmonton,
localita' dove verra' disputata la semifinale, in un viaggio che e'
anche contro il tempo e attraverso di esso, per tornare a far
luccicare ancora le divise bianche sul prato verde. Marcia di
Radetzky: l'Austria e' tornata.

CARLO PIZZIGONI


Fonte: Il Giornale del Popolo, Lugano

8 commenti:

valentino tola ha detto...

Brutta finale: una squadra che si affida solo alle individualità contro una che gioca per arrivare ai rigori.

Carlo Pizzigoni ha detto...

Beh, dai qualcosa di interessante si vede lo stesso.
Piuttosto io ieri sera mi sono trovato per caso in mezzo alla "battaglia" tra poliziottti e giocatori del Cile, nei pressi del pulman, una cosa pazzesca. Purtroppo ho l'accesso al blog complicato e non posso scrivere post. Appena torno in Italia relaziono su tutto. Cose mai viste.

valentino tola ha detto...

Ho letto i resoconti dei giocatori cileni, allucinante.

Anonimo ha detto...

beh, anche loro, potrebbero stare un po' zitti. Nessuno ci ha fatto una bella figura.
Carlo

Anonimo ha detto...

Qui i fatti:


http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/calcio/200707articoli/9593girata.asp

Anonimo ha detto...

http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/calcio/
200707articoli/9593girata.asp

Carlo Pizzigoni ha detto...

Aggiungo il video apparso sul sito del Toronto Star, il giornale piu' autorevole della citta'. IO sono quello con la borsa a tracolla e il giubbino beige.

http://www.thestar.com/fpLarge/video/238243

Antonio Giusto ha detto...

Ho letto su Settimana Sportiva il tuo articolo Carlo. Che dire, le parole "uno schifo" bastano per definire ci� che � accaduto.

Per la finale pronostico una vittoria dell'Argentina, che, da quel poco che sono riuscito a vedere, � superiore ai ceki. Ceki che per� come scritto da Valentino, se arrivassero ai rigori potrebbero anche accorgersi di avere il biglietto vincente della lotteria dagli undici metri.